Naruto. BDT. SasuSaku. #074 Oscurità

Dec 24, 2008 11:37

Titolo: Bloodlust
Fandom: Naruto
Personaggio: Sasuke Uchiha, Sakura Haruno (Naruto Uzumaki, accennato)
Paring: SasuSaku (GH, LO SO)
Prompt: 074. Oscurità
Rating: R/NC-17
Riassunto: [AU. Vampire!FIC.] L’erede della casata di vampiri più pura di tutto il Giappone non può davvero avere rimorsi di coscienza. Deve essere pronto ad uccidere chiunque sia necessario per la sopravvivenza. Anche i suoi stessi parenti. Erano questi gli insegnamenti della casata.
Note:
1. Questa storia è stata scritta come regalo di compleanno. Il prompt della fic era beh... "SasuSaku. AU. Vampire!Fic" quindi eccoci qui XD Lei oleva qualcosa di un pochino diverso, ma io mi sono innamorata di questo Sasuke che non è proprio Sasuke. Quindi FUCK OFF <3 A ME PIACE COSì!
2. Il SasuSaku mi scuote nel profondo e mi fa scrivere cose stupide e strane. E personaggi che non riconosco. QUESTO Sasuke è decisamente differente dal Sasuke che scrivo di solito, ma ok... me ne sono innamorata comunque.
3. Il titolo l'ho preso da una puntata di Supernatural... PERCHE' Sì, PERCHE' IL SASUSAKU E' IL MALE E DOVEVO ESORCIZZARLO!
Disclaimer: Sasuke non è mio <3 Come non lo sono tutti gli altri personaggi o ci sarebbero molte meno oche starnazzanti e più ragazzi aitanti UçU
Tabella: +


La prima volta che l’ha vista ha semplicemente pensato che sarebbe dovuta essere sua, in un modo o in un altro.

* Sasuke non si fa poi molti scrupoli sul chi uccide. E’ evoluzione, nutrimento.
L’erede della casata di vampiri più pura di tutto il Giappone non può davvero avere rimorsi di coscienza. Deve essere pronto ad uccidere chiunque sia necessario per la sopravvivenza. Anche i suoi stessi parenti.
Erano questi gli insegnamenti della casata.
Per questo Sasuke si era ritrovato orfano e con un fratello macchiato dal sangue dei suoi stesi genitori. Ma era evoluzione, e alla casata stava bene.

* I capelli rosa le accarezzavano il collo pallido e le labbra rosee erano schiuse in un sorriso di circostanza. Sasuke ne è certo, la voleva e l’avrebbe avuta.
 Morta, nel suo abbraccio, con la pelle innaturalmente bianca e il sangue che le avrebbe imbrattato la bocca. Sasuke ne era ossessionato.

* L’unico reale problema di tutto questo era il fatto che no, a lui non andava bene.
Sasuke capiva tutte queste cazzate sull’evoluzione e sul non guardare in faccia le prede, ma non poteva davvero capire come si potesse concepire di uccidere i propri genitori.
Quindi no, a Sasuke non andava bene.
L’unico reale problema era che non aveva la forza di combattere suo fratello, in alcun modo, non ora. Per questo aveva inventato qualche cazzata e si era trasferito in quel distretto, distante silometri da suo fratello.
Perché davvero, lui tutte queste cazzate sulla sopravvivenza le capiva eccome.

* Si scusava sorridendo, senza crederci davvero, giusto per essere lasciata in pace. Le guance erano leggermente arrossate e gli occhi verdi tirati.
Aveva già cominciato ad andarsene quando Sasuke le aveva afferrato il braccio e le aveva chiesto di ballare.

* Era il primo ballo di paese che fosse stato organizzato e Sasuke si era fatto vedere più per educazione che per altro. Non che potesse realmente permettere a qualcuno in quel paesino di conoscerlo - i vampiri non possedevano poi tanta vita sociale al di fuori delle proprie prede e dei propri simili - ed aveva in mente di andarsene giusto dopo una mezz’oretta.
Ma poi lei le era venuta addosso, letteralmente.

* L’aveva guardato con sorpresa, la bocca aperta in una piccola “Oh” stupita e non aveva avuto il tempo di negare - o rispondere, in ogni caso - perché Sasuke l’aveva spinta verso di lui, passandole l’altro braccio dietro il bacino.
Era tutta una questione di desiderio e possesso. Sasuke semplicemente la desiderava, non c’era altro dietro.
Ucciderla non era altro che una tappa necessaria, poi sarebbe stato tutto perfetto.

* Suo padre gli diceva spesso che, la famiglia Uchiha, non poteva unirsi ad altri se non che a vampiri di sangue abbastanza puro. La famiglia Uchiha non poteva che avere figli purissimi - perché sì, tutta questa storia dei vampiri sterili? Una delle tante cavolate dei libri, davvero, potevano avere figli, come potevano mangiare e bere acqua corrente, grazie tante - e che non avrebbe mai dovuto accettare come compagna un qualcuno di non appropriato.
Sua madre gli ripeteva che avrebbe saputo da solo chi sarebbe stata la persona giusta, che no c’era bisogno di cercare, che sarebbe arrivata in ogni caso.
Sasuke aveva sempre scosso le spalle annoiato, ad entrambi.

* Il suo corpo era fragile stretto contro il petto di Sasuke e aveva uno stile goffo e poco aggraziato di ballare. Ne era stranamente affascinato, sembrava essere in grado di arrossire e sembrare arrabbiata nello stesso momento. Sasuke non avrebbe saputo dire cosa le passava per la testa. “Sakura” era il suo nome, Sasuke le bisbigliò il suo in un orecchio, durante le ultime note della canzone.

*Il posto dove aveva scelto di andare era un distretto sperduto sulle montagne, tranquillo e isolato dal resto del mondo.
Gli abitanti non erano molti, ma a nessuno importava di chi moriva e del perché. Lupi, pensavano, e a Sasuke quel luogo piaceva così.
Sperduto e chiuso.

* Sakura, Sasuke scoprì, era la figlia del pastore della città - che era un clichè così enorme da fargli venire voglia di vomitare, davvero - ma odiava quel luogo più di qualsiasi altra cosa.
Sognava di fuggire via e Sasuke ghignò, “fuggi con me” avrebbe potuto dirle - e probabilmente l’avrebbe portata a letto pochi secondi dopo - invece la strinse maggiormente, scendendo a morderle il labbro inferiore.

*Suo fratello aveva cercato di impedirgli di partire. Anche se Sasuke non sapeva il perché, ma era stato irremovibile e Itachi non aveva alcun potere sulle sue scelte.
La cosa importante era mettere distanza tra lui e tutto il resto.
 Giusto per progettare meglio la vendetta, giusto per tornare e guardarlo soffocare nel suo sangue. Perché Sasuke queste cazzate sull’evoluzione continuava a capirle benissimo.

* Sasuke non era abituato a ricevere schiaffi - né ad avere ragazze che respingevano le sue avances - e avrebbe dovuto arrabbiarsi. Sentiva già il suo orgoglio insorgere e ruggire, ma Sakura aveva le guance rosse e la bocca contratta in un’espressione indignata.
E Sasuke poteva passare benissimo sopra ad uno schiaffo per quello.

* Quando ha saputo di quel squallido ballo aveva deciso di non andarci, non era un posto per lui, avrebbe passato la serata a leggere. O ad allenarsi. O ad uccidere.
Tutte e tre ipotesi estremamente allettanti, poi il prete aveva bussato alla sua porta e lui l’aveva accolto - o meglio, Naruto lo aveva accolto, lui non poteva davvero sopportare la luce del sole - e si era dovuto fare convincere per buona educazione.
Ironica la vita, eh?

* Quando la conduce fuori lei si fa guidare, non senza una certa riluttanza, nessuno li ha visti e Sasuke di questo è decisamente grato.
L’evento era organizzato in un fienile abbastanza lontano dalla città. La porta tra gli alberi, e questa volta, quando si sporge a baciarla, non riceve nessuno schiaffo.

* Sasuke non amava troppo il sole, non che lo facesse squagliare come un gelato o cose simili. Semplicemente non gli piaceva, per questo aveva Naruto per fare per lui tutte le commissioni - anche se il ragazzo lo odiava, seriamente, non che gli importasse molto - quindi la sola idea di dover camminare alla luce del sole lo ripugna.
Per questo deve assolutamente convincerla ad andare a casa sua.

* Non è nemmeno un’azione troppo difficile, si è sciolta tra le sue braccia con facilità - anche troppa - e quando le ha proposto di spostarsi a casa sua lei non ha fatto altro che annuire. Davvero, le donne umane erano così semplici.

* C’era questa leggenda, tra i vampiri, che si raggiungesse la piena potenza solo quando si entrava in contatto con il sangue della propria compagna.
 Non che Sasuke che ci credesse, ma aveva sempre sperato di trovarla, per poter tornare da Itachi a testa alta, giusto per vincere in qualcosa.

* Non era un mistero per nessuno dei due cosa erano andati a fare a casa sua, ma la ritrovata riluttanza in Sakura lo affascinava sempre di più.
 Era come se in quella ragazza ci fossero mille teste pensanti che prendevano il controllo ognuna in secondi diversi.
Era particolare, era come guardare un programma che cambiava sempre e davvero, per l’eternità l’essere interessante non era altro che un punto a suo favore.

* Il sangue umano era più dolce quando il possessore era eccitato, era una cosa che tutti i vampiri sapevano. Per questo tutti erano abituati a perdere la verginità relativamente presto.
 Il sangue, normalmente, era delizioso. Quando era il sangue di un essere umano eccitato, beh, in quel caso era qualcosa di più.
 Era semplicemente incredibile e ogni vampiro ne andava pazzo.

* I suoi seni erano sodi e i suoi fianchi erano forti. Aveva le gambe allacciate alla sua vita e i capelli sfatti sul cuscino.
Gli occhi erano semichiusi, liquidi e la bocca era spalancata, mentre cercava di riprendere aria. Spingeva dentro di lei ad un ritmo costante e nel momento stesso in cui lei venne, poco prima di venire anche lui, si abbassò e la morse.

* Di solito si sbarazzava dei corpi gettandoli nei boschi, o nei laghi. Non era importante, non era come se nessuno sapesse realmente cosa succedeva a molti di quelli che sparivano.
Si faceva semplicemente finta di niente.
Era per questo che i vampiri non si sarebbero mai estinti.

* La prima volta che si risvegliò da non morta non sembrò accorgersi della differenza. Non ce n’era molta, effettivamente, non fino a che non incontrava la luce del sole o non finché non aveva fame.
Sasuke comunque vedeva la differenza, la sua pelle era più pallida e le sue labbra erano meno rosse e più bianche.Sasuke non riusciva davvero a non pensare che la morte le donava incredibilmente.

* Non si sentiva diverso, non si sentiva più forte. Aveva dentro di se il sangue della sua compagna, ma non c'era alcuna forza straordinaria a fargli ruggire le vene. C'era solo una sensazione di totale appagamento e di serenità.
Non potevano essere usate come arma, mal'unica cosa che realmente importava era che ora era sua. E non ci sarebbe stato modo di togliergliela.

* Quando lo scoprì impalidì ancora di più, apriva e chiudeva la bocca ritmicamente e Sasuke per un attimo temette di vederla svenire.
Eppure lei lo guardò con uno sguardo totalmente lucido e Sasuke non seppe dire se l'odiava, in quel momento, o se l'amava.
L'unica cosa che chiese fu se lui l'avrebbe portata via di là. Quando lui le disse di sì, il suo sguardo mutò in ringraziamento e qualcos'altro che Sasuke non seppe identificare.
Ma avevano tutta l'eternità davanti, non era realmente importante.

!fanfiction, fandom: naruto, character: sakura haruno, character: sasuke uchiha, paring: sasusaku, *big damn table

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