e via uno

Oct 26, 2008 17:04

Come al solito, il ritardo è il minimo che ci si può aspettare dalla mia persona.
a mia difesa posso dire che certe cose non andrebbero pubblicate proprio, ma ormai ho deciso di farlo ed eccomi qua.
sarò breve e andrò in ordine:
1.Horror (premessa, non ho mai letto un horror in vita mia e ho a malapena visto film a cui si può applicare questo nome)

Nota iniziale: potrebbe aver senso solo se si è letto tutto il manga. (nel senso che potrebbe anche non averne comunque).
97Fantasma
Quella sera il lavoro era andato per le lunghe ma Light Yagami aveva raggiunto il suo obbiettivo: il giorno dopo avrebbe incontrato Near e tutto sarebbe finito. Era ormai mezzanotte quando prese l'ultimo autobus per raggiungere il parcheggio dove aveva lasciato la sua macchina.
Arrivato alla fermata pensò di non avercela fatta dato che, sebbene un bus si avvicinasse, aveva le luci completamente spente, compresa l'indicazione del tragitto.
Il conducente si fermò comunque e aprì le porte: si doveva trattare solo di un guasto, quindi.
Light salì notando che, malgrado l'ora, il mezzo era decisamente affollato. Le porte si chiusero alle sue spalle con un suono definitivo.
Probabilmente non avrebbe trovato posti a sedere liberi ma decise di guardarci comunque; l'autobus era più buio di quello che si potesse immaginare: era possibile distinguere solo vaghe ombre occupanti i posti e, anche passando sotto a lampioni o altre illuminazioni, scoprì di non essere in grado di scorgere l'aspetto degli altri passeggeri.
Essendosi accertato della mancanza di posti, light decise di sistemarsi in piedi davanti all'uscita. Le maniglie erano ghiacciate, sembravano quasi tubi dell'acqua fredda. Il giovane detective vi si appoggiò solo coi gomiti e la schiena, cercando di bilanciare la stabilità con la necessità di non toccare la sbarra con parti del corpo scoperte.
L'autobus entrò in una galleria illuminata a giorno ma Light continuava a vedere gli altri passeggeri come corpi neri traslucidi sui quali la luce passava emanando niente più che riflessi.
L'autobus si fermò di nuovo e salì un'altra ombra.
Il ragazzo non riusciva a distinguerne i particolari ma questa volta la siluette gli sembrava familiare: Si scorgevano spalle basse, capelli arruffati, una postura arcuata.
La figura iniziò a muoversi dall'entrata verso di lui senza reggersi a niente, facendosi largo fa lealtre ombre che occupavano il corridoio, fino ad arrivargli quasi di fronte. Al momento di superare Light lo sconosciuto continuò dritto per la sua strada, finendogli contro benché ci fosse il minimo di spazio necessario per passare.
Il giovane detective era già abbastanza alterato da tutta quella situazione surreale, la mancanza di educazione dell'altro lo fece scattare: lo prese da una spalla e lo girò, cominciando a pretendere delle scuse "Potreste stare più attento, guardat..." solo per rimanere pietrificato a mezza frase vedendo la faccia dell'altro. Era L.
L, che era morto da anni, ucciso da lui, con il Death Note. E i morti non tornano in vita.
L inclinò la testa e disse: "Ciao Light. È da un pò che non ci vediamo. Comunque non era il caso di venirmi addosso."
Lo sguardo, la voce, i modi di fare, era tutto perfetto, ma lui sapeva da buon'autorità che non era assolutamente possibile che lui forse il vero L. Sarebbe stato tutto ancora più semplice se ci fosse stato Ryuk, ma doveva restare al quartier generale con gli altri agenti per non confermare i sospetti di..
"Near! Mi stai ascoltando vero? Non mi aspettavo un trucco così infantile da te!" infatti era qualcosa di totalmente fuori dai suoi piani, l'aveva sorpreso, ma a cosa gli sarebbe servito? Pensava davvero che lui ammettesse di essere kira per uno scherzo del genere? O forse doveva mostrarsi stupito e allegro di rivederlo e pensare che la sua morte fosse solo una messinscena, dato che solo kira poteva essere sicuro di aver scritto il suo nome su una pagina del Death Note?
L interruppe i suoi pensieri: "Near? Lui non può essere qui, è del tutto impossibile, guarda pure con i tuoi occhi..." disse girandosi verso gli altri passeggeri, che improvvisamente sembrarono prendere più consistenza. C'erano watari, Mello, Takada, un ragazzo dai capelli rossi, suo padre e altre persone. La maggior parte era gente morta negli ultimi anni per mano di kira, ma Mello, il suo braccio destro e Takada erano ancora vivi. Non aveva alcun senso.
Light riuscì a dire solo "...sei tu che sei venuto addosso a me", allora L gli indicò la porta: "Sono sicuro del contrario. In ogni caso, credo che questa sia la tua fermata. Ci vediamo."
Light scese praticamente in automatico, sotto shock.
___
Prese la macchina e arrivò a casa. Per tutto il viaggio continuò a pensare a cosa potesse mai ottenere Near da quella farsa senza riuscire a darsi risposta. Era così arrabbiato di non riuscire ad arrivare a capire il piano del ragazzino, da entrare senza accendere le luci ed accorgersi solo davanti ad un post-it sul suo portatile nella camera da letto che Misa non era in casa.
Il biglietto era proprio per scusarsi dell'assenza e per avvertirlo che quella sera sarebbe comunque arrivato un ospite.
Uscita? Un ospite? Misa non era mai stata la punta di diamante fra le sue conoscenze in fatto di acume, ma fin'ora aveva fatto come le era stato detto, senza provocare problemi...possibile che iniziasse proprio ora ad interferire coi suoi piani?
Ritornò in salotto pronto a cacciare chiunque avesse suonato alla sua porta, o ad ignorarlo direttamente. Quella decisione fu però inutile, dato che l'ospite si era già accomodato sulla sua poltrona, seduto sui propri talloni, piegato in avanti verso la tazza di tè che reggeva in mano.
Sempre L.
"Si può sapere chi sei e qual'è questa volta il piano di Near, o di Mello, per provare che io sarei kira?", disse praticamente urlando.
"Provarlo? Ma l'hanno già fatto. Personalmente, invece, ricordo che me l'hai confessato."
'Mentre morivi' avrebbe voluto concludere la frase Light, ma avrebbe così provato la veridicità dell'informazione e allo stesso tempo che credeva a tutta quella recita. In ogni caso, come faceva questo impostore a saperlo? Era impossibile. L era morto un secondo dopo e se ci fossero state registrazioni sarebbero venute fuori da un bel pò.
"Sta zitto! Cosa credi, che io pensi veramente che tu sia tornato a perseguitarmi dall'oltretomaba?"
"No, non è affatto mia intenzione."
Ormai Light non ascoltava più: "I morti non tornano in vita!"
"Lo so."
Ormai stava perdendo anche la logica, in quanto proseguì con: "Tornatene all'Inferno o da dove sei venuto!"
"Light, sai benissimo che non c'è né Inferno ne Paradiso."
Dopo questa frase comparve Ryuk e la sua voce si mischiò con quella di L:"Gli esseri umani vanno tutti  nello stesso posto."
E Light ricordò il giorno prima.
Ricordò la sua morte.
(zum zum, aggiungerei)

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