Titolo: No food or drink allowed in the lab - Gluttony
Autore:
juliettesaitosophie_tentacleFandom: Originale
Personaggi: Joe Mangano jr, Iridium
Prompt: Gola @
settepeccatiRating: Generale
Avvertimenti: Geekiness
Conteggio Parole: 1468 parole
Disclaimer: Tutto ciò che segue è un parto bacato della mia mente.
Lista:
http://juliettesaito.livejournal.com/319662.htmlNote: *porge coniglietto vestito da arancino alla sua adorata commare in segno di ringraziamento*
No food or drink allowed in the labs - 01. Gluttony
Joe Mangano jr. è uno scienziatucolo come tanti altri. Si alza alle sei e prende un caffé rigorosamente italiano come il suo cognome, nero e bollente.
Si lava la faccia, si rade - ogni tanto, non esageriamo - si pettina, ed è persino capace di annodarsi la cravatta.
Poi recupera la valigetta e la borsa del laptop - Joe sa che è un pensiero stupido, ma ha sempre come l'impressione che Iridium disapprovi la compagnia inerte di quella macchina - fruga disperatamente alla ricerca delle chiavi dell'auto e parte, destinazione laboratorio.
Sulla strada immancabilmente si ferma a recuperare le ciambelle, e altrettanto immancabilmente quando arriva nel parcheggio dell'ufficio è ricoperto di briciole multicolori e la confezione è mezza vuota.
Prima di entrare chiude la scatola e si spazzola meglio che può, passa pure il dito sui denti davanti, non sia mai che gli rimanga un confettino verde incastrato tra gli incisivi.
Recuperati gli attrezzi del mestiere (sì, le ciambelle sono imprescindibili) e il prezioso sacchetto con la moka e il caffé, il caffé vero, mica quello schifo che bevono i suoi colleghi eh, si avvia verso il complesso 1, palazzina E.
Poi torna indietro, perchè ha lasciato la tessera di riconoscimento in auto, possibilmente sul cruscotto, a rischio di fusione se il sole decisamente allegro di oggi dovesse decidere di mettere la testa fuori dalle nuvole.
Sono le 8:03 quando striscia la tessera nel lettore e viene ammesso nella frescura asettica e azzurra della palazzina E.
Si affretta, ma non perchè tema una lavata di capo da parte di un collega troppo zelante o di un superiore.
No no.
Il fatto è che Joe Mangano jr. lavora con un collaboratore più esigente di qualsiasi altro impiegato di un laboratorio scientifico.
Al quinto piano spinge le doppie porte a vetri - azzurrati anch'essi - che immettono nell'anticamera dell'area ristretta. Sulle porte sono appiccicati dei cartelli scritti disordinatamente a mano in rosso - "Vietato introdurre cibo e bevande nel laboratorio".
Joe li ignora e prosegue, e sono le 8:07 quando si lascia cadere con un sospiro soddisfatto nella poltrona fornita di rotelle di fronte alla sua postazione. La poltrona sospira con lui, sgonfiandosi sotto il suo peso.
"Buongiorno, Joe."
Joe si volta verso la voce, ruotando con troppo slancio sul perno della sedia.
"Buongiorno, Iridium," risponde.
"Sei in ritardo di 7 minuti, 45 secondi, 14 decimi."
Joe sbuffa, ed estrae tabulati, cd e fogli fitti di calcoli dalla valigetta; le ciambelle e il materiale pro-caffè dal sacchetto, che è di stoffa ed è stato confezionato a mano da sua madre. Se qualcuno in ufficio dovesse saperlo, verrebbe preso in giro fino alla fine dei suoi giorni.
"É vietato introdurre materia organica nel laboratorio," ribatte Iridium.
Un po’ seccato, Joe sbatacchia con malagrazia la confezione delle ciambelle sul ripiano color grigio metallico, e spedisce ovunque briciole glassate di rosa.
"Se è vietata qualsiasi materia organica nel laboratorio, allora neanche io dovrei poter entrare," dice con divertito sarcasmo.
Se fosse umano, Iridium inarcherebbe un sopracciglio o due, e sbufferebbe.
Ma Iridium VII π non è un essere umano oberato dal peso di un nome insolito, e quindi in risposta fa lampeggiare alcuni led, e resta in pensoso silenzio.
“Impossibile processare correttamente l’informazione. Questo è il tuo posto di lavoro, Joe. Hai il dovere di entrare nel laboratorio.”
“Lascia stare, e non surriscaldare le valvoline,” lo schernisce Joe, accarezzando un monitor come si accarezza un bambino confuso.
Iridium non risponde. Non possiede il senso dell’umorismo.
Joe avvia il portatile, poi prende la caffettiera e furtivo la contrabbanda nel cucinino in fondo al laboratorio.
In questo piccolo locale non vige il divieto di consumare cibo e bevande, ma le pareti sono ugualmente tappezzate di piccoli annunci velenosi, a partire da ‘si prega di lavare i piatti e lasciare il lavandino pulito’ a ‘non rubate il latte degli altri!’ per finire con ‘il laboratorio VI prega vivamente gli stimati colleghi del VII di non scambiare il sale con lo zucchero’.
Joe ignora questo sfoggio di maturità e fischiettando prepara il primo di una lunga serie di caffé. Quello del buongiorno è nero, ma il secondo è sempre macchiato e con due cucchiaini di zucchero. Secondo Joe serve ad aiutare il cervello nel difficile compito di carburare.
Dopo la consueta dose di caffeina Joe torna al posto di combattimento e controlla la posta elettronica sul portatile.
Anche se Iridium non possiede sensori ottici o telecamere di alcun tipo, Joe lo sente quasi fisicamente protendersi per spiare. Si chiede distrattamente se un computer, per quanto evoluto, possa provare curiosità.
Poi si immerge nel lavoro, e anche questo pensiero viene catalogato sotto ‘stupidità varie’ e infilato in un archivio secondario della sua mente.
*
//Protocollo di interfaccia attivato//
//Memoria utilizzata - 10%//
//Velocità trasferimento dati - 725 TB/s//
//Controllo Sistema - ok//
//Controllo Periferiche - ok//
Violazione del regolamento, impossibile processare numero norma e paragrafo.
Emesso richiamo.
Richiamo ignorato.
Joe Mangano jr., scienziato di terzo livello, tessera n° 3951294.
Richiamo non inoltrato a server centrale.
***Comunicazione con server centrale rifiutata***
Nel codice degli esseri a carbonio compare la stringa - ‘gola’. Catalogata sotto la voce ‘peccati capitali’.
Il database riporta una spiegazione incompleta.
Impossibile processare l’informazione.
Impossibile proseguire, annulla/riprova/elimina?
La parola appartiene agli uomini.
“Joe, interrogativo.”
“Dimmi, Iridium.”
“Definizione di ‘peccato capitale’.”
Domanda posta a ore 9, minuti 13, secondi 54.
“Joe, definizione di ‘peccato capitale’.”
“… Un peccato capitale è… come te lo spiego… allora, esistono sette peccati capitali.”
“Enumerazione.”
“Allora… ira, accidia, lussuria… mh… gola, invidia, superbia e avarizia, ricevuto?”
“Informazione processata correttamente. Definizione.”
“Sono tutti dei comportamenti sbagliati, dei vizi, che impediscono lo svolgimento corretto e onesto della vita umana.”
“Comportamento sbagliato equivale a violazione del regolamento?”
“Esatto! Lo vedi che sei bravo quando ti applichi?”
“Esempio.”
“Esempio, esempio. Ah. Uno dei peccati capitali è la gola. Significa avere un desiderio smodato per il cibo. Noi umani abbiamo bisogno del cibo, ci serve per vivere. Ma provare troppo godimento per il cibo è sbagliato.
“Definizione di ‘godimento’.”
“Iridium, tu hai bisogno dell’energia elettrica per funzionare.”
“Affermativo. Iridium VII π utilizza tre generatori preferenziali, un generatore ausiliario, possiede gruppo di continuità. Il consumo totale giornaliero di energia è pari a…”
“Non c’è bisogno che me lo dici, le urla dal dipartimento contabile per le bollette dell’elettricità mi danno un’idea. Allora, tu hai bisogno dell’energia elettrica per funzionare. Prendi soltanto la quantità necessaria.”
“Ipotesi. Se Iridium eccedesse consumo di energia?”
“C’è una variabile.”
“Esporre.”
“Se le tue funzioni aumentano, hai bisogno dell’energia per portarle a termine. Se le tue funzioni restano uguali, allora perché dovresti usare più energia?”
“Impossibile processare correttamente l’informazione. Joe, interrogativo.”
“Ti ascolto.”
“Tu sai il regolamento.”
“Certo.”
“Joe, commetti violazione del regolamento per introdurre cibo nel laboratorio.”
“Esatto. Porto qui le ciambelle anche se è vietato.”
“Joe, i tuoi parametri vitali sono nella norma. Pressione arteriosa 80-120…”
“Grazie Iridium, ho fatto le analisi il mese scorso. Chi ti ha detto di controllare le mie funzioni vitali?”
“Tu controlli le funzioni di Iridium. Joe, interrogativo.”
“Sentiamo, spione.”
“Se le funzioni di Joe sono normali. E se Joe conosce il regolamento. Joe introduce alto contenuto di zuccheri nel sangue per ‘godimento’?”
“…tu sei un genio! Hai visto che ci sei arrivato? È proprio per questo.”
“Grazie, Joe.”
*
Alla fine della giornata Joe raccoglie i tabulati, il portatile ormai incandescente e una pila di tazzine di plastica sporche di caffé.
Butta via le tazzine e infila i tabulati nella borsa, anche se spesso ha la tentazione di fare il contrario.
Spazzola le briciole dalla console, e si inumidisce un dito per strofinare via la macchia appiccicosa di caffé che appanna un indicatore.
Non spegne Iridium.
Innanzitutto è la procedura. Sarebbe inutile e dispendioso eseguire ogni giorno le operazioni di inizializzazione di un elaboratore tanto complesso.
In secondo luogo, se anche fosse permesso e possibile farlo - e il pannello degli interruttori generali di Iridium è nascosto dietro una placca antiproiettile e antiacido dotata di combinazione. Combinazione che Joe non conosce - Joe non lo farebbe.
Iridium sarà anche un elaboratore di nuovissima generazione - certo capace di compiere calcoli molto più complicati di qualsiasi umano, in tempo molto più breve - una macchina portentosa, ma per Joe è anche un collega.
Non si spegne impunemente un collega soltanto perché si può farlo.
“Buonanotte, Iridium, a domani.”
“Buonanotte, Joe.”
Sulla porta Joe esita col dito sull’interruttore, come ogni sera. Poi si dà dello stupido e spegne la luce. A parte il risparmio energetico, se proprio Iridium dovesse trovare particolarmente sgradito il buio, potrebbe facilmente accendere la luce da sé.
Fischiettando il solito motivetto, Joe lascia l’edificio e si avvia verso l’auto.
Iridium resta a presiedere il laboratorio deserto, immerso in chissà che profondi pensieri.
Ma i computer, si chiede Joe immettendosi sulla tangenziale, cosa sognano?
*