Titolo: Whatever works
Fandom: Homestuck
Personaggi Dave ♥ John ♥ Karkat, Gamzee ♦ Karkat. Citati un sacco di altri pairings a caso, because I can. Quasi tutti matespritship.
Rating: NSFW
Warning: xeno-dinamiche (ergo, materiale genetico e pails e cose del genere), AU, threesome, oral sex
Wordcount: 6141
Language: Italian
Note: Questa fic partecipa alla Maritombola2012 di
maridichallenge come fill per il prompt 13, "X, Y e Z sono sempre stati grandi amici, ma forse non sono solo questo" Mi sembra ovvio che qui sono Karkat, Dave e John
Non era stata una scelta facile. Anche se non eri più in pericolo di vita perchè la mancata consegna del fluido genetico non era più sanzionato con la morte, era pur sempre una fase importante dell'esistenza di un troll. Ma alla fine andava bene così. Pensandoci, forse ti eri fatto prendere dal panico solo perchè un sacco di gente intorno a te aveva già trovato il proprio compagno concupiscente, apparentemente senza alcuna fatica; avevi ancora tanto tempo davanti a te. Non dovevi far altro che goderti i tuoi ultimi anni di studio, seguire i consigli di Gamzee e rilassarti.
Avevi i tuoi amici, avevi il tuo moirail, non avevi veramente bisogno di un altro quadrante per adesso.
Questo era quello che pensavi, dopo un lungo pomeriggio passato ad autoconvincerti che i tuoi insuccessi nei quadranti riproduttivi non erano così importanti, che con la media che eri riuscito a mantenere in tutti i moduli di schoolfeed che avevi superato era sufficiente a farti forse addirittura passare di livello e farti trovare un alloggio e un lavoro piuttosto decenti una volta uscito dal sistema scolastico.
La tua maggiore preoccupazione adesso era ordinare la più deliziosamente schifosa nonchè economica pizza direttamente dalla cittadina nei pressi del campus. Non credevi che attraversare il piccolo appartamento che condividevi con i tuoi compagni di corso ti avrebbe portato a qualcosa di particolarmente eccitante. Avevi solo sorpassato la porta aperta della camera di John, vuota, e avevi appoggiato la mano sulla maniglia di quella chiusa della camera di Dave, chiedendo nel mentre che tipo di pizza volevano.
Aprire quella porta ti aveva dato fin troppe cose a cui pensare e non sapevi nemmeno da che parte iniziare.
~
Temevi che quando sarebbe arrivato il momento di andare in una sede di schoolfeed pubblica sarebbe cominciato l'inferno. Lo sapevi e cercavi di non pensarci, mentre sgomberavi il tuo respite block captchalogando lo stretto indispensabile.
Ricordi ancora il sottofondo di stridii, schiocchi e rumori secchi del tuo Lusus che camminava avanti e indietro per ogni cella dell'alveare, preoccupato per la tua partenza. Ogni volta che ripensi al vecchio crostaceo bianco lo stomaco ti si stringe in una morsa. A quest'ora gli sarà stato affidata un'altra larva da crescere, ma non riesci a non chiamarlo ancora 'il tuo Lusus' nella tua testa. In fondo si è preso cura di te per dodici sweep terrestri; ma era giunto il momento di lasciare la campagna, e vivere per il resto della tua vita in una città, in un appartamento tutto tuo.
Avevano finito per smistarti in un piccolo quartiere di minuscoli alloggi per studenti di razza mista, con un emospettro che andava da Ruggine a Senape, ma a dire il vero c'erano più umani che troll. Anche dopo secoli di coabitazione pacifica delle due razze, era un chiaro segno del basso livello di considerazione in cui eri tenuto: solo i troll di bassa estrazione sociale venivano mollati nei quartieri misti.
Nel tuo alloggio avevano sistemato anche altri due ragazzi umani. La cosa ti aveva innervosito all'inizio, perchè non avevi mai avuto occasione di incontrarne prima e non sapevi come comportarti. Certo, c'era stata un'enorme diffusione di film a produzione mista, con protagonisti sia umani sia troll, quindi non è che non avessi mai visto un umano prima d'ora, ma tra vederlo dietro uno schermo e incontrarne uno in carne e ossa era tutt'altra cosa.
Le tue preoccupazioni naturalmente erano infondate: dopo un paio di settimane di convivenza avevi imparato che John e Dave, una volta superate le attitudini da scemo del villaggio del primo e da fighetto montato dell'altro, non erano per niente male, ed erano meno alieni del previsto. Anzi, nonostante avessi scoperto che anche Tavros, Sollux, Nepeta e Aradia alloggiavano nel tuo stesso quartiere, passavi più tempo con loro due che con i tuoi amici troll. In capo ad un anno eravate praticamente inseparabili: facevate i compiti insieme, guardavate film insieme demolendo a insulti scherzosi i gusti cinematografici di ciascuno a turno, provavate nuovi giochi e in generale cazzeggiavate alla grande.
Con tua grande sorpresa, avere amici umani che avevano praticamente lo stesso colore del tuo sangue ti rendeva molto meno bersaglio di insulti e pestaggi di quanto avessi immaginato, perfino a scuola. Forse perchè eravate tutti talmente in basso nell'emospettro che a nessuno davvero interessava se ci fosse un mutante in giro. Oltretutto sei stato fortunato abbastanza da nascere in un periodo in cui finalmente i mutanti sono riconosciuti come stranezze casuali e non come difetto della specie. Se la Madre avesse sputato il tuo uovo dal suo ventre gelatinoso qualche secolo prima saresti stato Selezionato all'istante.
Ti aveva fatto strano che durante le vacanze invernali ed estive il quartiere si spopolasse, perchè gli umani, compresi Strider ed Egbert, se ne tornavano a casa a festeggiare e a rilassarsi con le famiglie. John e Dave tornavano a casa solo d'inverno: quando tornavano John era ancora più lamentoso e meno incline a dolci da forno del solito, mentre Strider aveva qualche nuovo livido da esibire. Avevi scoperto in quel primo inverno che in realtà John avrebbe potuto permettersi di scegliere e andare in un quartiere un po' messo meglio, ma siccome lui e Dave si conoscevano da mille anni aveva deciso di andare nello stesso alloggio dove era stato assegnato lui, e che Strider aveva un fratello maggiore che gli faceva il culo quadro letteralmente tutte le volte che tornava a casa perchè era convinto che in un mondo pieno di troll uno doveva essere in grado di difendersi anche senza artigli e una bocca piena di zanne.
D'estate di solito tutti rimanevano al campus perchè gli edifici dello schoolfeed chiudevano per due mesi e anche i droni si stufavano di controllare i confini delle zone, quindi era possibile organizzare gite semiclandestine. La meta preferita era il mare, che distava a meno di un'ora dalla vostra zona. Si partiva alla mattina presto e si tornava il giorno dopo, devastati e ancora mezzi ubriachi o con i postumi della sbornia, ma felici di aver passato un'intera giornata a sentirsi vivi.
Tuttavia il mare era ai tuoi occhi una creatura nemica. Ti piaceva stare sulla spiaggia di giorno a giocare e leggere e sentire gli altri ridere e scherzare e fare commenti inappropriati sui corpi altrui e di notte a cantare e raccontarsi sciocchezze intorno al falò mentre ci si passava una bottiglia, ma non avevi mai avuto il coraggio di fare il bagno, nemmeno con le esortazioni di Dave e John. Il tuo sangue non era nè viola nè porpora, il tuo posto non era nell'acqua salata; le onde ti facevano paura e non ti piaceva l'idea che nell'acqua vivessero cose pericolose come meduse e pesci velenosi.
Poi, un giorno d'estate, il vostro solito gruppo di gente dai Ruggine ai Teal si era ritrovato sulla stessa spiaggia in cui si erano accampati gli Highblood. Non faceva abbastanza caldo per fare il bagno di notte ma tutti avevano bevuto abbastanza per volersi fare un tuffo in allegria, anche perchè i nuovi arrivati non sentivano davvero il freddo come i vostri. Non avevi alcuna intenzione di buttarti in acqua, come al solito, ma stavolta nè Dave nè John erano disposti a tenerti compagnia sulla riva: Strider era troppo impegnato a cercare di rimorchiare Terezi ed Egbert aveva semplicemente avuto abbastanza alcol da non essere in grado di contenere il proprio stupido entusiasmo alla prospettiva di gelarsi le chiappe. Così ti eri accampato di fianco al falò, praticamente da solo fatta eccezione per qualcuno che si era già arreso alla stanchezza e al troppo bere e russava rumorosamente sulla sabbia soffice. E' stata in quell'occasione che hai conosciuto Gamzee.
Ti si era avvicinato, mezzo fatto e sorridente, e ti aveva chiesto cosa ci faceva un piccolo miracolo come te tutto solo vicino al fuoco invece di godersi i miracoli dell'acqua salata. Gli avevi letteralmente grugnito addosso qualche scusa per un quarto d'ora senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, finchè non gli avevi buttato un'occhiata e ti eri reso conto che non solo era bagnato fradicio perchè era chiaramente appena uscito dall'acqua solo per venire a importunarti, ma era anche completamente nudo. Non ricordi esattamente cosa è successo dopo o come ha fatto a convincerti a spogliarti a tua volta e a entrare in mare per la prima volta in sedici anni, fatto sta che nemmeno un'ora dopo eravate in acqua, tu aggrappato al suo collo come un'ancora di salvezza e lui che ti reggeva per la vita ridendo piano nei tuoi capelli, raccontandoti di come avesse vissuto sempre vicino al mare, con il suo lusus-capra-marina ("Il tuo lusus era un capricorno?" gli avevi chiesto, e lui aveva riso "Che ho detto? Capra marina!". Sei piuttosto convinto che se non fossi stato già mortalmente quadri per lui, lo saresti diventato in quel momento, perchè era semplicemente impossibile non essere quadri dopo una cosa del genere) , di come non poteva sopportare che un fratello non avesse mai provato a fare il bagno nell'acqua salata e un sacco di altre sciocchezze che seriamente non avevi idea di che collegamento avessero le une con le altre.
La notte in cui hai fatto il bagno in mare per la prima volta sei entrato in acqua con un ragazzo che conoscevi appena e ne eri uscito con il Moirail della tua vita, senza nemmeno sapere bene come. Dave e John avevano ghignato e ti avevano sfottuto per tutto il viaggio di ritorno, mentre volevi sprofondare in un buco perchè seriamente, nessuno si trovava un moirail così in fretta, eri stato terribilmente stupido o terribilmente fortunato. Per fortuna nel corso degli anni è venuto fuori che la vostra era veramente una moirallegiance scritta nelle stelle, ma all'epoca era stata veramente una mossa azzardata.
John e Dave non erano mai stati così fortunati in fatto di vita sentimentale, almeno a sentire loro. Ai tuoi occhi si sono entrambi trovati degli ottimi moirail: Rose e Jade sono abbastanza vicine ai tuoi due migliori amici per considerarle tali, ma continuano a ripetere che per gli umani non funziona allo stesso modo. Sai che in realtà ci sono anche alcuni tra gli umani che si sono adattati ai quadranti, ma visto che non devono consegnare campioni di materiale genetico in realtà non importa a nessuno di come gestiscono la loro vita riproduttiva. Ad ogni modo, John e Dave apparentemente seguono il vecchio trend umano di considerare 'vita sentimentale' solo il quadrante rosso.
John aveva provato a uscire con un po' di ragazze del campus, compresa Vriska, una troll della zona vicina estremamente rumorosa e con molti pregiudizi su tutti coloro che sono più in basso di lei nell'emospettro che però aveva finito per mollarlo bruscamente per mettersi con Tavros, dimostrando che era anche una persona estremamente volubile. Probabilmente lo stesso motivo per cui la cosa era andata a monte piuttosto in fretta.
Dave era riuscito a mettersi con Terezi, anche se non la sera stessa in cui tu e Gamzee avevate intrecciato la vostra Moirallegiance: c'era stato un lungo periodo di appuntamenti e flirt, prima che riuscissero a mettersi d'accordo e a considerarsi in una relazione piuttosto stabile. Nel frattempo c'era stato anche qualcun altro, ma Dave è quel tipo di ragazzo che se ne esce dicendo "oh sì, ho mollato X" senza mai dirti che aveva iniziato a frequentarla, quindi non sei certo del numero di persone con cui è uscito prima di mettersi definitivamente con Terezi.
Per la vostra età, i tuoi amici umani hanno parecchia esperienza in quel determinato quadrante.
Tu invece, sei nei guai.
Avere diciannove anni per i tuoi amici vuol dire aver iniziato a specializzare i propri studi, forse anche ricevere qualche proposta di lavoro all'interno del campus o della cittadina vicina nei momenti di vacanza; per te vuol dire che hai un anno per trovarti in una matespritship o una kismessitude stabile per poter raccogliere materiale genetico da dare ai droni. Hanno tolto la pena di morte per la mancata consegna ormai da almeno cinquant'anni, ma le sanzioni previste sono comunque pesantissime: potrebbero toglierti la possibilità di finire gli studi, anche se ti stai facendo il culo per mantenere alte le tue medie, o potrebbero causarti difficoltà in futuro al momento di cercare casa o lavoro. Sai che di solito fino ai venticinque anni chiudono un occhio perchè siete giovani, ma con il tuo status di mutante non hai idea di quante discriminazioni potresti incontrare.
Non hai mai provato qualcosa di concupiscente per nessuno, per il momento. C'era stato un po' di flirt e petting con Terezi, quando ancora non usciva con Dave, ma semplicemente non riuscivi a vederla in quel modo. Era carina, era simpatica anche se a volte volevi morderla per farla stare zitta, ma non era nè rosso nè nero. Eravate rimasti amici piuttosto stretti, ma non abbastanza da lasciarla entrare in una parte della tua vita importante come la tua intimità.
Ogni tanto ti chiedi quale sia il tuo problema. Forse non riesci a fidarti abbastanza delle persone. Forse sei talmente inutile e indesiderabile che non ti vuole nessuno. Ogni tanto ti chiedi se davvero metterti con Gamzee sia stato uno dei suoi amati miracoli. "I miracoli accadono davvero," diceva Gamzee, accarezzandoti la schiena durante una delle vostre feeling jams con le sue dita fredde "ma la serendipity è un'altra cosa. La serendipity è una cosa ancora più miracolosa. Quando verrà il momento di riempire tutti i tuoi quadranti, ci sarà gente che vorrà riempirli. I miracoli accadono, ma ti scappano via se cerchi di inseguirli". Non rispondevi e ti limitavi a soffocare nella preoccupazione. Anche se sapevi che aveva ragione, non riuscivi ad evitarlo.
Avevi passato un lungo periodo a uscire con gente a caso per tutto il campus, a flirtare goffamente con tutti quelli che ti sembravano abbastanza compatibili con te per farne una buona matespritship o kismessitude, ma anche quando riuscivi a uscire con qualcuno, ogni volta che le cose sembravano farsi serie ti veniva il magone.
~
Era stato imbarazzante da morire quando ti eri reso conto quanto John e Dave fossero attraenti, soprattutto perchè, con tutto il tempo che ci passavi insieme, te n'eri reso conto solo quando li avevi scongiurati di accompagnarti nella cittadina vicina a bere qualcosa un sabato sera, nella speranza di incontrare un potenziale matesprit o kismesis.
Vedendo che avevi intenzione di rimanertene al banco a chiacchierare con i tuoi amici invece di conoscere gente perchè ti era venuto uno stramaledetto attacco di panico e improvvisamente avevi cambiato idea, Dave si era quasi scocciato e aveva cominciato a flirtare con praticamente tutti quelli che passavano solo per poterti presentare, neanche fosse uscito da quella stupida romcom in cui il donnaiolo di turno trova il vero amore ma nel frattempo aiuta l'amico a rimorchiare. Quello che aveva finito per ricevere più attenzione indesiderata era stato John, che aveva catturato l'attenzione di praticamente metà delle persone che ti erano state presentate da Dave e aveva respinto ogni tentativo di rimorchio con una risata e il suo solito modo di fare un po' goffo ma adorabile.
Non eri riuscito a fare altro che guardare loro, invece dei tuoi potenziali futuri quadranti: il modo in cui Dave riusciva a essere sottilmente espressivo anche con quegli stupidi occhiali scuri sul naso, le lievi fossette che si disegnavano agli angoli della bocca di John quando rideva o il rossore che gli colorava le guance fino a fargli diventare le punte delle orecchie rosse quando qualcuno flirtava in maniera particolarmente sfacciata. Ti eri reso conto dopo quasi otto anni di convivenza che i tuoi coinquilini erano attraenti e non avevi la più pallida idea di come gestire quell'informazione. Avevi deciso di spingerla in un angolo remoto della tua mente, e dimenticartene.
~
Perchè diavolo ti sentivi in quel modo? Non aveva alcun senso.
Stavi cercando di digitare lo stupido numero di telefono della pizzeria, ma non riuscivi a ricordare nemmeno il prefisso.
Non ricordavi nemmeno cosa diavolo avevi detto mentre uscivi dalla stanza. Avevi chiesto scusa? Avevi sparato qualche parolaccia come il tuo solito? Non ne avevi idea.
Dave si era tolto gli occhiali, non capitava spesso di vederlo a viso scoperto. Egbert aveva ancora i suoi sul naso, anche se erano in precario equilibrio. Non stavano facendo niente di particolarmente imbarazzante. Si stavano solo baciando, le dita dell'uno affondate nei capelli dell'altro.
Non ha alcun senso che ti senta lo stomaco in subbuglio. Sapevi che Dave e Terezi erano arrivati ad un punto della loro relazione in cui o si stavano per mollare o flippare direttamente nel quadrante opposto, ma non sapevi che a Strider piacessero i ragazzi. Non avevi la più pallida idea di che problema avessero gli umani, ma ti era sembrato di capire che avere una relazione con uno dello stesso sesso era apparentemente una questione piuttosto specifica, per via della loro biologia; John aveva ripetuto più di una volta che non era omosessuale.
Eppure avevi aperto la porta e i tuoi due coinquilini nonchè migliori amici erano seduti sul letto di Dave, a labbra unite. Non si erano mossi quando eri entrato. Avevi richiuso la porta e te n'eri andato. Ti eri seduto sul divano, avevi deciso di ordinare le pizze come nel tuo piano originale anche se non avevi fame, avevi un nodo nello stomaco e non ti ricordavi il maledetto numero di telefono.
Doveva essere l'ennesima beffa. Non c'era altra spiegazione. Ti sentivi tradito perchè sembrava che tutti intorno a te sembravano accoppiarsi come se fosse scoppiata la fottuta primavera e tu eri rimasto solo come un idiota. Perfino Gamzee era riuscito finalmente a portarsi Tavros ad un appuntamento e sembrava che le cose tra loro andassero bene. Eri felice per loro, ma non potevi fare a meno di sentire un peso nel petto. Era per questo che avevi cercato di autoconvincerti che alla fine non era così importante. Un bel discorso mandato a puttane.
Ti sentivi tradito perchè anche se sei quasi al tuo ventesimo sweep terrestre sei ancora una stramaledetta pupa. Non ti sentivi così idiota da quella volta che ti eri addormentato sul divano, avevi avuto un incubo raccapricciante e avevi finito per svegliarti e aggrapparti alla spalla di John che era seduto di fianco a te e lo avevi chiamato Crabdad. Ti aveva guardato stupito per un secondo e poi ti aveva riso in faccia quella sua risata nervosa. Ti aveva stretto a sè, prendendoti in giro con affetto, lasciando che gli tremassi addosso per un po' e dandoti il tempo di ricomporti. Perfino Dave era passato a scompigliarti i capelli. Ti eri sentito stupido e infantile e quando più tardi eri andato a infilarti nel tuo recuperacoon avevi quasi giurato di non uscire mai più di lì.
Non avresti mai ordinato quella cazzo di pizza, perchè non ti ricordavi il numero e perchè il piccolo menù pubblicitario su cui erano scritti i contatti era in camera di Dave. Avevi stretto il cordless nel pugno, ti eri rialzato per rimetterlo al suo posto ed eri tornato sul divano, sentendoti terribilmente stanco per nessuno motivo apparente.
Era stato a quel punto che Dave si era lasciato cadere - sgraziato come al solito - alla tua destra e John alla tua sinistra.
Ti eri irrigidito, a disagio, pronto a saltare via dal tuo posto come una molla per sbrigare qualche inesistente commissione appena inventata sul momento, qualunque cosa per allontanarti e non far vedere ai tuoi migliori amici che sì, ogni volta che ti chiamavano wriggler avevano ragione anche se forse non lo pensavano sul serio, ma Dave si era chinato su di te, intrappolandoti sul divano, ti aveva accarezzato una guancia e aveva premuto un bacio sulle tue labbra. John aveva riso piano.
Se prima eri confuso sull'intera situazione, questo era il momento di etichettare ufficialmente questo Gran Casino 'Non E' Divertente, Smettetela Di Fare I Coglioni'.
"Cosa," avevi chiesto, senza un vero tono interrogativo, troppo esausto per imprimere anche solo quella sfumatura nella tua voce. "Ero venuto in questo cavolo di campus convinto che voi umani foste strani, credevo di essermi sbagliato, ma apparentemente avevo perfettamente ragione. Cosa diavolo sta succedendo."
"Succede che pensi troppo, Karkles" aveva detto Dave. La sua mano era ancora sul tuo viso, calda e rassicurante. La mano di un amico, la mano di una persona per cui avresti potuto dare la vita.
"Questo scherzo è durato abbastanza. Stai cercando di vincere qualche scommessa? Devi baciare tutti i ragazzi del campus o qualcosa del genere? Non è particolarmente divertente, Dave. Spero che ti sia piaciuto, adesso lasciami in pace."
"Stai ancora pensando troppo, Karkat!" aveva esclamato John alla tua sinistra chinandosi per darti un bacio a sua volta. Era stato più lento, più profondo, e non avevi potuto fare a meno di socchiudere leggermente le labbra e rispondere, perchè John era caldo e la sua bocca era gentile e affettuosamente inesperta sulla tua, e qualcosa in fondo alla tua mente aveva sospirato finalmente, sì, e avevi paura di darle retta ma al tuo corpo non poteva onestamente fregare nulla di meno di quello che la tua testa aveva da dire.
Quando vi eravate separati avevi guardato John, che ti guardava a sua volta con un sorriso e un tale affetto negli occhi che non avevi idea di come prenderlo, e gli avevi detto che cinque minuti fa li avevi visti in camera di Dave baciarsi.
"Lo so," aveva detto John, senza cambiare espressione, con un tono divertito, "ero lì."
Ti avevano poi detto che non c'era bisogno di essere così sconvolti. Erano migliori amici dopo tutto, si fidavano l'uno dell'altro, anche tu ti fidavi di loro, giusto? Avevi annuito, ma non riuscivi comunque a fare nessun collegamento con la loro spiegazione e con quello che era successo. Era normale per gli umani baciare il proprio migliore amico come se fosse il proprio matesprit?
"Shrug," aveva detto Dave, facendo spallucce.
"Tu non hai detto 'shrug' ad alta voce come se fosse una parola perfettamente normale da usare in una conversazione parlata."
"Yep, l'ho appena fatto. Nella mia vita non l'ho mai rimpianto."
"Sappiamo che stai passando un periodo difficile Karkat," aveva interrotto John, improvvisamente molto più serio, "so che potrebbe sembrarti strano ma viviamo insieme da otto anni. Scusaci se abbiamo notato che ti stai comportando in modo più ridicolo del solito! Non ti sei mai preoccupato particolarmente di trovarti un quadrante, nemmeno quando tu e Gamzee vi siete moiralleati! Invece è da quando Rose si è messa con Kanaya che hai cominciato a uscire con ogni persona che te lo chiedesse! Secondo il mio parere e quello di dottor Strider sono decisamente segnali per Codice Rosso Stress Vantas, ed è nostro preciso dovere occuparcene!"
"John, detto così sembra l'inizio di uno di quei porno scadenti pieni di infermiere in camici succinti e calze autoreggenti."
"Zitto Dave, sto cercando di spiegare il punto della situazione qui."
"Stai fallendo. Lo stai facendo preoccupare il triplo di prima."
Avevano passato i cinque minuti successivi a bisticciare, come spesso facevano quando bisognava scegliere un film da vedere o una pizza da dividere o qualche altra cazzata del genere. Era una scena così normale in una situazione così strana che all'improvviso il livello di surrealtà dell'intera faccenda si era triplicato di botto.
"Insomma, il punto è, perchè no? Sono anni che viviamo insieme, è inutile negare che potete resitere al fascino di uno Strider per tutto questo tempo senza neanche averne un assaggio, ho beccato John a guardarti il culo mentre era il tuo turno di lavare i piatti l'altro giorno e tu non sei molto meglio, Vantas, onestamente, mi hai deluso profondamente, credevo che avessi imparato l'arte di spogliare qualcuno con lo sguardo senza farti beccare dalla popolazione mondiale, come apprendista delle grandi tecniche Strider sei anche peggio di Egbert, ma uno da John se lo aspetta anche."
"...non ho neanche intenzione di rispondere ad un'assurdità del genere," avevi detto, passandoti una mano sul viso e buttando indietro la testa sullo schienale del divano, ignorando la reazione indignata di John alle parole di Dave e il fatto che avesse completamente sgamato la tua attrazione per loro. "Non ho abbastanza spugna nervosa in testa per capire veramente le vostre ragioni, ma morale della favola è volete includermi in una matespritship a tre? Non ha neanche senso. L'unico quadrante che prevede il coinvolgimento di tre persone è l'auspisticismo, ed è solo quando due kismeses non possono evitare di spaccarsi la faccia in un modo non molto sexy e qualche povero disgraziato è costretto a separarli. Qual'è il vostro problema?"
"Non capisco perchè ti stai facendo tutti questi problemi. Stai cercando un matesprit da secoli con un urgenza che sembra tu debba morire domani e adesso che hai due persone disponibili ad aiutarti a riempire un secchio-"
"Dave"
"-ci stai respingendo. Non capisco qual'è il problema. E' perchè siamo umani? Non mi sembra che ci sia qualche regolamentazione che vieti di entrare in una matespritship o kismessitude con un essere umano, perchè tanto anche se il ...'materiale genetico' viene mischiato non c'è rischio di renderlo inutilizzabile, perchè la parte umana rimane inerte. Le nostre specie non sono esattamente così compatibili da rischiare di creare qualche mostruoso ibrido, ed è da secoli che si sa che non è davvero necessario essere in una relazione per fare la consegna ai droni. Vogliamo aiutarti perchè siamo tuoi amici ma onestamente Vantas, potresti fare tutto da sol-
"DAVE"
".... Dammi un minimo di credito, mi sono informato prima di mettermi con Terezi."
"E' rassicurante che Terezi stia con qualcuno che perlomeno sappia cosa stia facendo."
"Grazie."
"Grazie un corno. Non è ancora venuto fuori il vero motivo di questo assurdo casino. Se come hai detto tu potrei - fare tutto da solo," avevi detto, dicendo l'ultima parte in poco più che un bisbiglio perchè - ew Dave, non dovresti mai parlare di masturbazione neanche coi tuoi migliori amici, specialmente NON coi tuoi migliori amici troll - "Perchè tutto questo?"
Dave aveva guardato John, come a chiedere un aiuto. John si era limitato a sorridere e a fargli un gesto come per continuare.
Strider aveva preso un respiro profondo e aveva borbottato qualcosa, guardando da un'altra parte.
"Scusami Dave, se mastichi meno le parole prima di sputarle forse riesco a capirci qualcosa."
"Mi piace Egbert, ok?" aveva sbottato, senza guardare nella vostra direzione.
"Il problema è che era un paio di giorni che stavo pensando di chiedere a te di uscire," aveva continuato John, "ma non sapevo bene come fare e volevo chiedere a Dave se per caso aveva qualche idea. Solo che uhm, apparentemente Dave voleva dirmi che con Terezi era definitivamente flippato in kismessitude-"
"Non che a lei gliene fregasse qualcosa anche se tornassimo in matespritship... non sarebbe un problema..."
"- chissenefrega, Dave. Comunque, ci siamo ritrovati in una situazione così, e quindi..." aveva concluso, lasciando in sospeso la frase.
Avevate trascorso un paio di minuti in un silenzio piuttosto imbarazzante.
"Pensavo che non fossi omosessuale."
"Be', ma con i troll è diverso! Voglio dire, non so perchè vi identifichiate con generi differenti anche se siete uguali. M-me l'ha detto Vriska!" Era arrossito improvvisamente, come se avesse detto qualcosa di straordinariamente inappropriato.
"L'ultima volta che ho controllato, Strider non era esattamente un troll."
Prima che John potesse rispondere, Dave si era intromesso. "Abbiamo parlato della cosa. Abbiamo pensato che una cosa che includesse tutti e tre avrebbe potuto funzionare."
"Non potevate chiedermelo, prima di baciarmi a cazzo e inventarvi un sacco di stronzate?"
Dave aveva avuto un'espressione veramente colpevole e imbarazzata. L'ultima volta che l'avevi visto con una faccia del genere era stato anni prima, quando ti aveva chiesto perchè non tornavi anche tu dalla tua famiglia per le vacanze invernali, il primo anno di scuola, e gli eri quasi scoppiato a piangere in faccia perchè Crabdad in quel periodo ti mancava da morire. Questa volta però era senza occhiali e aveva un aspetto così vulnerabile che per un decimo di secondo avevi pensato che se non ti avesse chiesto lui di entrare in una matespritship lo avresti fatto tu, perchè non saresti riuscito a resistere nemmeno un secondo di più all'impulso di abbracciarlo e baciare via il senso di colpa dalla sua faccia. John non era messo meglio, anche se lo avevi visto milioni di volte mentre si torturava di dispiacere per qualche cazzata che aveva combinato, ma avevi quasi voglia di baciare anche lui.
Urgh, che razza di ipocrita.
"Ok," avevi detto alla fine. "Ok, proviamo questa follia."
"Veramente?"
"Sì. Non potrei sopportare di vedervi girare in casa come dei fantasmi piagnucolando delle vostre pene d'amore."
"Hai visto troppe romcom, Karkat."
"E' uno dei miei pochi talenti."
John aveva riso e ti aveva baciato, mentre Dave ti aveva stretto una mano nella sua con un piccolo sorriso sollevato.
~
All'inizio è stato strano da pazzi.
La vita andava avanti esattamente come prima: facevate i turni per preparare la colazione, frequentavate lo schoolfeed universitario, vi annoiavate a morte durante Storia della Coabitazione e disegnavate caricature oscene sui libri di testo, nerdavate come dei disperati durante Letteratura Interplanetaria (perchè eravate quel tipo di studenti) mangiavate insieme alla caffetteria occupando il vostro solito tavolo, cazzeggiavate con i vostri amici, Dave andava a pomiciare con Terezi dietro qualche cespuglio e tornava mezzo pesto, tornavate a casa, facevate i turni per ordinare o cuicinare la cena, tiravate a sorte chi doveva lavare i piatti, vedevate un film e studiavate prima di andare a dormire.
Come sempre. Non era cambiato niente. Era stupido pensare che sarebbe cambiato qualcosa? Forse. Alla fine avevate vissuto insieme talmente tanto di quel tempo che avevate praticamente demolito ogni muro di privacy che potevate avere. John faceva addirittura il bagno con la porta aperta per sentire meglio quando Dave improvvisava qualche track al sintetizzatore. Ti era capitato più di una volta di beccare i tuoi coinquilini con le chiappe al vento e neanche tu facevi più neanche una piega quando John entrava per pisciare proprio mentre stavi per entrare in doccia, nudo come eri uscito dalla tua ultima muta.
Piccoli gesti. Dave che ti dava il buongiorno con un bacio mentre versavi la mistura dei pancake in padella. John che ti puliva le briciole dal mento con le labbra invece che con un dito. Dave che mentre guardavate la tv ti appoggiava la testa in grembo e lasciava che gli accarezzassi i capelli, fino ad abbioccarsi con gli occhiali storti sul naso, e John che rideva, lo svegliava con un bacio e lo trascinava a letto. Quando eri tu ad addormentarti sul divano e ti svegliavi in preda all'inevitabile incubo facevano a turno per stringerti e rassicurarti, finchè non ricominciavi a respirare normalmente. Una volta John era scivolato nel sopor slime di fianco a te, nonostante gli avessi detto che era una pessima idea, salvo per uscirne mezz'ora dopo con un malditesta terribile, il tutto solo perchè voleva abbracciarti mentre ti addormentavi.
Era la follia. Sembravate un ammasso di moirails e la cosa ti torturava da pazzi, perchè tu avevi già Gamzee, ma quando gliel'avevi raccontato lo stupido clown aveva semplicemente riso e aveva detto che era terribilmente felice per te, assolutamente immune alla gelosia come al solito. Era terribilmente fiducioso del fatto che non lo avresti tradito neanche per sbaglio ti aveva cercato di rassicurarti dicendo che le cose avrebbero cominciato a tingersi di rosso molto presto.
In effetti era stato proprio così. Con il tempo, il vostro vivere insieme era diventato decisamente più sessuale. Era quasi sempre Dave che prendeva l'iniziativa, perchè John finiva sempre per uccidere il momento con il suo stupido nervosismo e tu non sapevi neanche da che parte iniziare, perchè l'intera faccenda ti faceva strano anche se avevi accettato di farvi parte. La prima volta che avevi beccato Dave con la testa fra le gambe di John eri praticamente schizzato via dalla stanza, salvo per darti dello stupido da solo perchè se scappavi alla vista dei tuoi matesprit impegnati in attività sessuali cosa avresti fatto quando avresti dovuto prendervi parte?
Niente, apparentemente. Dopo un paio di tentivi falliti di John di portare le coccole sul divano al livello successivo, Dave aveva deciso di risolvere il problema un sabato mattina, durante il tuo turno dei pancakes.
Adoravi quando venivano a disturbarti mentre cucinavi, perchè era terribilmente domestico e aveva sempre quel sapore di scena da romcom felice a lieto fine. Non era mai più di un bacio o di un paio di braccia intorno alla vita, ma era romantico e affettuoso e ti faceva iniziare la giornata col piede giusto. Avresti potuto saltare la colazione senza problemi, con un trattamento del genere.
Quella mattina ti aveva dato il suo solito bacio sulla tempia ed era andato a frugare nel frigorifero per tirare fuori latte e yogurt e altre cose che probabilmente non avrebbe mangiato perchè si sarebbe riempito di pancake come al solito. John aveva borbottato un mezzo buongiorno assonnato e ti si era appeso al collo come al solito. Era un caldo fastidioso affettuoso fardello.
Aveva cominciato ad accarezzarti i fianchi e a baciarti appena dietro l'orecchio - un punto che avevi scoperto essere parecchio sensibile - finchè a un certo punto la sua mano si era infilata discretamente nei tuoi pantaloni del pigiama - in cui in realtà non dormivi, perchè immergersi nel sopor con dei vestiti addosso voleva dire buttarli via ogni santo giorno -, scivolando fino all'inguine. Avevi quasi ribaltato la padella per la sorpresa, ma John aveva riso e aveva detto di rilassarti, sfiorandoti con un dito.
Di lì a dieci minuti - al suono di un mantra isterico sulle linee di non sul tavolo della cucina non sul tavolo della cucina non sul tavolo della cucina, lì ci mangiamo, porca miseria - ti eri ritrovato col fiato corto steso sul tappeto davanti al frigorifero, le mani di John che mandavano a puttane il tuo senso della direzione massaggiandoti le corna in piccoli cerchi. Eri così rilassato che ti sembrava di essere sul punto di scioglierti, le mani di Dave inginocchiato tra le tue gambe erano quasi una sensazione fantasma, lontana e appena percepibile, almeno finchè non avevano scostato il tessuto dalla tua pelle per premerti un bacio dopo l'altro sulla pancia, scendendo sempre più in basso. Stavi tremando e non te ne fregava un accidente, non con la lingua di Dave che si muoveva a quel modo contro di te. Quando avevi cercato di avvertirlo che eri davvero vicino, maledizione, non eri neanche riuscito a emettere un suono, perchè la tua coscienza era esplosa in uno spasmo. Non era esattamente piacevole, ma aveva una tale sensazione di completezza, giusta, definitiva, da azzerare quasi completamente l'orrenda sensazione di crampo che ti aveva attanagliato il ventre un minuto dopo.
"Mi sa che ne passerà ancora di tempo, prima che tu debba preoccuparti della consegna ai droni, Karkles" aveva mormorato con un sorriso Dave, accarezzandoti la pancia come se sapesse quanto fossi contratto "e non dobbiamo neanche buttare il tappeto."
Niente materiale genetico. Era per questo che ti sembrava di avere crampi allo stomaco, il tuo corpo aveva appena cercato di espellere qualcosa che non c'era.
E sorprendentemente, dopo mesi passati a ossessionarti sulla consegna ai droni fino a stare male, non te ne fregava niente. Eri felice. John ti sorrideva nel suo solito modo stupido, le mani ancora nei tuoi capelli, con uno sguardo che diceva quanto fosse sinceramente felice di essere riuscito a farti rilassare abbastanza da fare sesso sul pavimento della cucina, e lo amavi in un modo che avevi sempre sognato ma che non credevi fosse possibile; Dave aveva un inguardabile sbaffo rosa sul mento a cui non volevi pensare troppo, ma aveva un'espressione così fiera di sè che ti faceva venire voglia di tirartelo addosso per il davanti della maglietta e baciarlo.
Una matespritship a tre era una follia, ma funzionava.
Hai perso il conto delle volte che lo avete fatto in luoghi estremamente inappropriati. Hai perso il conto delle volte che avete litigato per delle sciocchezze e le volte che le avevate superate con una risata. Hai perso il conto delle volte che eravate solo tu e John perchè Dave era flippato red con Terezi, salvo per tornare black la settimana dopo. Hai perso il conto delle volte che, dopo che finalmente avevi cominciato la consegna di materiale genetico, avete dovuto buttare lenzuola, cuscini, tappeti, vestiti, perchè quella roba non va via dai tessuti.
Eppure siete ancora insieme. Quasi due anni rispetto al tempo che avete passato in quella casa, da quando eravate tre adolescenti impediti, sono quasi niente, ma ti stupisce sempre.
Non usi quasi più la tua recuperacoon: John e Dave hanno trascinato i loro materassi nello spazio vicino al divano in modo che possiate dormire tutti e tre insieme. Anche senza sopor, non fai fatica ad addormentarti neanche dopo un incubo, perchè ti basta concentrarti sul respiro tranquillo e regolare dei tuoi matesprit per calmarti i nervi.
Quando Gamzee viene a trovarti per la consueta feeling jam ti prende sempre in giro, perchè da lamentarti che non riuscivi a riempirti un quadrante concupiscente neanche a pagarlo oro, adesso ne hai uno che praticamente strabordava. A quel punto lo prendi a cuscinate finchè non decide di farti il solletico e rimanete a ridere come due idioti su una pila di cuscini.
"Stai zitto, Gamzee" lo rimproveravi con un sorriso. "A volte i miracoli accadono davvero."
La risata del tuo moirail a quell'affermazione è il tuo suono preferito di sempre.