Kiss Me Goodbye

Apr 22, 2010 11:27

Titolo: Kiss me Goodbye (Bacio d’addio)
Autore: Slayer87
Fandom: Torchwood
Pairing: Jack/Jack
Riferimenti: ambientato dopo l’episodio 1x12 e con riferimenti alla puntata 2x01.
Rating: NC17
WordCount: 813(fdp)
Note: scritto per il WWF Fest di fiumidiparole , warning p0rn, usando il prompt “Torchwood, Jack/Jack, Kiss me Goodbye”.
Dedica: per il compleanno di leliwen . È venuta molto più angst di quanto mi aspettassi, ma spero che ti piaccia.
Buon compleanno tesoro! Passa una magnifica giornata. In parte la dedico anche ad acardia17 , che è impazzita su questa puntata. Spero che piaccia anche a lei.
Buona lettura.

Kiss Me Goodbye

Aveva fatto di tutto per non pensarci, una volta tornato dal 1941. L’ultima cosa che voleva era richiamare alla memoria quel momento. Eppure, quando era rimasto da solo nella base, la sua mente era tornata automaticamente a quelle ore passate assieme al vero Jack Harkness.
Aveva preso il nome di quel Capitano perché lo riteneva un eroe, certo, ma non si era mai soffermato sulla semplice possibilità di poterlo incontrare. Quando gli aveva stretto la mano e aveva capito chi fosse, la sensazione era stata quella di un pugno allo stomaco. Era stato male fisicamente, mentre nella sua testa si era fatto strada il concetto che quell’uomo, con cui lui stava parlando, sarebbe morto due settimane dopo. Si era sentito in dovere di avvisarlo, in qualche maniera, di consigliargli di vivere, ben sapendo cosa sarebbe successo in seguito. E per quello, per avergli suggerito di lasciarsi andare, forse era morto.
Jack sapeva che era irrazionale da parte sua: come Agente del Tempo, infatti, era a conoscenza del fatto che la dimensione tempo fosse molto meno stabile di quanto pensassero gli uomini del XX secolo; comunque non riusciva a togliersi dalla testa il pensiero che, forse, se lui non avesse detto nulla, il vero Jack non avrebbe mai ballato con lui davanti a tutti. Era morto in addestramento, dopotutto, e in quell’epoca era logico pensare che i suoi sottoposti non avessero gradito quello sfoggio di libertà sessuale, e avessero deciso di prendere provvedimenti.
Era una sciocchezza e Jack lo sapeva benissimo, ma quel pensiero era come un tarlo, che stava scavando un tunnel dentro di lui.
Per rilassarsi uscì dal suo ufficio, dove era rimasto per lunghi minuti con la testa fra le mani, e se ne andò a sdraiarsi un attimo. Chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dall’immaginazione forse sarebbe servito a placare un senso di colpa che era assurdo che ci fosse.
In realtà, non riuscì a fare molto per quello, ma riuscì a calmare, almeno in parte, lo stato dei suoi nervi, esausti ma ancora tesi dopo l’incontro con il Capitano.

Non appena ebbe chiuso gli occhi, la sua mente ritornò al 1941; sapeva, con assoluta certezza, che se Owen non fosse riuscito ad aprire il buco spazio-temporale e loro fossero rimasti in quel tempo, lui di certo non si sarebbe limitato ad un bacio con Jack. Non sarebbe riuscito a fermarsi nemmeno se l’altro glielo avesse chiesto. Avrebbe preso una camera, portato Jack fin lì, e poi… sarebbe successo.
L’avrebbe baciato di nuovo, con calma e passione, come aveva fatto nella sala da ballo, e avrebbe assaggiato di nuovo quel sapore che gli aveva letteralmente dato alla testa, lasciandolo in balia dei propri istinti. Lo avrebbe spinto verso il letto, e quando Jack si fosse seduto lui gli sarebbe salito a cavalcioni, iniziando a spogliarlo con calma. Sarebbe sceso fino a baciare la linea decisa del collo, e nel momento in cui lui avesse tirato la testa all’indietro, per dargli più accesso, avrebbe marchiato con la lingua e i denti l’incavo tra collo e clavicola messo in evidenza dal movimento.
Poi avrebbe iniziato a spogliarsi lui stesso, aiutato dai movimenti impacciati del vero Jack, e dopo poco si sarebbero trovati entrambi nudi e molto eccitati.
Jack non avrebbe perso tempo per far stendere l’altro, e avrebbe recuperato del lubrificante da qualche parte - nei secoli si imparava ad essere pronti per qualsiasi evenienza - prima di chinarsi fino ad avere l’erezione dell’altro davanti. Senza esitazioni l’avrebbe presa in bocca, completamente, mentre con le dita si sarebbe dato da fare per rilassare la sua apertura. Solo dopo essersi assicurato che Jack fosse completamente rilassato, e solo a quel punto, avrebbe cominciato a penetrarlo. Un ritmo lento, profondo, calibrato per dargli il massimo del piacere. Le spinte alla fine sarebbero aumentate di velocità, a ritmo con il tempo dettato dai gemiti di Jack.
Si sarebbe preso cura di lui finché non fosse venuto, e poi dopo si sarebbe lasciato andare a sua volta, faticando per non crollare su di lui nel momento appena dopo l’orgasmo. Lo avrebbe cullato tra le sue braccia fino a farlo addormentare e poi lo avrebbe lasciato così, con il sorriso sulle labbra e pronto ad affrontare la vita.

Invece, tutto quello che c’era stato era solamente un bacio d’addio.
Un bacio intenso, incredibile, perfetto, ma Jack non poteva fare a meno di pensare che era stato solo un bacio.
E lui, che aveva sempre detestato lasciare le cose a metà e avere rimpianti, si sarebbe portato per sempre nel cuore quella possibilità mai afferrata. Non tanto per lui, quanto per il vero Capitano Jack Harkness, che mai avrebbe potuto vivere davvero.
In quel momento Jack venne di nuovo, spinto dall’immaginazione e dalla sua mano, nella solitudine della sua base avvolta nel silenzio, mentre una sola lacrima scorreva, lenta, sul suo volto.

The End

!2010, pairing: jack/jack, rating: nc17, !aprile, fandom: torchwood

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