[Traduzione] Pleasure and Piercings (by An_Alternate_Universe)

Oct 24, 2011 22:42

Titolo: Pleasure and Piercings (Piaceri e Piercing)
Autore: An_Alternate_Universe
Traduttore: Slayer87
Beta: Zuzallove
Fandom: Glee RPS
Pairing: CrissColfer
Rating: NC17
Sommario: ispirata a questa gif. "Hai un'idea della stupenda sensazione che si prova con un piercing sulla lingua?"
Ringraziamenti: alla mia fantastica beta, che mi ha aiutato tantissimo. ♥ Grazie Mille!!
Dedica: al mio Glee Club. Ad Irene, Sofia, Michela, Giulia, Alice, Gaia, Federica, Carolina, Ludovica, Lucrezia, Monica, Arianna e Cristina. Perché finalmente sto facendo quello che mi piace fare con altre persone a cui piace farlo. Vi adoro. Tutte. E questa è tutta per voi.

Pleasure and Piercings

“Penso ancora che tu sia fuori di testa,” borbottò Chris mentre Darren infilava la barra di metallo dentro la propria lingua e avvitava la pallina in cima ad essa.

“Perché? Penso sia figo,” ghignò Darren, ruotando la lingua in bocca e accogliendo la familiare sensazione della pallina liscia contro il proprio duro palato.

“Ti piacerebbe,” sospirò Chris, posando il capo sulle braccia conserte mentre guardava Darren finire di abbottonarsi la camicia dopo un lungo giorno di riprese.

“Ci vuole un po’ per abituarsi,” concesse Darren, scivolando su una sedia di fianco a Chris nella roulotte di quest’ultimo. “Il gonfiore non è per niente piacevole.”

“Posso immaginarlo.”

“E poi devo toglierlo mentre giriamo.”

“Poverino.”

“Ma mi piace.”

Chris si grattò dietro l'orecchio.

“Perché? Cosa c’è di così attraente in un pezzo di metallo che attraversa qualcosa di delicato e sensibile come la lingua? Cosa c’è di così figo nell’essere un bastardo ribelle se non puoi nemmeno indossarlo fuori dal set perché andrebbe contro la tua adorabile e perfetta immagine?”

Darren si fermò, giocando con la pallina contro il retro dei suoi denti. Sapeva che era pericoloso, visto che il suo dentista era praticamente uscito di testa da quando aveva iniziato a farlo, quindi era piuttosto cauto.

“È solo confortante,” disse finalmente. “È in qualche modo carino. Non lo so.”

“Che sensazione si prova? Intendo ad avere qualcosa in bocca per tutto il tempo? Non ti capita di inghiottire le palline?” Chris si accigliò.

“Qualche volta,” annuì Darren. “I primi tempi, quando non avevo ancora imparato come evitarlo, mi capitava di inghiottirne, quindi tenevo delle palline di riserva nel portafoglio. E riguardo alla sensazione… ” Giocò di nuovo con il piercing, facendolo nuovamente scontrare con i denti. “Non lo so. Ormai non lo noto nemmeno.”

“Posso…” Chris si guardò le mani e scosse la testa. “No, niente.”

“Cosa?”

“Non importa.”

“Dimmelo.”

“Dimenticalo.”

“Chriiiiiiiiis,” gemette Darren, spostando la sedia fino a trovarsi di fronte all’altro, le ginocchia che si toccavano. “Dimmeeeeeelo.”

“Mi… volevo…” Chris si prese fra i denti il labbro inferiore.

“Sì?” Darren accarezzò la guancia di Chris per incoraggiarlo a incrociare i suoi occhi.

“Volevochiedertisepotevotoccarlo,” disse Chris in un lampo, fissandosi le dita in grembo che giocavano nervosamente fra loro.

Darren sbattè le palpebre e scrollò le spalle. “Certo” Tirò fuori la lingua e cercò di incrociare il suo sguardo.

Chris arrossì.

“Avanti,” Darren sbatté contro le ginocchia di Chris, prendendogli le mani per portarsele alla lingua.

Timidamente, Chris toccò la pallina d’argento in cima alla lingua di Darren. Era un po’ calda e un po’ fredda, e così liscia da sembrare morbida. Rabbrividendo, Darren tirò su la lingua e Chris esaminò il piercing da sotto, il ruvido metallo era a metà tra il grottesco e l’affascinante, ed era annidato proprio vicino alle piccole vene della lingua.

“È così strano,” mormorò, tirando indietro la mano. “Non riesco ad immaginare Blaine con un piercing alla lingua.”

“Di' piuttosto che non riesci ad immaginare di baciarmi con questo addosso,” disse Darren.

“D’accordo, anche quello,” ammise Chris, con il volto in fiamme.

“Ti piacerebbe provare?”

“Provare cosa?” disse Chris, sembrando confuso.

“Baciarmi, con il piercing.”

Chris spalancò gli occhi “C-cosa?” balbettò.

“Ti piacerebbe, vero? Ne sei affascinato,” sogghignò Darren. “Ti piacerebbe sapere cosa si prova a passare la tua lingua sopra il piercing, a sentirlo contro i denti.”

“N-no, non è vero,” protestò Chris, con le punte delle orecchie brucianti.

“Ti piacerebbe sapere cosa si prova a sentirlo scorrere lungo il tuo corpo?” rifletté Darren, posando il capo su un palmo. “A me piacerebbe. Avrei voluto lasciarlo mentre facevamo la scena in macchina così avrei potuto leccarti il collo con il piercing e vedere cosa avresti fatto.”
“Fermati,” sussurrò Chris, coprendosi il volto con le mani e tentando di calmarsi.

“Perché? Dico solo la verità. So che ci hai pensato.”

Ovviamente sarebbe stata un bugia dire che non ci aveva pensato, che talvolta si era svegliato nel bel mezzo della notte pensando a quel piercing e alla sensazione che quella pallina gli avrebbe dato e che gli sarebbe piaciuto mettersi una mano in bocca per soffocare un gemito mentre l’altra mano accarezzava la sua erezione e che a quel punto cominciava a pensare a quel cazzo di piercing, alla lingua e alla bocca di Darren sul suo cazzo e…

“Chris?”

Ops.

“Cosa?”

“Dov’eri?” chiese Darren, con il sopracciglio alzato che sembrava quasi diventare una freccia.

“Da nessuna parte”

“Certo,” disse Darren, cercando la mano di Chris e prendendogli le dita lisce e sottili nel suo palmo leggermente ruvido e più scuro.

“C-cosa stai facendo?” disse Chris, che non si sarebbe sorpreso affatto se il battito del suo cuore si fosse sentito in tutta la dannata Los Angeles.

“Ti sto toccando la mano,” rispose Darren, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. E in effetti lo era.

“Perché?”

“Perché spero che tu ti riesca a rilassarti abbastanza da permettermi di baciarti con il piercing e farti vedere cosa si prova.”

Forse Lea a New York riusciva a sentire il rumore del suo cuore che batteva.

“Non puoi,” sostenne Chris, la voce persino più flebile del solito.

“Perché no?”

“Io…” si morse il labbro. “Non lo so.”

Darren ghignò. “Quindi posso baciarti?”

Chris aveva il volto in fiamme. Forse su Marte riuscivano a sentire il suo cuore. O su Giove.

“Penso che considererò il tuo prolungato silenzio come un permesso,” sussurrò Darren, le dita che percorrevano la guancia di Chris, inclinandogli la testa e accarezzandogli lo zigomo col pollice.

Sapeva che avrebbe dovuto protestare, sapeva che avrebbe dovuto discutere, sapeva che avrebbe dovuto respingerlo. Ma il suo corpo lo tradì, visto che si sentiva la mente completamente offuscata e si era appena accorto di aver chiuso gli occhi senza neppure accorgersene. Il polpastrello calloso di Darren sfiorò il suo naso, poté sentire il leggero rumore che accompagnava lo spostamento di una sedia, inspirò e il suo stomaco fece un salto mortale. E proprio quando pensava che non stava per succedere, ecco che sentì quella leggerissima pressione sulle labbra, e lui conosceva quelle labbra meglio di quanto conoscesse qualunque altra bocca dopo ore e ore di riprese.

Fu incredibilmente lento e delicato e Chris pensò che forse Darren voleva dargli l’opportunità di tirarsi indietro, ma aveva assolutamente bisogno di sapere come fosse baciare con un piercing. La mano che non era intrappolata tra quella di Darren raggiunse i ricci liberi dietro la nuca di di quest'ultimo, graffiandolo mentre le dita si stringevano intorno alle ciocche.

Chris sentì il respiro contro la propria bocca e il la frizione dei denti di Darren sul suo labbro inferiore e rabbrividì, le dita ancora più attorcigliate mentre sentiva la punta della lingua di Darren toccare la curva del suo labbro superiore. Sapeva cosa fare, lo sapeva da ore di lavoro assieme, sapeva quanto insistente fosse quella lingua. La sua bocca si aprì ancora di più quando Darren entrò ed emise un leggero gemito che fu quasi imbarazzante, ma sentiva la morbidezza del tocco contrastante la durezza del metallo, e Chris non poté fare a meno di passarci sopra la lingua per sperimentarlo. Darren emise un borbottio, muovendosi verso di lui fino a raggiungere il contatto coi suoi fianchi.

Chris lo tirò a sé, avvertendo il peso di Darren non appena si mise a cavalcioni su di lui. Era così distratto dal rigido piercing che quando avvertì i fianchi di Darren contro i propri fu così sconvolto da tirarsi indietro.

“Oddio, mi dispiace,” biascicò Darren, facendosi da parte e accostandosi all’armadio che Chris aveva decorato con le foto del cast.
Il battito irregolare del suo cuore si sentiva sicuramente in tutti gli universi. Doveva essere così. Le mani gli tremavano per il nervosismo, l’adrenalina e le endorfine nelle sue vene stavano scorrendo in flussi di pura emozione.

“Perché ti stai scusando?” Incrociò le gambe, cercando di reprimere la semi-erezione che stava in bella mostra. Sentire la piccola pallina del piercing… Dio.

“Perché… perché mi è piaciuto più di quanto fosse lecito” mormorò Darren, i pugni chiusi sui fianchi come se stesse pensando ad una doccia fredda e simili.

Le dita di Chris si strinsero a pugno e si mordicchiò un labbro. “Direi che è piaciuto anche a me.”

Darren si girò di scatto, e i suoi occhi trovarono quelli di Chris, spalancati per il timore. “Tu?”

Chris si agitò, a disagio, e gli occhi di Darren si strinsero, le labbra serrate.

“Lo sapevo che ci avevi pensato,” lo prese in giro.

Chris arrossì di nuovo e distolse lo sguardo.

Darren fece un passo indietro e si sedette sulla sedia di fronte a Chris. “Hai pensato ad altro?”

“Altro?” squittì Chris, mordendosi forte il labbro.

“L’hai fatto,” espirò Darren, gli occhi enormi mentre realizzava la cosa. Chris era una grande attore ma un bugiardo tremendo. “Dimmelo.”

“No.”

“Dimmelo.”

“No.”

“Per favore?” lo implorò Darren, le mani che scivolavano sopra il denim che fasciava le cosce di Chris.

“S-smettila,” disse tremulo Chris.

“Solo se me lo dici,” continuò Darren, mentre l’indice andava sulla cerniera che teneva il membro di Chris costretto nei pantaloni.

Chris si morse il labbro così forte che pensò di sanguinare. “Darren.”

“Sì?”

“Io… tu non puoi…”

“Cosa? Non posso sapere? Non posso toccarti?” disse Darren, il palmo premuto contro l’inguine di Chris. “Solo perché ho dichiarato PUBBLICAMENTE di essere etero non vuol dire che non abbia intenzione di esplorare un po’.”

“Non voglio - Dare!” Darren premette il dorso della mano contro il bottone dei suoi jeans e Chris rabbrividì.

“Puoi smetterla di stressarti e lasciarmi fare?” chiese Darren mentre slacciava il bottone e tirava giù la zip, dolorosamente lento.

“C-cosa vuoi fare?” disse Chris, la testa che turbinava e il fiato corto. Stava succedendo davvero?

“Beh…” soffiò Darren. “Suppongo che dipenda da quello che hai pensato che io facessi.”

“Io… Io non…”

“Stronzate,” Darren alzò gli occhi al cielo, avvolgendo le dita attorno al cazzo di Chris attraverso i suoi slip e, oddio, era così caldo e duro. Tutto quello che voleva Darren era averne di più. Chinò il capo e lo accostò a quello di Chris, respirando piano sul suo collo mentre raggiungeva la pelle morbida con i denti.

“O-oh,” gemette Chris, inarcando la schiena nel momento in cui Darren prese in mano la sua erezione.

“Dimmelo,” ripeté Darren, la voce poco più che un sussurro e la pelle d’oca sul collo. “Hai pensato al piercing che ti leccava la gola?”

“S-sì,” sospirò Chris, tremando quando nel sentire il duro metallo scorrere su uno dei punti in cui pulsavano le sue arterie. Si sentiva la testa leggera per la mancanza di ossigeno e sangue, visto che quest’ultimo stava evidentemente confluendo in un altro, ben preciso luogo. La mano libera di Darren si avventurò al di sotto della sua maglietta, ruvida e calda sul suo ventre.

“Anche qui?” domandò Darren, le dita impegnate a titillare uno dei capezzoli di Chris.

“Oddio, basta” si lamentò. La bocca di Darren si mosse piano mentre il braccio alzava la maglietta dell’altro, leccandogli un capezzolo e lasciando che il piercing scorresse avanti e indietro.

“Vuoi ancora che smetta?” sussurrò Darren, lambendo il petto di Chris e posandoci sopra la pallina.

“Per favore, no,” gemette Chris, premendo i fianchi contro la mano di Darren.

“Posso toccarti?” disse Darren, fermandosi per marchiare Chris con un leggero succhiotto sul petto. Baciò il segno viola e alzò lo sguardo fino al volto di Chris, in preda all’ansia. “Intendo, per bene? Posso...”

Chris si mordicchiò il labbro prima di agganciare le dita al suo intimo e tirarsi giù jeans e intimo in un'unica mossa. Darren trattenne il respiro in procinto di essere emesso e Chris pensò che stesse realizzando cosa stava per fare e fosse spaventato, che volesse andarsene, coprirsi gli occhi e scusarsi.

“Così bello,” Darren scosse la testa, baciando con decisione Chris mentre copriva con la mano l’uccello gonfio di fronte a lui. Il pollice si mosse sulla punta, spargendo il liquido pre-eiaculazione e Chris si mosse nella sua mano mentre Darren faceva rotolare il piercing contro il suo labbro.

Le dita di Chris erano aggrovigliate nei capelli di Darren, le pupille dilatate quanto la sua bocca anelante aria mentre un brivido solitario danzava lungo la sua pelle.

“Piccolo pervertito, pensare a me mentre faccio questo,” mormorò Darren contro le sue labbra dischiuse. “Perché l’hai fatto, vero? Hai pensato alla mia mano sul tuo cazzo mentre con tutta probabilità ti stavi masturbando.”

Chris non poteva nemmeno discutere perché stava bene, stava così bene mentre tentava di respirare ed aveva così caldo, era così disperato e Darren si stava muovendo troppo piano.

Darren passò la pallina contro l’angolo del labbro di Chris, stuzzicandolo. “Stavi pensando a questo sul tuo uccello?”

Quando incontrò gli occhi di Darren, miele ed oro scuro, seppe che l’altro sapeva. La presa di Darren si intensificò e Chris strillò.

“Dillo,” ringhiò Darren, leccando la mascella di Chris.

“D-dire cosa?” Darren strinse ancora un po’ e gli occhi di Chris gli si rovesciarono per il piacere.

“Okay. D’accordo. Ho… ho pensato alla… alla tua bocca… e… e al piercing…”

“Bene,” sibilò Darren, muovendosi appena. “E cosa facevo?”

“Nnguh… Eri sul… sul mio cazzo… succhiavi e toccavi,” Chris sentì il proprio volto imporporarsi ancora di più, sebbene non lo credesse possibile.

“Cazzo,” grugnì Darren prima di mordere il lobo dell’orecchio di Chris e di spostare la sedia per baciarlo più in basso. “Sei stato così cattivo. Pensare a me in quel modo. Dio. Sono un tuo collega, Chris. Ho detto di essere etero.”

“E-eppure la tua mano è ancora ferma lì,” Chris rabbrividì nel momento in cui Darren passò il piercing attorno al suo ombelico. “Ti sei fatto quel maledetto p-piercing e sono così abituato a quella lingua e - cosa stai facendo?”

Darren leccò la punta dell’uccello di Chris, allargandogli le gambe per agevolare il proprio movimento tra di esse. “Sei serio? Pensavo fossi gay.”

“Oh mio Dio, Darren,” disse Chris, cercando di sembrare frustato ma risultando perlopiù senza fiato e con una sorta di disperazione nella voce.

“Shh…” lo rassicurò Darren, facendo scivolare la lingua verso il basso e permettendo alla pallina del piercing di scontrarsi contro la vena che scorreva sul retro dell’uccello di Chris. Le mani di Chris tiravano in maniera quasi dolorosa i capelli di Darren mentre questi affondava la bocca sempre di più lungo la sua erezione. Chris gemeva sotto di lui mentre faceva scivolare la lingua avanti e indietro, tenendolo fermo con una mano sul fianco, l’altra ancora avvolta sulla base del membro. Passò un momento prima che chiudesse gli occhi, andandoci piano, adattandosi alla sensazione. I suoni che emetteva Chris lo distraevano dalle sue intenzioni mentre cercava di concentrarsi su cosa gli piaceva e intanto cercava di far passare la lingua in tutti i punti maggiormente sensibili.

“Darren… Dio… Dare…” sospirò Chris, il capo riverso all'indietro.

Darren si tirò indietro, appoggiando la mano sulla coscia di Chris e facendo forza su di essa con le dita. Chris abbassò lo sguardo verso la mano di Darren, chiusa intorno al suo uccello e quando i loro occhi si incontrarono deglutì.

“Sei fantastico,” mormorò Darren, deliziato sue guance rosse e dalle labbra gonfie e scure. I suoi occhi erano di uno scuro blu-verde e il petto si alzava e si abbassava veloce, i muscoli dello stomaco si contraevano flessuosamente. Alcune ciocche dei capelli così accuratamente acconciati per le scene del giorno avevano iniziato a ribellarsi e a cadergli sulla fronte. “Puoi fare qualcosa per me?”

Chris strinse la mano, mordendosi il labbro. Gli occhi di Darren erano così caldi e vitrei, le labbra erano appena separate e, cazzo, la sua mano si stava ancora muovendo.

“S-sì?”

“Voglio che tu stia attento, ma,” Darren scorse la pallina del piercing lungo il lato del cazzo di Chris e si godette il suono spezzato che uscì dalla bocca dell’altro. “Voglio che mi scopi la bocca, okay?”

“Dar-”

Le sue proteste vennero soffocate con un gorgoglio gutturale nel momento in cui Darren si mise comodo contro Chris, una mano sul suo fondoschiena a incoraggiarlo e a spingerlo a muoversi. Era terrorizzato e non sapeva come mai o perché Darren fosse così a suo agio in una situazione del genere, ma quando sentì la strana mescolanza tra morbidezza e ruvidità della lingua e la consistenza dura e liscia della pallina del piercing pressata proprio contro la sua vena, si dimenticò di tutto e spinse. La mano di Darren sulla sua coscia si contrasse e Chris guardò in basso, completamente rapito dalla visione di Darren che si muoveva come una prostituta.

Visto l’incoraggiamento di prima, cominciò ad andare incontro al calore della bocca di Darren, e quando smise di pensare alle conseguenze, iniziò a sentirsi leggermente febbricitante mentre si muoveva impazientemente, dentro e fuori, dentro e fuori, fino a quando Darren la mano che aveva tenuto fino a quel momento sulla sua coscia. Chris vide la mano scomparire tra le gambe di Darren e il suo ritmò incespicò alla spinta successiva.

Darren deglutì intorno al suo uccello e la pressione che lo costrinse fu fottutamente meravigliosa.

“Riesci ad inghiottirlo tutto?” disse, sudato e ormai privo di inibizioni. Darren annuì sul suo cazzo e Chris gemette, spingendo più forte e più in profondità dentro la gola di Darren finché non sentì la punta del naso contro la propria pelle. Darren parve quasi fare le fusa.

“Cazzo,” ringhiò Chris quando Darren si tirò indietro e il loro divenne un movimento combinato di fianchi e bocche. La mano di Darren si dava da fare sotto i suoi jeans e dentro i boxer fino a prenderselo nel pugno mentre Chris continuava a spingersi nella sua bocca.

“Oh mio Dio,” sospirò Chris, l'addome che sussultava mentre la sensazione di calore nel suo inguine e nei suoi testicoli aumentava. “Ci sono quasi, Dare… Non posso...”

Se Chris pensava che Darren si sarebbe scostato e avrebbe concluso con un paio di colpi di mano, si sbagliava veramente di grosso.

Darren continuò a leccare e succhiare l’uccello ormai durissimo contro la propria lingua. Era vicino anche lui, ma voleva che Chris venisse per primo, così mosse rudemente il piercing e con un gemito entusiasta, assaggiò il sapore salato di Chris e inghiottì più in fretta che poté tutto quello che l’altro aveva da dargli. Continuò a lavorare il proprio uccello con la mano, dolorosamente asciutta e brusca, eppure era così duro mentre si tirava via da Chris che quando lui ebbe finito, Darren rimase con la fronte premuta contro la coscia di Chris e spinse ancora e ancora, poi le mani di Chris gli graffiarono la nuca e Darren emise un urlo tremulo e sentì gli schizzi sporcargli la mano e riempirgli i boxer e, Dio, si sentiva un teenager ed era disgustato mentre le sue spalle tremavano per la tensione finalmente esplosa.

La sua faccia era ancora contro la coscia di Chris quando prese un respiro ed e deglutì, la gola dolorante per l’abuso. Il suo corpo era ancora scosso dall’orgasmo e non ne rimpiangeva un secondo.

La mano di Chris lo tirò su e Darren crollò in maniera imbarazzante sulle ginocchia, cadendo dalla sedia e sentendosi totalmente esausto. I suoi occhi cercarono Chris e sorrise nel vedere la sfumatura di rosa delle sue guance, le labbra morsicate, lo sguardo ottenebrato), vitreo rispecchiato nel proprio dove c’era solo una un filo di blu attorno alle pupille quasi del tutto dilatate. Sembrava completamente senza inibizioni e senza un solo problema al mondo, con i pantaloni ancora calati e il membro appoggiato sulle gambe, ancora un po’ brillante per via della saliva e rosato per il recente orgasmo.

“È stato...” Darren non sapeva cosa dire. Lui sapeva sempre cosa dire. Tranne quando doveva provare a cantare.

“Incredibile. Favoloso. Da togliere il fiato.”

“Ecco,” concordò, passandosi una mano sui ricci e trovando la mano di Chris.

“Era come ti aspettavi che fosse?”

Ghignò vedendo il collo di Chris diventare rosso. Era seduto con i pantaloni calati eppure arrossiva ancora alle parole di Darren. Chris non avrebbe mai cessato di essere un uomo fatto di contraddizioni e doppiezze.

“Meglio,” ammise timidamente, accarezzandogli le dita con un pollice come avevano fatto così spesso nelle scene di Kurt e Blaine.

Darren incastrò il piercing tra le labbra, stuzzicando Chris con l’immagine di quella pallina contro la sua lingua. “Buono a sentirsi. Penso di aver bisogno di un cambio di pantaloni.”

Chris sembrò vergognarsi quando realizzò che i suoi erano ancora abbassati. Si alzò e se li tirò su rapidamente. “Sì… beh… grazie.”

Darren sorrise, poi scrollò le spalle e sorrise. “Fammi sapere se hai bisogno che ti aiuti… con altre fantasie.”

“Oh mio Dio,” sbuffò Chris, coprendosi le guance purpuree con le mani. “Vattene! Piantala di essere così crudele.”

Darren scoppio a ridere, si alzò in piedi e si agitò per la sensazione fastidiosa nei suoi pantaloni. “Ci vediamo domani” canticchiò lasciando la roulotte, chiudendo la porta dietro di sé e attraversando gli studios.

“Oh mio Dio,” ripeté Chris, la voce bassa e incredula. Si diede un pizzicotto sul braccio. Sì, era stato reale. Era successo davvero. “Oh mio Dio.”

The End

Vi voglio bene ragazze <3

traduzione, glee cast, crisscolfer

Previous post Next post
Up