[Shannara] Nelle pieghe della memoria [28/33]

Apr 01, 2009 14:50

Menion e i suoi uomini aspettavano pazienti che la notte calasse per entrare in azione. Il piano era estremamente semplice, dovevano entrare il più possibile all'interno del campo, creare il maggior scompiglio e poi dileguarsi come ombre. Sulla carta niente di più facile, nella realtà niente di più complicato.
Il re di Leah si alzò dalla sua posizione di osservazione e diede una pacca sulla spalla alla sentinella che era accanto a lui.
- Se succede qualsiasi cosa avvisami subito. - L'altro annuì impercettibilmente senza distogliere lo sguardo dal campo nemico.
Menion fece ritorno dai suoi, accampati dietro l'altura in una posizione protetta. Quello che aveva visto non lo soddisfaceva, era preparato ad incontrare un nemico tanto più grande di lui ma vederselo di fronte era un'altra storia. Erano migliaia di uomini, armati fino ai denti e abbastanza disciplinati.
Non al livello del suo reparto, però, composto da poche decine di uomini addestrati fino all'inverosimile e pronti a scattare in un attimo.
Il numero che favoriva il nemico poteva essere il suo punto debole, come gli aveva insegnato Flick.

- Non riesco a credere che tu sia sopravvissuto per due giorni all'interno dell'esercito del Signore degli Inganni! Non tu, il pacifico Flick di Valle d'Ombra! -
- Non fare troppo lo spiritoso Menion Leah! Non sono certo come te che ti sei fatto soccorrere da una bella donna! Io me la sono cavata anche in mezzo a migliaia di Gnomi e Troll, per non parlare dei Messaggeri del Teschio! E ho pure salvato il re degli Elfi! Io non chiacchiero, agisco! -
Shea scosse la testa; niente avrebbe mai fatto andare d'accordo suo fratello con Menion.
- Del resto - continuò l'uomo della Valle - imbacuccato nel mantello e in mezzo a tutti quei soldati, contavo sul fatto che era impossibile che tutti conoscessero tutti. Il numero e la pioggia sono stati la mia protezione. -

Lui e i suoi soldati non avrebbero potuto far affidamento sulla pioggia, ma quella che doveva iniziare era una notte senza luna e avevano modificato i propri abiti per renderli il più possibile simili alle divise dell'esercito di Rentro seguendo i suggerimenti di Sour.
Come se l'avesse chiamato, l'uomo della Frontiera apparve al suo fianco.
- E' enorme, vero? -
- Proprio come l'avevi descritto. Dove pensi che siano le bestie? -
- Immagino che le tengano nascoste per non spaventare i soldati. Per quanto possano essere potenti e per quanto possano aiutarli a vincere, gli uomini non le amano e le temono. Ne farebbero volentieri a meno. Ma i governanti sono assetati di potere e le hanno imposte ai comandanti. Saranno nascoste sui carri coperti. -
- Quindi dobbiamo stare lontani dai carri. Si sono fermati poco fa, poi manderò gli uomini a studiare il campo per ricordarne la conformazione. Le tende dei capi saranno al centro. Dovremmo agire lì per creare più confusione. -
- Credete che ce la faremo? - chiese Sour con espressione scettica.
- Possiamo solo provarci, Sour del Callahorn. - Menion fece una pausa guardando l'orizzonte verso le sue montagne - Del resto non abbiamo altra scelta. -
Era una frase che Sour aveva già sentito da Brennar, quel senso di ineluttabilità allora era diffuso, erano in tanti a pensare che ormai non ci fosse altra scelta che quella di combattere.
- E Allanon resta sempre il male minore. - aggiunge poi il re con un sorriso.

Il sole era tramontato da qualche ora e nel campo dell'esercito del Sud i soldati si stavano preparando per la notte, lasciando che i fuochi si spegnessero e ritirandosi nelle tende. Le sentinelle poste lungo il perimetro erano ben distanziate ma riuscivano a vedersi l'una con l'altra per evitare che qualcuno riuscisse a passare nei varchi.
Un uomo nascosto tra gli arbusti fece un cenno ed un altro si mosse silenziosamente fino a raggiungere la prima sentinella che stava osservando un collega. Con uno scatto l'uomo la aggredì tagliandole la gola e sostituendosi a lei. Un secondo uomo fece lo stesso. Avevano aperto un varco nella cerchia di guardia.
La compagnia del regno di Leah si mosse nella notte scura e uno per volta attraversarono il varco. Le due sentinelle non si mossero. Dovevano tenere aperta la via di fuga, sperando che nessuno le notasse.
Gli uomini percorsero i metri che li distanziavano dall'accampamento velocemente poi ad un segno di Menion Leah si bloccarono e si divisero in tre squadre, una comandata dal re, una comandata da Harmon e la terza da un veterano dal viso segnato da una profonda cicatrice.
- Sapete cosa dovete fare, siate veloci e una volta compiuto il vostro dovere tornate al sicuro. Non voglio perdere più uomini di quanto sia necessario. - sussurrò, poi si mosse con la sua squadra.
Sour seguì il re. Avrebbe voluto dirigere la terza squadra ma Menion non l'aveva permesso.
- Mi piacerebbe concederti quello che mi chiedi, ma non posso. Sei troppo giovane e inesperto, non sei stato addestrato con noi e non conosci i nostri segnali ed in ultimo i miei uomini non ti accetterebbero come guida e io non posso permettermi tentennamenti. - gli aveva spiegato l'uomo dell'Altipiano. - Data la tua inesperienza starai al mio fianco dove posso vederti e dove puoi imparare le nostre tecniche di comando. E' quanto di meglio posso offrirti. -
Menion Leah camminava silenzioso come un gatto davanti a lui, si diresse nel passaggio tra due tende e vi si infilò.
Dovevano fare parecchia strada per arrivare al cuore dell'esercito e nascondersi tra le tende era il cammino più sicuro. Camminarono furtivi per diverso tempo, nascondendosi e muovendosi senza fretta per non attirare l'attenzione. Sour vide che man mano che si avvicinavano al centro le tende erano sempre più curate, segno che si stavano avvicinando al loro obiettivo.
Menion fece un cenno con la testa e metà degli uomini lasciarono il gruppo e si allargarono per coprire più terreno possibile. Nel loro piano una volta arrivato al centro dovevano accerchiare le tende dei capi riunendosi agli altri due gruppi e poi colpire. Sour non vedeva tutti i suoi compagni ma sapeva che erano pronti. Menion lo fissò per un attimo estraendo il pugnale, l'uomo della Frontiera annuì e lo imitò. Poi si mossero tutti insieme. Le tende non erano sorvegliate, gli uomini si sentivano al sicuro poiché erano ancora nelle Terre del Sud e non avevano incontrato alcuna resistenza. Entrarono nelle tende e diedero inizio al massacro.
Sour si  lanciò verso il suo obbiettivo che russava ignaro e gli tagliò la gola prima che potesse svegliarsi. Poi si voltò ed uscì dirigendosi verso un'altra tenda facendo attenzione a non uccidere i suoi compagni e ripetendo l'esecuzione.
Si sentiva sporco a uccidere gente inerme nel sonno ma come aveva detto Menion Leah non avevano molte scelte. Dopo poco alcune grida si levarono dalla sua destra, subito seguite da altre più lontane. Non avevano più molto tempo. Sour uscì dalla tenda e si guardò attorno, non si vedevano ancora soldati brulicare ma era questione di attimi. Si spostò verso sinistra ed entrò in un'altra tenda ma si trovò di fronte ad una lama.
- Chi sei? -
- Sono venuto ad avvertirla, deve prepararsi a combattere, gli elfi ci stanno attaccando! - Urlò sperando di apparire credibile.
- Gli Elfi? - chiese l'altro incredulo passandogli davanti e commettendo l'errore di mostrargli la schiena. Sour piantò il suo pugnale nel collo dell'uomo che stramazzò al suolo. Sour lo scavalcò e cercò intorno qualcuno della compagnia, ma era solo. Sentiva che dalle tende più lontane stavano arrivando i soldati e si rese conto che la sua missione era conclusa. Cominciò a correre verso l'esterno urlando e colpendo chiunque gli capitasse davanti. Molti dei soldati che incontrò si erano appena svegliati e fu facile atterrarli, gli altri semplicemente non capirono cosa li stesse aggredendo e si allontanarono da lui intimoriti dalle voci sulle feroci creature magiche che avevano sentito.
Sour corse verso il perimetro il più in fretta possibile quando qualcosa lo bloccò e lo tirò a terra nell'erba alta. Sour cercò di divincolarsi menando fendenti col pugnale ma presto l'altro lo fermò e lo immobilizzò col suo peso.
- Stai cercando di farti uccidere? - gli sibilò una voce nota nell'orecchio.
Sour era troppo sbalordito e confuso per parlare.
- Credevi di esserti liberato di me, vero? -
- Harmon? -
- Possibile che io debba sempre tirarti fuori dai guai? -

Leian sapeva che erano arrivati alla caverna. Non era solo il ricordo della mappa a dirglielo, era una sensazione più profonda. Era una certezza che le faceva rizzare i peli del corpo nonostante il caldo atroce.
- Allanon. - chiamò.
- Stiamo arrivando. - affermò lui come se le avesse letto nel pensiero.
- C'è qualcosa che non va. -  continuò lei
Non aveva ancora terminato la frase che la bestia scattò da dietro un masso e colpì Nur. Garvo e Leian non fecero in tempo a capire cosa fosse successo che il troll si era già levato di dosso il nemico e si era posto tra lui e loro. Allanon lo colpì col fuoco dei druidi negli occhi e quella figura nera si afflosciò. Allanon non mollò la presa e presto della bestia non rimase che cenere. Ansante si voltò verso il gruppo in tempo per vedere un'altra bestia che si avventava su Leian senza che lei se ne accorgesse. Nur però capì della minaccia dalla faccia del druido e si girò velocemente roteando l'ascia appena sopra la testa della mezzosangue che inorridì. La bestia non aveva previsto il colpo e cadde a terra con un grugnito. Allanon la incenerì con il fuoco azzurro.
- Siamo un po' in svantaggio. - rilevò Garvo mentre estraeva la spada e osservava le bestie che li circondavano.
- Leian. - chiamò Allanon senza perdere d'occhio i nemici - Adesso tu entrerai nella caverna. -
- Cosa? - esclamò lei stupefatta.
- Hai le pietre, hai la tua magia. Tu devi sconfiggere Abaddon. -
- Ma... -
- Noi tre ti daremo il tempo di compiere la tua missione. Adesso cerca quel maledetto ingresso e entra nella grotta! -
Non c'era altro da dire. Leian ingoiò tutta la sua incredulità e scavando nei ricordi di Rentro, che ormai erano suoi, individuò l'entrata. Fece appena in tempo a infilarvisi che le bestie attaccarono in massa i suoi tre compagni.

***
Sono triste, ho appena scoperto che è morto Andy Hallett, l'attore che interpretava Lorne in "Angel". Era il mio personaggio preferito.

fandom: shannara, long-fic: nelle pieghe della memoria, [long-fic]

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