Titolo: By my side
Fandom: The Ring Birthday
Pairing: Toyama x Sadako
Rating: PG
Avvertenze: Het!
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: L'aveva vista per la prima volta dentro la sala da ballo. […] Non era molto brava nel ballo quando era entrata dentro il gruppo teatrale Hisho, eppure per lui, Sadako esprimeva una eleganza tutta particolare.
Note: Scritta per il mio vecchio claim della
diecielode prima di cambiarlo. Mi scocciava lasciarla nel pc per quanto questa cosa sia palesemente senza alcun senso xD E poi mi fa numero per Febbraio
Note 2: Le parti scritte in corsivo sono copiate dal manga, quindi non sono mie.
WordCount: 843@
fiumidiparole **
Toyama si era avvicinato lentamente a Sadako, come se fosse un cacciatore con la preda, anche se molto spesso, sotto il suo sguardo inquisitore, Toyama aveva sempre avuto la sensazione di essere lui stesso la preda e che Sadako, con la sua grazia eterea, stesse solo giocando con lui.
L'aveva vista per la prima volta dentro la sala da ballo, insieme alle altre ballerine che cercavano di prevaricare su tutte le altre, mentre lei si limitava ad esercitarsi alla sbarra.
Non era molto brava nel ballo quando era entrata dentro il gruppo teatrale Hisho .
Eppure per lui, Sadako esprimeva una eleganza tutta particolare. Gli piaceva guardarla ballare e aveva avuto spesso quell'occasione.
La ragazza che era stata ingaggiata per la parte principale dello spettacolo saltava spesso le prove, così Sadako, che le assomigliava molto, recitava e ballava al posto suo.
Toyama ne era affascinato. Talmente affascinato che non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, in nessun momento.
Né quando si ritrovava a passare davanti alla sala da ballo, né quando la osservava recitare dalla sala degli addetti agli effetti speciali.
Non sapeva come fare per togliersela dalla testa. Ogni suo movimento era magnetico e, involontariamente o forse no, riusciva a catalizzare su di sé l'attenzione.
Era stato per caso, quasi, che Toyama era riuscito a dichiararsi.
Lei stava ballando, da sola e lui era entrato per sistemare delle scenografie appoggiate temporaneamente nella sala da ballo.
Sadako era là, graziosa ed elegante come lo era sempre. Non lo aveva sentito entrare all'inizio a causa della musica a volume alto. Lui rimase là, immobile, appoggiato al pianoforte, che temeva di non riuscire a fare a meno della sua presenza.
Sadako si fermò, notando finalmente la sua presenza. Rimase ferma in mezzo alla sala da ballo, mentre la musica continuava e il suo petto si alzava e si abbassava ad un ritmo sostenuto.
Si piegò leggermente sulle ginocchia e Toyama non riuscì a trattenere uno sguardo verso lo specchio, per osservarla.
Poi, imbarazzato, lo spostò immediatamente.
« S-Scusa per averti interrotto. » balbettò Toyama « Devo solo prendere le scenografie e portarle sul palco. Mi dispiace. Davvero. » ripeté inchinandosi più e più volte, in un misto di mortificazione ed imbarazzo.
« Mi guardi sempre ballare. Perché? »
« Sei molto brava. » rispose sorridendole.
« Mi stai mentendo. » replicò lei, duramente.
« Io non sono uno che mente. Se tu non fossi brava... te lo direi. »
Sadako accennò un sorriso. Toyama era l'unico che riusciva a farle provare quella sorta di calore all'interno di un cuore ormai arido.
Lei non voleva e non poteva innamorarsi. Non aveva niente fra le mani, niente da offrire. Né la sua anima, né il suo corpo, diviso fra due generi. Né maschio, né femmina.
Toyama non avrebbe capito. Non avrebbe compreso. E non voleva essere ferita ancora una volta dalle persone a cui voleva bene.
Dopo la morte di sua madre aveva imparato a vivere il mondo che la circondava con distacco. Osservava, studiava, agiva.
Anche il diventare un'attrice, faceva tutto parte di un piano più grande che nessuno, forse nemmeno Sadako stessa, poteva comprendere.
Ma Toyama era diverso. Sembrava sincero. Lo era davvero?
Non poteva fare a meno di domandarsi se i sentimenti dell'uomo erano veri e ne era affascinata.
Dal suo sguardo lento sul suo corpo, dalle sue occhiate veloci quando entrava dentro la sala da ballo, dai suoi occhi fissi su di lei mentre recitava.
Voleva di più, anche se sapeva che quel di più avrebbe distrutto entrambi.
Ma non poteva farne a meno.
**
S'incontrarono in un giardino vicino al teatro Hisho. Sadako indossava un kimono tradizionale, con i colori dell'autunno che si confondevano con le foglie degli alberi circostanti.
Il parasole era appoggiato delicatamente su una spalla e la copriva, anche se il sole era leggero e non l'avrebbe infastidita più di tanto.
Toyama la trovò splendida.
Avrebbe voluto stringerla fra le braccia, ma sapeva che Sadako non avrebbe voluto. Quindi si limitò a sorriderle e a prenderle le mani, stringendole fra le sue.
Sadako decise di godersi quei momenti, quei pochi attimi che si era concessa di felicità con Toyama.
Poi, forse, non lo avrebbe più rivisto.
All'improvviso Sadako si fermò vicino alla riva del ruscello, stringendo con forza la mano di Toyama.
« Toyama, vorrei che tu mi facessi una promessa. » mormorò.
« Certamente, quale? » domandò velocemente Toyama.
Lei lo fissò, con i suoi penetranti occhi neri, scuri come l'oceano notturno.
« Toyama ricordati di me. Se mi ami... non dimenticarmi mai. » lei si volse verso di lui, baciandolo « Toyama, ti amo. »
Il ragazzo annuì, ricambiando il bacio.
Come avrebbe potuto dimenticarsi di Sadako. Era tutto per lei. Tutto il suo mondo girava intorno a Sadako.
Provava sentimenti ed emozioni solo con lei. Nessun altro avrebbe potuto eguagliare la profondità e l'intensità dei suo sentimenti.
« Non ti dimenticherò mai Sadako. » sussurrò al suo orecchio.
Sadako sorrise, chiudendo gli occhi, facendosi abbracciare. Strinse le braccia intorno a Toyama e cercò di imprimere dentro di lei quei momenti, quelle sensazioni.
Quando si separarono, Sadako ebbe la certezza che, per molti anni non lo avrebbe visto.
Si sarebbe incontrati ancora, certo.
Quando ormai lei avrebbe completato la sua vendetta.
Fine