Titolo: Bunny Girl
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Yabu Kota x Inoo Kei
Rating: G
Avvertenze: Slash,
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Yabu Kota sapeva che per il suo fidanzato avrebbe fatto qualunque cosa, purché rientrasse nei limiti umani.
Note: Scritta per il primo giorno di “Carnevale delle Lande” indetto da
maridichallengeWordCount: 716@
fiumidiparole Prompt fillato: “Pretendo che tu esca dalla torta vestito da coniglietta.” di
vogue91 **
Yabu Kota sapeva che per il suo fidanzato avrebbe fatto qualunque cosa, purché rientrasse nei limiti umani.
Aveva iniziato ad essere più sbottonato, più sciolto durante le riprese. Aveva iniziato ad uscire con lui nonostante, ormai, fossero due personaggi famosi perché non poteva pretendere di passare il resto della loro vita segregati in casa.
Aveva fatto molti sacrifici, esattamente come li aveva fatti Kei, perché credeva in quella relazione, perché desideravano portarla avanti, con tutte le forze.
Quindi, voleva qualcosa di speciale per il compleanno di Kei, ma tutto gli sembrava o eccessivamente banale o decisamente troppo eccentrico anche per un ragazzo che di normale aveva poco o nulla.
Anche quel giorno aveva accompagnato Kei a fare la spesa e nel frattempo si guardava intorno, cercando ossessivamente qualcosa e prestando orecchio a qualunque accenno di Kei per un qualsiasi regalo di compleanno.
Eppure niente. Kei non parlava di nulla, non diceva niente che potesse essergli di ispirazione. Conoscendolo sapeva che avrebbe dovuto semplicemente chiederglielo, ma desiderava l'effetto sorpresa.
Voleva vederlo stupido e felice. Quindi l'unica cosa che gli rimaneva era aspettare che gli venisse in mente qualcosa di decente nell'arco di due giorni.
**
Erano nel camerino in attesa di iniziare delle registrazioni. Kei era seduto su una poltrona davanti alla sua e sembrava particolarmente affascinato dalle linee che aveva sul palmo della mano.
Hikaru lo prendeva in giro, come sempre, ma Kei non lo sembrava considerare minimamente e così, poco dopo, il più piccolo spostò l'attenzione su Yuya, seduto al suo fianco.
All'improvviso Kei alzò la testa dalla sua mano e lo fissò come un bambino fissa il padre che lo ricoperto di dolci.
« Ko-chan! » esclamò sorridendogli « Per il mio compleanno pretendo che tu esca dalla mia torta vestito da coniglietta. »
Yabu rischio di soffocarsi con il caffè che stava bevendo. Il libro che Chinen stava leggendo cadde a terra, mentre Yamada, Nakajima e Keito lo fissavano senza parole. Hikaru era ancora fermo con le mani su Yuya, intenzionato, un tempo, a fargli il solletico.
Daiki iniziò a ridere, per stemperare la tensione, ma senza alcun successo.
Yabu alzò lo sguardo verso Kei, ancora estasiato per la proposta che aveva lanciato e lo fissava, adorante, come un cagnolino aspetta i croccantini del padrone.
« Scusami Kei? » domandò cercando di riprendere fiato.
« Voglio che tu esca dalla mia torta di compleanno vestito da coniglietta. Non è divertente? »
« No. Decisamente. Non lo è. Affatto. Sei pazzo? » replicò Yabu, sull'orlo di una crisi isterica, mentre sentiva, di sottofondo, Hikaru che sghignazzava sotto i baffi.
Kei allora smise di sorridere, fissandolo, apatico.
« Oh. » disse solo incurvando le labbra e fissando altrove « Peccato, mi sembrava un'idea carina. »
« Beh, non lo era. » borbottò Yabu incrociando le braccia al petto e arrossendo.
Kei annuì, lentamente, poi tornò in silenzio.
Yabu si morse un labbro. Avrebbe potuto essere meno diretto, invece come sempre non controllava il suo tono di voce, riuscendo solo ad intristirlo.
Sospirò.
Avrebbe pensato successivamente a quello che avrebbe fatto.
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Yabu si disse che non c'era niente di particolarmente sbagliato nell'uscire da una torta di compleanno con addosso un body nero, delle calze a rete, dei tacchi alti, un papillon, un batuffolo di cotone come coda e un cerchietto con le orecchie da coniglio in testa.
No.
Niente di così eccessivamente privo di logico.
Stava esaudendo una richiesta del suo fidanzato. Non era così... stupido come i più potevano immaginarsi.
No.
Davvero.
Era normale. Perfettamente normale.
Voleva vedere Kei sorridere no? E quello lo avrebbe fatto piacere. Almeno sperava perché sentiva che l'imbarazzo non se ne sarebbe andato mai più.
E se qualche foto sarebbe uscita da quel locale, allora sarebbe scappato in Tibet, diventando un monaco buddista sperso nelle montagne.
Cercava di auto convincersi che era tutto per una buona causa.
Quando Hikaru iniziò a cantare “Happy Birthday” a tutta voce, Yabu sapeva che aveva poco meno di un minuto perché il suo imbarazzo sparisse del tutto e che tutto il gruppo lo vedesse ridotto in quella maniera.
Saltò fuori come se fosse una cosa decisamente normale ed era pronto ad arrossire e, probabilmente a scappare da quella stanza, ma quando vide Kei saltellare e lanciare buffi gridolini di gioia, al culmine della felicità, Yabu si disse che, effettivamente, un piccolo sforzo e renderlo felice, poteva anche farlo.
Fine