[Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo] Le cose che non puoi fare
Titolo: Le cose che non puoi fare
Fandom: Percy Jackson e gli dei dell’olimpo
Pairing: Percy Jackson x Annabeth Chase ; Nico di Angelo
Rating: G
Avvertenze: Slash, Spoiler sulla seconda saga “Gli Eroi dell’Olimpo”
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: «Ha la morte negli occhi, Annabeth. »
Note: Scritta per la notte bianca del COW-T di maridichallenge con il prompt “Ha la morte negli occhi” di dio_niso
WordCount: 351 fiumidiparole
« Ha la morte negli occhi, Annabeth. » sussurrò quella notte Percy alla fidanzata.
Erano al Campo Mezzosangue.
Finalmente, dopo tanti pericoli e tante sofferenze, erano riusciti a tornare a casa, alla loro vita di prima.
Ma Percy non riusciva a darsi pace.
Erano stato nel Tartaro. Ed era sopravvissuto solo grazie alla presenza di Annabeth che gli dava forza.
Non sarebbe riuscito ad andare avanti da solo. Probabilmente, senza la presenza della ragazza, sarebbe affogato nel Cocito, senza nessuna speranza di arrivare a riva.
Si chiese come avesse fatto quel ragazzino a farcela. Non scherzava quando pensava che qualcosa, dentro di lui, sembrava essersi spezzato per sempre.
Annabeth si voltò verso di lui, attorcigliando le lenzuola intorno ai loro piedi e lo fissò, seria in viso.
« Se pensi che abbia bisogno del tuo aiuto, allora devi andare no? Non è questo che fai sempre, Percy Jackson? »
Il ragazzo si sentì quasi punto nel vivo e tentò di non prendere quell’affermazione come una critica personale. A volte non sapeva mai come interpretare le dichiarazioni di Annabeth.
« Penso che abbia bisogno di qualcuno che gli possa stare accanto e… non voglio gettare altra benzina sul fuoco, sai… » si interruppe, in imbarazzo.
Voleva bene a Nico. Ma di certo, non era il bene che il ragazzino avrebbe voluto ricevere. Non aveva intenzione di ferirlo, anche se sarebbe andato da lui animato dalle migliori intenzioni del mondo.
Annabeth annuì e Percy scosse le spalle.
Stirò le braccia dietro le spalle e lei si sdraiò di nuovo accanto a lui, appoggiando la testa sul suo petto e abbracciandolo.
Poco dopo Percy sentì il respiro lento e ritmico della ragazza, ma lui proprio non riusciva a prendere sonno.
Continuava a pensare a Nico, a quello che avrebbe potuto fare, ma nessuno delle idee che gli venivano in mente poteva essere applicata.
Forse semplicemente non spettava a lui essere l’eroe questa volte. Semplicemente, qualcun altro lo avrebbe aiutato e riportato nel mondo dei vivi.
Perché sì, Percy ne era sicuro.
Una parte del piccolo Nico di Angelo che lui aveva conosciuto, giaceva per sempre negli abissi del regno di Ade, che vagava mano nella mano con lo spirito della sorella.
Fandom: Percy Jackson e gli dei dell’olimpo
Pairing: Percy Jackson x Annabeth Chase ; Nico di Angelo
Rating: G
Avvertenze: Slash, Spoiler sulla seconda saga “Gli Eroi dell’Olimpo”
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: «Ha la morte negli occhi, Annabeth. »
Note: Scritta per la notte bianca del COW-T di maridichallenge con il prompt “Ha la morte negli occhi” di dio_niso
WordCount: 351 fiumidiparole
« Ha la morte negli occhi, Annabeth. » sussurrò quella notte Percy alla fidanzata.
Erano al Campo Mezzosangue.
Finalmente, dopo tanti pericoli e tante sofferenze, erano riusciti a tornare a casa, alla loro vita di prima.
Ma Percy non riusciva a darsi pace.
Erano stato nel Tartaro. Ed era sopravvissuto solo grazie alla presenza di Annabeth che gli dava forza.
Non sarebbe riuscito ad andare avanti da solo. Probabilmente, senza la presenza della ragazza, sarebbe affogato nel Cocito, senza nessuna speranza di arrivare a riva.
Si chiese come avesse fatto quel ragazzino a farcela. Non scherzava quando pensava che qualcosa, dentro di lui, sembrava essersi spezzato per sempre.
Annabeth si voltò verso di lui, attorcigliando le lenzuola intorno ai loro piedi e lo fissò, seria in viso.
« Se pensi che abbia bisogno del tuo aiuto, allora devi andare no? Non è questo che fai sempre, Percy Jackson? »
Il ragazzo si sentì quasi punto nel vivo e tentò di non prendere quell’affermazione come una critica personale. A volte non sapeva mai come interpretare le dichiarazioni di Annabeth.
« Penso che abbia bisogno di qualcuno che gli possa stare accanto e… non voglio gettare altra benzina sul fuoco, sai… » si interruppe, in imbarazzo.
Voleva bene a Nico. Ma di certo, non era il bene che il ragazzino avrebbe voluto ricevere. Non aveva intenzione di ferirlo, anche se sarebbe andato da lui animato dalle migliori intenzioni del mondo.
Annabeth annuì e Percy scosse le spalle.
Stirò le braccia dietro le spalle e lei si sdraiò di nuovo accanto a lui, appoggiando la testa sul suo petto e abbracciandolo.
Poco dopo Percy sentì il respiro lento e ritmico della ragazza, ma lui proprio non riusciva a prendere sonno.
Continuava a pensare a Nico, a quello che avrebbe potuto fare, ma nessuno delle idee che gli venivano in mente poteva essere applicata.
Forse semplicemente non spettava a lui essere l’eroe questa volte. Semplicemente, qualcun altro lo avrebbe aiutato e riportato nel mondo dei vivi.
Perché sì, Percy ne era sicuro.
Una parte del piccolo Nico di Angelo che lui aveva conosciuto, giaceva per sempre negli abissi del regno di Ade, che vagava mano nella mano con lo spirito della sorella.