[Arashi] - If You Smile...

Aug 16, 2011 19:44

Nick Autore: simph8
Titolo: If you Smile…
Numero Parole: 1364
Pairing/Personaggi: Ohno Satoshi / Ninomiya Kazunari
Raiting: Verde
Avvertimenti: Slash
Intro/Note: Ci ho provato a scrivere la p0rn, giuro ç_ç Ma dopo l’ultima storia la mia vena perversa ha deciso di prendersi una pausa dal lavoro. Gomen! ._______.

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RPF Idols - Ohmiya - PG13
Kink: Inizio relazione durante l’How’s It’s Going! Angst.

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Nino osservò silenziosamente Ohno. Avrebbe voluto alzarsi e andare a parlare da lui e cercare di spiegarsi, anche se ogni volta che gli parlava, le parole gli morivano in gola e diceva tutto il contrario di quello che pensava.

Litigare con Ohno era brutto proprio per questo. Qualunque cosa tu gli dicessi, anche la più brutta, rimaneva impassibile davanti a te.
Non si muoveva. Non piangeva. Non tremava. Non cambiava espressione.
Rimaneva in piedi, di fronte a te, senza fare assolutamente nulla. Poi ti dava le spalle, all’improvviso, e si chiudeva o nella stanza di albergo, o nella stanza di casa o nel bagno.

Oppure, come in quel momento, se ne stava da una parte della sala riunioni, lontano da tutti a leggere una rivista o a scarabocchiare sul suo inseparabile blocco.

Nino si trovava seduto al tavolo, accanto a Sho e aveva Aiba davanti. Stavano giocando a carte, ma non riusciva a sentirsi soddisfatto nemmeno quando prendeva in giro il suo migliore amico.
E a nulla servivano le battute stupide di Aiba o i finti rimproveri di Sho per tirarlo su di morale.
Voleva parlare con Ohno. Ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile, almeno per quella giornata.

Il loro tour del 2003, l’How’s It Going era appena iniziato. La sera prima aveva lasciato Tokyo per dirigersi verso chissà quale nuova meta.
Il ragazzo non parlava già da un paio di giorni con il Riida, il suo ragazzo.

Non aveva mai pensato che fosse un tipo geloso. Gli aveva sempre dato l’impressione di essere un tipo che non palesa i propri stati d’animo e che, comunque, non gl’interessasse più di tanto cosa faceva il fidanzato quando lui non c’era.
Un po’ come un soprammobile. Anche se Nino sapeva che non era fatto in cattiva fede. Semplicemente, Ohno si era sempre fidato di lui, di quella fiducia incondizionata che lo aveva sempre fatto sentire libero di fare quello che voleva.

Invece era un tipo molto possessivo Ohno. Gli dava fastidio se qualcuno flirtava con il suo Nino e lo innervosivano i gossip su probabili fidanzate. E lo aveva scoperto a sua spese.
Certo. Ohno non gli aveva mai fatto scenate e mai gli aveva proibito di fare qualcosa o di vedersi con qualcuno. Ma Nino riusciva a capire lo stato d’animo del fidanzato dalle piccole cose.
Da come muoveva nervosamente le mani, da come il suo sguardo sembrasse più perso del solito, da come parlava, con un’enfasi che a volte non gli apparteneva. Da come i tratti sul blocco sembravano più scatti isterici che vene di artista o da come parlava con gli ospiti, rasentando a volte la maleducazione.
Erano sciocchezze, che lui aveva imparato a decifrare giorno dopo giorno, perché Ohno non parlava delle sue emozioni, dei suoi sentimenti, dei suoi pensieri. Covava, covava, covava fino all’esplosione, come era successo pochi giorni prima.

Era geloso marcio. E a nulla erano bastate le sue parole di difesa, dicendo che era solo fan service.
Che era impossibile che fra lui e Sho ci fosse qualcosa di serio e che nulla di quello che accadeva sul palco era vero.
Che era stato stupido fan service e allora Ohno gli aveva chiesto se anche il loro non fosse solo un gioco per accontentare le fan.
Nino non era riuscito a ribattere.
Era deluso. Deluso da quell’insinuazione malsana, da quel chiodo che si stava instaurando fra di loro e non riusciva a capire perché e tanto meno chi stava martellando quel chiodo nel loro rapporto.
Ci aveva provato a difendersi, in ogni maniera possibile.
Ma nulla.
Ohno era andato dritto per la sua strada, a testa china e con il paraocchi. Jun aveva provato a parlargli e a farlo ragionare, ma ormai sapevano tutti che il Riida doveva ragionare per i fatti suoi, senza nessuna intromissione da parte di esterni.

Nino gettò l’ennesima occhiata ad Ohno, distraendosi dal gioco. Lui era sempre seduto sul divanetto. Aveva lasciato il blocco da disegno per una rivista su non sapeva cosa e sfogliava rapidamente le pagine, senza leggere nessun articolo.
Il più piccolo si morse un labbro, tornando a fissare le carte. Non riusciva a concentrarsi. Ogni volta che pensava a qualcosa, gli veniva sempre in mente Ohno, la sua stupida gelosia e il suo modo assurdo di comportarsi.

Avrebbe dovuto fargliela pagare. In qualunque maniera.

**

Due giorni dopo erano tornato a Tokyo. La tappa successiva del tour sarebbe stata la settimana successiva e quindi erano rientrati nella capitale per registrare i nuovi episodi dei programmi che conducevano.

Nino era andato via prima quel giorno, dicendo che l’ultimo videogioco lo aspettava.
Jun osservò perplesso la porta, poi si avvicinò ad Ohno, che sistemava le sue cose seduto al tavolo.

« Ti va di andare a bere qualcosa Riida? » chiese piano.

Ohno alzò lo sguardo verso di lui, poi osservò l’ora. Era stranamente presto per i loro canoni e non aveva per niente sonno.
Annuì. Forse davanti ad una bella birra ghiacciata sarebbe riuscito a fare ordine nel suo cervello.

Doveva scusarsi con Nino. Ma si vergognava, terribilmente. Non sapeva che cosa fare, le parole gli si accavallavano nella testa, riducendosi ad un groviglio inutile di pensieri senza forma.
Sospirò, di nuovo e annuì, di nuovo.

Sì, aveva bisogno di una bella birra.

**

Jun osservava perplesso l’uomo davanti a lui. Si aspettava ogni reazione davanti a quella rivelazione ed era anche pronto ad incassare un pugno.
Invece nulla.

Ohno rideva, come raramente lo aveva sentito ridere. Aveva la testa appoggiata sul tavolo e si stringeva la mano sulla pancia, senza riuscire a prendere dei respiri profondi.

« R-Riida, sei sicuro di aver capito bene? Forse sei troppo… »

« Mi prendi in giro? » continuò a ridere Ohno guardandolo e asciugandosi gli occhi per le troppe risate. « Come posso credere ad una cosa del genere? Kazunari non lo farebbe mai. »

« Lo so, ma ti posso giurare che è vero. Li ho visti ieri, alla fine delle registrazioni per lo Shukudai. Nino ha detto di essere andato a casa a giocare, ma nella sua macchina è salita anche la ragazza che avevamo come ospite. »

« Impossibile. Mi fido di Nino. Ciecamente. »

Jun sospirò, di nuovo. Scosse la testa. Che cosa avrebbe dovuto fare per farglielo capire?
Nino era veramente furioso. Se aveva deciso di tradire Ohno, cosa avrebbe potuto fare lui per metterlo in guardia?

« Andiamo a casa sua. » gli propose « Vedrai la verità con i tuoi occhi. »

Ohno lo guardò, ad occhi aperti.

« Senti Jun - kun, posso essere geloso dell’aria che respira, ma mi fido di lui. » ripeté.

« Perfetto, quindi ammetti di essere geloso. »

Il Riida sobbalzò e si girò di scatto. Dietro di sé si trovava Nino, camuffato con una giacca più grande di lui, dei baffi finti e degli occhiali che gli coprivano parte del volto.

« Nino, cosa ci fai qua e specialmente che ci fai travestito così? » commentò allibito Ohno, osservandolo meglio.

« Ammetti di essere geloso. » ripeté Nino ignorandolo e sedendosi accanto a lui.

« Cos-… Aspetta, non mi dirai che tutto questo era uno dei tuoi scherzi! » con sguardo accusatorio, Ohno si voltò immediatamente verso Jun.

« Preferirei chiamarla vendetta. » rispose Nino seccato « Volevo vedere se ti fidavi di me. Ho chiesto a Jun - kun di aiutarmi, dato che sei geloso anche di Sho - kun, mi chiedevo se… »

« Sono geloso di Sho perché lui ti tocca dove non ti dovrebbe toccare e… e…. e… » Ohno non riuscì a terminare la frase, paonazzo dalla rabbia e dall’imbarazzo.

« Quindi ti fidi di me. » mormorò Nino sorridendogli.

« Non ho dubito di te un solo istante. Jun - kun testimone. » replicò, svelto Ohno senza staccare gli occhi da lui.

« Prometti di essere meno geloso dei nostri amici? »

Ohno s’imbronciò leggermente, osservando la birra. Era più forte di lui. Chiunque gravitasse intorno a Nino e lo toccasse, lo innervosiva.
Socchiuse gli occhi, sospirando.

« Ci proverò. » rispose piano.

Il sorriso sul volto di Nino, aumentò a dismisura e Ohno si disse che per quel sorriso e quella felicità avrebbe sopportato qualunque cosa.

Fine

challenge: sacra del kink 2011, fandom: arashi, pairing: ohno x ninomiya

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