[Nobunga no Chef] In spite of everything I want stay next to you

Apr 01, 2013 15:46

Titolo: In spite of everything I want stay next to you
Fandom: Nobunga no Chef
Pairing: Nobunaga Oda x Ken
Rating: G
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Aprendo gli occhi la prima cosa che vide furono le travi del soffitto, come capitava sempre più spesso in quelle ultime mattinate.
Note: Scritta per “Nomi, cose e città” di maridichallenge con il prompt “Anguilla”, per la 500themes-ita con il prompt “247. Lungo il fiume silenzioso”
Wordcount: 1524 (fiumidiparole)

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Aprendo gli occhi la prima cosa che vide furono le travi del soffitto, come capitava sempre più spesso in quelle ultime mattinate. Sbadigliò, sentendo come la schiena non si fosse ancora completamente abituata a dormire su dei futon sottili, direttamente sul legno del pavimento del castello.
Si alzò sui gomiti, girando la testa, osservando la parte di stola dove probabilmente fino a poco prima dormiva Nobunaga, il suo Oyakata - sama. Allungò una mano, sfiorando la coperta, sentendola ancora calda. Avrebbe voluto svegliarsi osservandolo, come faceva spesso, quando si svegliava prima di tutti per andare a comprare gli ingredienti per la cucina, quando si organizzava per iniziare a cucinare qualcosa che lo lasciasse senza fiato fin dal primo mattino.
Alzandosi in piedi afferrò da terra il suo kimono, allacciandolo ben stretto in vita. Non era esattamente della sua misura, perciò, per evitare che scivolasse lungo le spalle, era costretto a fare più di un nodo, ma la cosa non gli pesava.
Era al servizio di Nobunaga, il più grande stratega del periodo Sengoku. Non solo si era guadagnato la sua stima, ma era entrato anche nelle sue stanze private, tentando di soddisfarlo notte dopo notte.
Ken non riusciva ancora a capacitarsi di come quegli occhi o semplicemente un suo gesto, riuscissero a fargli perdere completamente il controllo. Desiderava solo il meglio per lui, desiderava che fosse sempre soddisfatto, non solo perché nel momento in cui avrebbe fallito lo avrebbe ucciso, ma perché sarebbe morto con il peso e il rimorso nel cuore di averlo deluso.
Uscì dal castello che era ancora buio, dirigendosi al villaggio per comprare i primi ingredienti che portavano i contadini, quelli più freschi e più pregiati, prima di dirigersi poi verso il fiume.
Avrebbe potuto comprare semplicemente delle anguille dal pescivendolo, osservando minuziosamente ogni esemplare, ma sapeva che anche il pesce più fresco non sarebbe stato sufficiente. Per rendere Oyakata - sama soddisfatto al cento per cento sapeva che doveva dirigersi personalmente al fiume e passare almeno un paio d’ore a pescarle. Solo alla fine avrebbe scelto il pesce migliore e sicuramente più saporito, liberando poi di nuovo in acqua le anguille scartate.
Raggiunta la sponda più bassa del fiume Ken appoggiò i suoi acquisti su una roccia più in alto, poi tirò fin sopra al ginocchio il pantalone, stringendolo per bene, entrando poi nell’acqua gelida, iniziando ad osservare il fondo del fiume.
Nell’aria intorno a lui c’era solo il silenzio, spezzato di tanto in tanto solo dallo scrosciare della corrente quando infilava deciso le mani nell’acqua per prendere il pesce. Solo dopo più di un’ora iniziava a sentire i tipici rumori del villaggio che si svegliava, il rumore del fabbro che inizia ad accendere il fuoco per forgiare le spade o dei contadini che si trascinavano nel campo, ancora addormentati.
Erano rumori che Ken aveva cominciato ad apprezzare, giorno dopo giorno, che gli davano la sicurezza di una cadenza giornaliera e regolare, più precisa degli orologi che possedeva nella sua epoca.
Aveva già pescato qualche anguilla, il minimo sufficiente per il pranzo del giorno quando sentì dei passi dietro di lui. Si voltò di scatto, mettendo un piede in fallo, scivolando miseramente in acqua, facendo sfuggire dalle mani la sua ultima preda.
Si tolse i capelli bagnati dal volto, mentre una risata piena di gioia gli riempiva le orecchie. Nobunaga era davanti a lui, fiero nei suoi abiti da padrone, mentre la stola di pelliccia gli copriva il collo e mentre stringeva una mano sulla sua spada, rendendolo ancora più maestoso.
Per Ken non c’era niente da fare, era più forte di lui. Si sentiva ammaliato da quella presenza, amava ogni centimetro di quel corpo ed era soggiogato alla sua personalità, per quanto fosse crudele e sanguinaria.
Ma erano altri anni, era un’altra epoca e lui non riusciva a fare altro se non ubbidire e fare di tutto per renderlo felice e fiero di lui.
Ken sospirò, scoprendo con disappunto di non aver nessun pezzo del vestito che indossava asciutto. Vide Nobunaga avvicinarsi a grandi passi, entrando nell’acqua e ignorando il freddo, fermandosi poi davanti a lui tendendogli la mano.
« Oyakata - sama…? » mormorò stupito Ken, senza distogliere lo sguardo da quella mano.
« Hai pescato abbastanza per oggi. Sono solo a pranzo, i miei consiglieri sono fuori dal castello. Devi iniziare a cucinare. »
« Sì. Vado subito a lavoro. » mormorò piano, cercando di contenere un sorriso soddisfatto afferrando e stringendo la sua mano, così incredibilmente grande anche solo rispetto alla sua.
Continuò a stringerla anche quando si fu rimesso in piedi, troppo affascinato e ammaliato dal suo daimyo.
Lasciò la presa controvoglia, afferrando poi tutti i suoi acquisti della mattina e scappando avanti, troppo imbarazzato anche solo per guardarsi indietro, mentre sentiva lo sguardo di Nobunaga bruciargli la schiena.

Quella sera era rimasto da solo nelle cucine. Era tardi ma non aveva particolarmente sonno, né voglia di andare nei suoi alloggi per riposare. Decise quindi di iniziare a pensare ai pasti del giorno dopo, facendo l’inventario di quello che gli era rimasto e di ciò che avrebbe potuto servirgli.
Prese un foglio e un pennello, intingendolo dentro l’inchiostro, facendolo scivolare sulla superficie della carta, concentrato sul suo lavoro.
Per la seconda volta nella giornata fu preso alla sprovvista dal suo padrone. Ken si voltò di nuovo di scatto, osservando l’uomo sulla soglia della cucina e si appoggiò nervosamente al tavolo dietro di lui, mentre Nobunaga si avvicinava, fermandosi a pochi centimetri da lui.
Ken inghiottì rumorosamente, non riuscendo mai a capire fino in fondo che cosa si aspettasse il daimyo da lui in determinati occasioni, ma l’altro non parve farsi molto caso e afferrò bruscamente la giacca del suo hakama, tirandolo maggiormente verso di lui, iniziando fin da subito ad aggredirgli il collo, infilando poi le mani sotto la parte superiore dell’hakama, toccando brutalmente la pelle nuda e calda del cuoco.
Il più piccolo gettò la testa all’indietro, permettendo a Nobunaga di avere maggior accesso alla pelle, fino a farlo arrivare alle spalle, fino a che non si ritrovò con la parte superiore del corpo nudo, mentre i morsi e i segni che Oyakata - sama lasciava su di lui erano sempre più evidenti.
Spinse in avanti il bacino, cercando di costringere le mani dell’uomo a scendere più in basso, permettendogli di avere un po’ di conforto per la propria situazione. Ma l’altro non sembrava essersene accorto o se invece ci aveva fatto caso si divertiva solo a vederlo soffrire in quella maniera.
Fra di loro era sempre così. Nessuna parola, solo alcuni gemiti sommessi per non farsi scoprire e i loro corpi nudi l’uno contro l’altro alla ricerca di un piacere che, la maggior parte delle volte, era teso a soddisfare solo quello di Nobunaga.
Il più grande lo afferrò per i capelli, riportandolo con il viso contro di lui, baciandolo quasi con violenza, spingendolo poi verso il basso e Kei si affrettò a sistemarsi sulle ginocchia, slacciandogli rapidamente i lacci intorno alla vita, sfilando fino alle caviglie anche i propri.
Strinse l’erezione di Nobunaga fra le dita, portandola poi fra le proprie labbra, iniziando fin da subito a succhiare, sentendo il più grande che si spingeva fino in fondo alla sua gola. Con una mano si attaccò al fianco del daimyo, mentre l’altra scivolò in mezzo alle gambe, dandosi piacere da solo perché ormai era arrivato al proprio limite.
Venne quasi subito tanta era l’eccitazione, concentrandosi quasi subito dopo al piacere di Nobunaga, che gli stringeva la mano fra i capelli, dettando il ritmo, quasi rischiando di soffocarlo.
Ma a Ken importava poco, ormai ci era abituato, così come si era abituato al comportamento brutale, freddo e distaccato di Nobunaga quando erano insieme a letto o semplicemente nella stessa stanza. Gli andava bene così, perché sapeva che era l’unica cosa che poteva ottenere.
Sentì le dita di Nobunaga stringersi con più forza fra i suoi capelli e Ken alzò gli occhi su di lui, osservando il suo volto contorto dal piacere fino a che non lo sentì venire nella sua bocca.
Si alzò in piedi, le gambe che gli tremavano per lo sforzo e il fiato conto. Si lasciò cadere contro il tavolo, pulendosi lentamente la bocca, osservando Nobunaga che si sistemava di nuovo i pantaloni.
Distolse lo sguardo, guardandosi intorno aspettando che il più grande rientrasse nelle sue stanze, ma Nobunaga si voltò di nuovo verso di lui.
« E’ tardi. Andiamo a dormire. » commentò solo come se fosse la cosa più normale del mondo.
« Nelle tue stanze Oyakata - sama? » mormorò con un filo di voce Ken, stupito da quell’affermazione.
« Ovviamente. Dove volevi andare? »
« Uh… nulla, con te Oyamata - sama. Ovviamente. » aggiunse velocemente il più piccolo tentando di sopprimere un sorriso di soddisfazione di fronte a quelle attenzioni.
« Muoviti invece di perdere tempo. » brontolò l’altro dandogli le spalle e facendo girare l’ampio mantello rosso.
Ken diede un’ultima veloce aggiustatina al tavolo dove stava lavorando e poi, a passi veloci, raggiunse il daimyo, premurandosi di rimanere sempre alle sue spalle, fino a che non entrarono dentro le sue stanze. Ken sospirò, sentendo finalmente la stanchezza assalirlo all’improvviso.
Si lasciò cadere contro il grande futon del suo amante e, senza nemmeno rendersene conto, scivolò in un sonno profondo, mentre il suo Oyakata - sama lo guardava, sorridendo della sua innocenza e ingenuità.

challenge: 500themes ita, fandom: nobunaga no chef, pairing: nobunaga x ken

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