Titolo: The essence of the journey
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Yabu Kota x Nakajima Yuto x Chinen Yuri
Rating: G
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Kota, al volante, controllò per l’ennesima volta il navigatore satellitare, borbottando con la tecnologia che palesemente lo detestava
Note: Scritta per la
diecielode con il prompt “Afa” e per il COW-T3 di
maridichallenge con il prompt “Grande”
WordCount: 406
fiumidiparole **
« Yuto, fa caldo! » esclamò a voce alta Yuri, senza smettere di sventagliarsi con una rivista.
« Lo so. Ma ora vedrai che troviamo un posticino dove prendere un po’ di fresco. » tentò di dirgli il ragazzo, guardandosi intorno in cerca di un qualunque posto, uno qualunque, così Yuri avrebbe smesso di lamentarsi e forse, con una bella bottiglia di acqua gelida, l’afa sarebbe risultata minore.
Kota, al volante, controllò per l’ennesima volta il navigatore satellitare, borbottando con la tecnologia che palesemente lo detestava e che la prossima volta che avessero voluto fare una gira sarebbero andato solo ed esclusivamente a Yokohama, così non avrebbero rischiato di perdersi.
Yuri sbuffò di nuovo, ingoiando l’ennesima lamentela e si accese una sigaretta. Continuò a sventagliarsi con la rivista, cercando un’aria fresca che tardava ad arrivare, fino a che, esasperato, Kota non rinunciò a far funzionare l’aggeggio del demonio, come lo stava chiamando e non si accese a sua volta la sigaretta.
Faceva troppo caldo anche solo arrabbiarsi, considerò Yuto. Beh, la cosa peggiore che sarebbe potuto accadere era che Kota si abbassasse a chiamare qualcuno al telefono per farsi dare informazioni su come tornare a Tokyo.
L’orgoglio maschile ferito di Kota, quello sì che era peggio di mille lamentele di Yuri e dei mille gradi che percepivano. Quello sì che sarebbe stato un grande, un enorme, un gigantesco problema che Yuto non era minimamente intenzionato a sopportare ulteriormente.
Si avvicinò al più grande, intenzionato a fargli passare un po’ di malumore, e da dietro il sedile appoggiò le mani sulle sue spalle, iniziando a massaggiarlo.
« Ko, sei teso. Rilassati un pochino, dai. »
Anche Yuri si voltò verso di loro. A Yuri non piacevano i litigi e perciò stiracchiò un sorriso.
« Ah sì. I massaggi di Yuto sono perfetti per situazioni come questa. » annuì, convinto prima di stendersi con le gambe fuori dal finestrino e con la testa sulle sue gambe.
« Magari era destino che finisse così. » li prese in giro Yuto « Alla fine non è successo niente di grave, no? »
« Mh. » mugolò Yabu annuendo ad occhi chiusi, continuando a farsi massaggiare le spalle e il collo dal più piccolo, accarezzando la testa di Yuri « Magari fra un po’ chiamo Yuya e ci facciamo dire dove dobbiamo andare. »
Yuto e Yuri si lanciarono uno sguardo d’intesa, sorridendo.
« Come preferisci te. » sussurrò Yuto divertito.
In fondo, si erano solo persi. Non poteva di certo essere così tremendo.