Titolo: The pleasure of sex in the shower
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Takaki Yuya x Chinen Yuri.
Rating: NC17
Avvertenze: Slash, AU! ('verse yakuza. vai a *
questo* link per ulteriori informazioni)
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: A Yuri piaceva fare sesso con Yuya, anzi lo adorava.
Note: Scritta per la
500themes_ita con il prompt “62. Ignorare l’istinto”
WordCount: 1016
fiumidiparole **
A Yuri piaceva fare sesso con Yuya, anzi lo adorava. Da quando le cose fra di loro erano cambiate, da quando aveva smesso di essere solo la puttana dello yakuza, Yuri avva scoperto quelli che erano i piaceri del sesso.
Gli piaceva farlo un po’ dappertutto, in fondo doveva recuperare anni e anni di esperienze che non aveva mai fatto. Non volontariamente almeno.
In quel momento si trovava sotto la doccia e si morse un labbro mentre sentiva le grandi mani di Yuya lavargli i capelli ed era stretto fra il corpo caldo del più grande e le mattonelle fredde del bagno ed era un contrasto che aveva ben presto imparato ad amare. Gli piaceva sentire, come in quel momento, le mani di Yuya scivolare lentamente lungo le sue spalle, stringerle con delicatezza, come se lo stesse massaggiando.
Istintivamente Yuri reclinò la testa all’indietro appoggiandosi alle clavicole di Yuya, mentre il più grande spinse il proprio bacino in avanti, strusciandosi quasi casualmente contro il sedere del ragazzino. Yuya piegò il collo in avanti, decidendosi finalmente si iniziare a baciargli e a mordergli il collo. Yuri appoggiò le mani al muro, ignorando l’acqua calda che gli impediva di aprire gli occhi, spingendosi a sua volta contro il corpo di Yuya, senza riuscire a trattenere un paio di gemiti di piacere.
« Ti ecciti subito. » lo prese in giro Yuya sfiorandogli l’erezione, prendendola in una mano e iniziando a muoverla quasi con distrazione.
Yuri serrò gli occhi, tentando di impedire al proprio corpo di cercare un contatto più profondo con quella mano.
« Beh, devi tener fede alla tua reputazione no? Che direbbero i tuoi shatei se sapessero che non sei in grado di eccitare un ragazzino? » ansimò, mentre cercare di tenere un tono di voce stabile stava risultando impossibile.
Yuya ridacchiò senza rispondere e lo afferrò per i fianchi, stringendo con forza, quasi infilando le dita nella carne tenera del più piccolo e Yuri gemette, prima di sentire le mani di Yuya scivolare sulle sue natiche, allargarle lentamente, iniziando a prepararlo con le dita. Yuri non avrebbe voluto dargli quella soddisfazione, ma Yuya lo faceva godere e non riusciva a trattenersi dal gemere ripetutamente il suo nome.
Ad un certo punto però, non volendo venire immediatamente, si voltò verso di lui, inginocchiandosi di fronte all’erezione di Yuya, iniziando a percorrere con i polpastrelli le vene dell’erezione, iniziando poi a leccargli la punta, senza mai soffermarsi troppo a lungo su una parte specifica, desiderando solo continuare a riempirsi le orecchie dei gemiti del più grande.
Quando s’infilò l’erezione in bocca sentì un lungo gemito di frustrazione uscire dalla bocca di Yuya, notando poi la mano del più grande allungarsi verso di lui e ricadere pesantemente lungo il fianco. Senza smettere di succhiare alzò una mano, stringendo quella di Yuya e posandola fra i propri capelli.
« N-Non… non riesco ancora a controllarmi lo sai. » sussurrò Yuya titubante.
Yuri riprese fiato, alzandosi in piedi e appoggiandosi di schiena contro l’inguine dello yakuza.
« Non voglio che tu ti controlli Yuu. » gemette.
Yuya allora perse definitivamente il controllo, spingendo il corpo di Yuri contro il muro, tirandogli indietro il sedere e spingendosi brutalmente dentro di lui, infilando le unghie dentro la carne di Yuri, continuando a spingere dentro di lui.
« Toccati. » ansimò Yuya al suo orecchio e Yuri obbedì velocemente, stringendo la propria erezione nella mano, muovendola su e giù allo stesso ritmo delle spinte di Yuya, fino a che non venne, gemendo a voce alta e sporcando il muro.
Pochi minuti dopo, mentre Yuri si sentiva aperto in due e non riusciva a fare null’altro se non godere e chiamare il nome di Yuya, il più piccolo lo sentì venire dentro di sé, marchiandolo come una sua proprietà e da qualche mese a Yuri piaceva sentirsi solo di Yuya.
Si accasciò sul pavimento, sentendo le gambe tremare per lo sforzo e il cuore battergli troppo forte nel petto. Yuya chiuse l’acqua, sedendosi accanto a lui.
« Ti ho fatto male, vero? » domandò mordendosi un labbro e accarezzandogli una guancia.
Yuri scosse la testa, montando di nuovo sopra di lui, sentendo le mani di Yuya afferrarlo di nuovo e spingerlo contro di sé.
« Lo rifarei in questo preciso momento se non temessi che il cuore possa scoppiarmi da un momento all’altro. Mi ecciti Yuya. Il solo pensiero di fare sesso con te mi fa uscire di testa. » sussurrò sulle sue labbra prima di baciarlo.
Yuya ricambiò immediatamente, accarezzando rudemente la schiena del più piccolo, scivolando di nuovo lungo il suo collo, mordendolo più forte e sentendo di nuovo la propria erezione indurirsi.
« Sei pieno di sorprese Yuu. » sussurrò lo yakuza, sorridendo.
« Mh… » gemette il più piccolo « Allora sarà il caso di scoprirmi tutto, no? » mormorò poi mordendogli un labbro.
« Direi proprio di sì. » commentò solo in un sussurro prima di gettarsi voracemente di nuovo sul collo di Yuri.
Il più piccolo rise e si lasciò andare contro la sua bocca, la sua lingua, le sue mani e ancora e ancora contro la sua erezione. Avrebbe voluto dar retta a quel fioco istinto di sopravvivenza che gli era rimasto dopo tutti quegli anni di violenze, ma decise di ignorarlo.
Aveva giurato di amare Yuya, incondizionatamente. Amare significa accettare tutto e Yuya era il tutto di cui aveva paradossalmente bisogno. Gemette il suo nome come se ne andasse della propria vita, muovendo i fianchi al ritmo delle spinte di Yuya, aggrappandosi alle sue spalle, sfilando l’erezione del più grande da dentro di lui solo per poterla poi farla rientrare di nuovo e di nuovo.
Non riusciva a farne a meno. Desiderava sentire Yuya, percepire che quella violenza potesse davvero diventare amore e credeva nelle promesse di cambiamento di Yuya. Sentire la sua voce che ansimava lo faceva stare bene perché era lui a dargli piacere, perché voleva darglielo e non perché se lo prendeva con la forza.
Quel pomeriggio lo passarono così, l’uno dentro il corpo dell’altro, a terra come animali perché in fondo quello erano. Animali assetati di amore e passione e Yuri, in fondo, non avrebbe cambiato la sua vita con quella di nessun’altro.
Non più.