TITOLO: FOTO
CAPITOLO: Long fiction
GRUPPO/ARTISTI: KAT-TUN
COPPIA: Junda,TaNaka, Akame
GENERE: misterioso,romantico
RATING: G
AVVERTIMENTI: yaoi
DISCLAIMER: i personaggi non mi appartengono
RINGRAZIAMENTI: MissMurder e il suo x sfondo del suo lj che mi hanno dato lo spunto per la storia
sarà capitato anche a voi di scattare una foto con i vostri amici...ma se in quella foto uno di loro svanisse all'improvviso...cosa accadrebbe?
la foto in questione è questa ----->
Prologo+1 // 2 //
“Oddio! È caduto dalla rupe?!”
“Kame … è vivo?”
Kazuya fu il primo ad avvicinarsi al ragazzo e a controllargli il battito e la respirazione
“C’è battito, ma non respira”disse
Gli fece posizionare la testa all’indietro,in iper estensione,gli tappò il naso ed eseguì la respirazione artificiale, bocca a bocca, per poi poggiare le mani sui suoi polmoni e comprimendolo per 10 volte, per poi ricontrollare la respirazione e rieseguire la tecnica da capo
Alla 3° volta,finalmente, il ragazzo si svegliò
“Ehi … mi senti?” lo chiamò Kame,strattonandolo leggermente,doveva assicurarsi che fosse cosciente
Per fortuna aveva preso delle lezioni di pronto soccorso
Il ragazzo annuì piano, per poi svenire
“Kame … come sta?”
“Respira, ma è svenuto” rispose il ragazzo guardando i 2 amici “Per favore,andate a chiamare Ueda e Taguchi,dobbiamo portarlo in casa” aggiunse dopo aver costatato che non avesse nessun tipo di trauma cranico … visibile,almeno …
I due ragazzi corsero subito dagli altri 2
“Ueda!Junno! … abbiamo bisogno d’aiuto!” li chiamarono
Ueda si svegliò di soprassalto,alzando di colpo la testa ed aprendo gli occhi
Li sbarrò, appena si rese conto di avere davanti quelli castani di Junno
Erano così vicini da riuscire a baciarsi, e forse lo avrebbero anche fatto, se non fosse stato per Koki che entrò proprio in quel momento nella stanza
“Basta sbaciucchiarsi” urlò “abbiamo un problema! Venite!”
Non fu molto difficile trasportare lo sconosciuto in casa … la cosa più problematica fu calmare Koki quando si rese conto che tutta la carne che aveva cotto,con tanta fatica, si era bruciata.
Solo Maru riuscì ad avvicinarsi al ragazzo per i primi 20 minuti
Kame per tutto il tempo rimase al fianco del ragazzo … aveva paura che smettesse di respirare da un momento all’altro …
“D … Dove sono?”
Era ormai notte fonda; Kame si era appisolato sul ragazzo, ma appena lo sentì muovere si alzò
“Dove sono?” ripeté il ragazzo, guardandolo negli occhi
“Sei al sicuro … Come ti chiami?” gli chiese
“Jin” disse ancora il ragazzo, per poi riaddormentarsi
Il giorno dopo Jin si svegliò ancora con quel ragazzo addosso e con 4 paia di occhi di varie sfumature di marrone che lo fissavano
“Ben svegliato bell’addormentato!” gli urlò uno dei ragazzi con i capelli mossi e neri
“Come ti chiami?” chiese uno,che assomigliava vagamente ad una ragazza
Stava per rispondere, quando il ragazzo sdraiato sul suo petto si svegliò,rispondendo per lui
“Si chiama Jin”
Lo guardò a lungo … non sapeva perché, ma quel ragazzo … credeva di conoscerlo …
Uno di quei ragazzi lo fece riscuotere dai suoi pensieri “Dovresti essere grato a Kame-chan … ti ha soccorso ieri e ti è rimasto vicino per tutto il tempo”
“A proposito” lo interruppe un altro “cosa ci fai qui? Come hai fatto a cadere da quella rupe?”
“Non me lo ricordo”
“Come, non te lo ricordi?!” gli urlò uno
“Deve aver sbattuto troppo forte la testa”
Intanto che gli altri continuarono a discutere su ciò che era successo il ragazzo di nome “Kame-chan”gli si avvicinò
“Scusali … non vogliono essere dei ficcanaso, ma sono preoccupati per te” gli disse avvicinando le mani al suo volto,per cambiargli i piccoli cerotti che il giorno prima gli aveva visto mettere
Le sue dita erano piccole e tiepide
Il suo corpo al minimo contatto con quello dell’altro sembrava aumentare di temperatura
“C … Come ti chiami? “
“Kamenashi Kazuya”
Kamenashi? Come mai sentiva di conoscerlo?
“Ti ricordi come ti chiami? Intendo il tuo nome completo …”
“Jin” rispose subito l’altro,provando a ricordare il resto “Aka … Akanishi”
Jin Akanishi? - Pensò Kame - Dove aveva già sentito quel nome?!
“Jin non ti ricordi nient’altro a parte il tuo nome?” gli chiese
Il ragazzo sembrò pensarci un po’
“ No”