[GLEE] errors and omissions / you're annoying me
Titolo: errors and omissions
Autore: sidhedcv
Fandom: Glee
Personaggi/Pairings: Kurt Hummel; Finn Hudson (onesided!Furt)
Scritta per: il Carnevale delle Lande - Notte Bianca Del Carnevale su maridichallenge con il prompt: Glee, Finn/Kurt, errori.
Wordcount: 179
Note: 1. Spoiler della terza serie (after!3x10)
Io credo che tu stia commettendo un errore, Finn, un grosso, enorme, gigantesco errore; e sono ore che pensa al modo in cui dirlo all’altro, sono ore che si prepara psicologicamente a farlo ed ora, nonostante tutto, quelle parole non ne vogliono proprio sapere di scivolare fuori dalle labbra di Kurt e giungere finalmente a destinazione.
Forse è perché si ritrova a fissare l’adorabile espressione impacciata di Finn che riesce sempre a confonderlo - e quegli occhi, quegli occhi che da anni ormai lo tormentano -, o forse è perché si rende conto soltanto in questo momento di quanto grande sia il suo errore.
Perché non è Finn a sbagliare, no, non è lui ad ingannare ogni giorno una persona che non ama, non è lui a non avere il coraggio di parlare di quello che prova davvero, non è lui a sognare ogni notte qualcuno a cui non dovrebbe nemmeno pensare.
Ed è con il cuore stretto in una morsa gelida che Kurt scuote la testa e per l’ennesima volta finge di non avere nulla di importante da dire.
Titolo: you're annoying me
Autore: sidhedcv
Fandom: Glee
Personaggi/Pairings: Kurt Hummel; Sebastian Smythe (pre!slash Sebastian/Kurt)
Scritta per: il Carnevale delle Lande - Notte Bianca Del Carnevale su maridichallenge con il prompt: «Da quanto ci conosciamo?» - «Da abbastanza tempo perché io mi sia stancato di te».
Wordcount: 443
Note: 1. Spoiler della terza serie (after!3x11)
Capitava ormai di rado che Kurt andasse al Lima Bean senza Blaine: anche senza considerare quanto ultimamente tendesse a stare con lui il più tempo possibile, era anche vero che non gli dispiaceva affatto potersi vantare del suo splendido ragazzo perfino in quel locale.
Quel giorno però Blaine aveva altro da fare - e di certo lui non poteva negare che quella situazione lo infastidisse parecchio, tanto più che l’altro non gli aveva nemmeno spiegato che cosa esattamente avesse da fare di tanto più importante -, così Kurt aveva deciso che, piuttosto che stare a casa da solo come una ragazzina disperata, avrebbe optato per andarci da solo.
Si sedette con un sospiro teatrale ad uno dei tavolini in un angolo del locale, sorseggiando distrattamente il frappé che aveva ordinato qualche minuto prima, lo sguardo fisso su di un punto imprecisato del muro. Non si sarebbe nemmeno accorto della persona che si era avvicinata a lui se quest’ultimo non avesse deciso che apparentemente conveniva sedersi al suo stesso tavolo.
«Niente adorabile fidanzatino, oggi?» Sebastian lo fissava con quel suo solito sorriso superiore e tremendamente irritante. Kurt sbuffò sonoramente, sollevando gli occhi al soffitto del locale e riportando immediatamente lo sguardo sull'altro; «ma tu ci vivi qui, Smythe?»
Si chiese con una punta di nervosismo perché l’altro avesse sempre quell’espressione che, seriamente, gli faceva venire voglia di rovesciargli il frappé in testa e-no, quello non era decisamente un gesto alla Kurt Kummel. Proprio no.
«Direi di no. Ma mio padre potrebbe comprarmi questo posto, se volessi» Kurt sbuffò di nuovo, massaggiandosi piano le tempie con un’espressione a dir poco esasperata; «d’accordo, finita la scenetta del ciao a tutti mi chiamo Sebstian Smythe e sono molto più ricco e facoltoso di tutti voi, hai qualche serio motivo per rimanere qui a darmi fastidio? Non c’è nemmeno Blaine, non vedo perché tu debba continuare a--»
«Da quanto ci conosciamo?» Sebastian lo interruppe con ben poca grazia, inclinando appena il viso di lato, una smorfia quasi divertita ad increspargli le labbra.
«Da abbastanza tempo perché io mi sia stancato di te» rispose immediatamente Kurt, adottando lo stesso sorriso dell’altro e osservando Sebastian chinarsi leggermente verso di lui.
«Mai pensato che potrebbe interessarmi altro, oltre a Blaine?» a quelle parole Kurt si ritrovò ad annaspare mentalmente per trovare qualcosa di sensato da dire - o da pensare, meglio ancora. Avrebbe voluto chiedergli che cosa diamine intendesse dire con quella frase, ma evidentemente l’altro non aveva intenzione di continuare la conversazione: il tempo di aprire bocca e ritrovare il filo logico del discorso e Sebastian si era già alzato dalla sedia, il solito sorriso di sempre come unico saluto.