[SHERLOCK BBC] - Cigarettes and smart clothes

Mar 25, 2012 18:11

TITOLO: Cigarettes and smart clothes
FANDOM: Sherlock BBC
COPPIA: Jim Moriarty\Sebastian Moran
RATING: PG14
PAROLE: 979 (W)
BETA: nike158
NOTE:  ambientata subito dopo la visita di Jim a Sherlock.



Quando rientra nell’appartamento sente ancora l’eccitazione scorrergli nelle vene. Perché il suo piano, finalmente, sta per compiersi. Oramai  è così vicino che può sentire il sapore della riuscita sulla lingua. Quello per cui ha lavorato per tutta la vita sta per realizzarsi, il suo obiettivo ultimo, la ragnatela che ha tessuto in tutto quel tempo sta per catturare la preda a cui è stata sempre destinata senza lasciargli possibilità di scampo.
Finalmente, segnerà la fine di Sherlock Holmes. L’unico uomo che abbia mai mostrato di essere degno del suo interesse, l’unica persona al mondo che gli abbia mai offerto una distrazione dalla noia mortale di un’esistenza passata circondata da idioti, da persone incapaci di vedere anche solo un decimo di quello che lui è capace di vedere.
C’è una punta di amarezza in lui, in realtà. Perché quando ogni cosa sarà finita la parte più bella di tutto quello, il gioco tra loro due, sarà andata via per sempre e la sua distrazione sarà sparita. Non ci sarà altro che la noia ad avvolgerlo di nuovo. Quando anche il grande Sherlock Holmes sarà caduto, per mano sua, allora davvero non gli resterà nulla. Eppure quella è la loro storia, la storia che lui sta scrivendo da anni per loro, e non c’è altro modo in cui possa finire. E’ inevitabile.
Non appena apre la porta vede Sebastian seduto su una delle sedie del salotto, i piedi scompostamente poggiati su tavolo, il portatile poggiato di fianco a lui e una sigaretta in mano.
L’uomo aspira una boccata di fumo e guarda Jim, distogliendo lo sguardo dal monitor del pc.
“Quante volte devo ripeterti di non fumare qui dentro?” gli dice, storcendo il naso. L’odore acre del fumo, nonostante la convivenza con Moran, è qualcosa che non smetterà mai di dargli fastidio. Né ci tiene ad avere l’alone di puzza attaccato costantemente ai propri vestiti, per carità.
Sebastian prende un’ultima boccata prima di spegnere pigramente la sigaretta nel posacenere.
“Oh,” dice Jim con quel suo tono di voce particolarmente acuto nel momento in cui si accorge che John Watson è comparso nella schermata del computer “a quanto pare Sherlock sta mettendo al corrente del nostro piccolo incontro Johnny boy."
Poi, volta le spalle al tavolo e inizia a camminare verso la parte opposta della stanza mentre ripete una serie di “bene, bene, bene” e più che camminare sembra saltellare sui suoi stessi piedi.
“Così, dovresti trovarti qualcuno in carne ed ossa anche tu, uhm?” gli chiede Sebastian mentre si raddrizza sulla sedia, riferendosi a quello che ha ascoltato dirsi tra Jim e Sherlock poco prima.
Jim si blocca e torna a rivolgersi verso l’altro, lasciando scivolare le mani nelle tasche. Sulle labbra gli compare un sorriso obliquo, qualcosa di accattivante e ironico e quasi dolce nello stesso tempo.
“Beh, Seb, non  potevo rivelargli tutte le mie armi segrete, tutti i miei assi nella manica,” gli risponde Jim, chinando la testa di lato, e Sebastian non sa dire se quella è una frase dolce o una presa in giro (neanche dopo tutto quel tempo) perché è così che è con Jim. E’ sempre così.
Sebastian si alza dalla sedia, il giubbotto di pelle che struscia contro lo schienale, e arriva a pochi passi di distanza da Jim. Prova una sorta di irritazione e, nello stesso tempo, un senso di lusinga che non sa spiegare, che contrastano e cozzano tra loro. E anche questa non è una novità quando si tratta di Jim.
Sebastian riempie il poco spazio che li separa e, poi, allunga le mani e le poggia entrambe contro il muro, ai lati del viso di Jim che si ritrova bloccato tra l’uomo e la parete. Sebastian lo fissa, lo osserva attentamente come lo ha osservato mille volte; guarda l’uomo di fronte a lui che non sarà mai capace di capire sul serio, che è totalmente e completamente pazzo, su questo non ha dubbi, ma che è anche un genio e al quale non sarà mai capace di resistere. Sebastian pensa che, forse, deve essere un po’ pazzo anche lui per aver deciso di avere a che fare con un individuo del genere perché Jim Moriarty è una delle persone più pericolose del mondo. Ma è decisamente troppo tardi pensare a questo adesso.
Le sue labbra si muovono verso quelle Jim, ma l’altro uomo scosta la testa all’indietro.
“Puzzi di fumo.”
“E tu puzzi di tè scadente.”
Gli occhi di Sebastian luccicano, come se all’interno delle sue iridi ci fosse qualcosa di metallico. Una sua mano si stringe intorno alla nuca di Jim che sente la pistola che il cecchino porta al fianco premergli contro. Quando si baciano Sebastian aumenta la presa e la sua lingua scivola a fondo nella bocca di Jim, finchè non interrompe il bacio di scatto perché il grandissimo bastardo gli ha morso la lingua.
“Che Diavolo…” inizia, ma l’altro lo interrompe.
“In effetti, questo ha decisamente un gusto migliore del tè.” soffia a pochi centimetri dalla bocca di Seb.
Jim non si aspetta che l’altro capisca quello che sta per succedere, quello che finalmente sta per verificarsi. Ovviamente non può capire. Non è in grado, come ciascuna di quelle persone ordinarie che popolano il mondo. Ma tra tutte, Sebastian è la meno irritante con cui avere a che fare. Sa fare il suo lavoro (perché ovviamente Jim vuole solo il meglio) ed è utile.
La mano di Sebastian scivola sul bottone dei suoi pantaloni e fa per aprirlo.
“Ti conviene fare attenzione, caro. Questi pantaloni costano più di tutti i gioielli della Regina.”
Sebastian alza gli occhi al cielo e decide di ignoralo. Come se non lo sapesse, come se non avesse speso ore ad attendere nei camerini dei più esclusivi negozi d’abbigliamento di Londra.
Jim reclina la testa contro la parete e chiude gli occhi.
Ci sono quasi. Il loro problema finale. Stanno per affrontarlo.

personaggio: jim moriarty, fan fiction

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