[Saiyuki] From your blood, I rise + No matter + The most important thing

Apr 27, 2009 23:33

Oh, lo so, sono imperdonabile.
E non ci crederete ma sono pronte da tipo una vita, solo che continuavo a rimandarle perché nomadevorileggerleancora. Penso di averle rilette abbastanza, anche se continuano a farmi schifo. Sorellina, visto che non mi hai specificato il soggetto ho scritto della prima cosa che m’è venuta in mente - lo so sono scontata XD
Namichan, tesoro, ho il sospetto che resterai inorridita, ma io te l’avevo detto che per Kogaiji & family non nutro la minima simpatia, quindi non puoi picchiarmi *nonnò*
E, uhm, gah, bah…
Insomma, vi amo <3

To namidayume

Fandom: Saiyuki
Personaggi: Gyumaoh, Kogaiji, Lirin
Prompt: I padri non possono scegliere i propri figli, ma in un certo senso lui si riteneva fortunato.
Rating: PG13
Genere: What if?


From your blood, I rise.

I padri non possono scegliere i propri figli, ma in un certo senso lui si ritiene fortunato.
Perché se è tornato in vita, alla fine è merito loro.
Deve ringraziare la forza di Kogaiji e la sua determinazione nel trovare i sutra, anche se sa benissimo che tutti gli sforzi di suo figlio non sono certo stati fatti per salvare lui. Ma questo non è importante. Non gli importa nemmeno della sua ribellione, di quel disperato tentativo di mandare all’aria tutto il piano, una volta compreso cosa questo comportasse. Ora il principe dei demoni giace ai suoi piedi, insieme ad i suoi amici.
Deve ringraziare anche Lirin, per essere riuscita a rimanere viva fino al momento essenziale, fino al suo sacrificio. Non è una grande perdita, in realtà. Era carina sì, ma abbastanza inutile, se non per il fatto di potergli ridare la vita. Una figlia che ridà vita al proprio padre, sembra quasi una barzelletta.
Il potente re dei demoni si alza e respira profondamente quell’aria che sa di libertà e del sangue dei suoi figli, entrambi sacrificati per un bene superiore.
Poi chiude gli occhi, lentamente, e può quasi sentire il tumulto che si sta scatenando lassù, tra coloro che tanti anni fa gli mandarono contro la bambola assassina perché lo sigillasse. Gyumaoh sorride.
Ora che lui è tornato, tutto sarà caos.

****

Fandom: Saiyuki
Personaggi: Lirin, Nataku
Prompt: E' solo colpa sua.
Rating: PG
Genere: What if?, fluff


No matter

Lirin corre senza sapere cosa stia succedendo: sa soltanto che ci sono dei demoni che le danno la caccia e che deve scappare da loro. Con la mente invoca Yaone e Doku, chiama forte anche il nome del suo fratellino, ma nessuno le risponde. Così, quando Nii gli sbarra la strada, è quasi contenta di vederlo: non le sta molto simpatico ma è sicura che l’aiuterà.
Invece lui l’afferra per una spalla e sorride in un modo che le dà i brividi. Tutto diventa buio e la sua coscienza comincia ad annullarsi, inghiottita da un freddo vuoto.
Quando l’oblio totale cade sulla sua mente, Lirin inizia a sognare.

Il bambino è seduto su un trono d’oro e avorio, il suo volto pallido non riflette alcuna emozione. Lirin si avvicina esitante, senza sapere cosa fare.
- Ehi! Stai bene? - sussurra, accovacciandosi davanti a lui. Ma dopo aver osservato le iridi svuotate, decide che no, non sta affatto bene. Probabile anche che sia morto.
Lirin si morde le labbra, scoprendosi nervosa. Intorno a lei non c’è che luce bianca e tanti fiori di loto. “Dove sono finita?” si chiede, prima di tornare ad osservare il bambino.
Non appena accosta un po’ di più il suo viso a quello dell’altro, un ricordo avanza con prepotenza nella sua mente.

Il giorno in cui su tutta la sua famiglia cadde la maledizione del sigillo, Lirin stava giocando nelle sue stanze, così, persa nei propri divertimenti, non si accorse di nulla fino a quando non sentì le urla e, scendendo nell’atrio, vide un bambino.
Non era molto alto, probabilmente doveva essere più piccolo di lei, ma i suoi occhi bruciavano del vuoto più assoluto, ed il suo corpo era coperto di sangue. Intorno a lui c’era una moltitudine di cadaveri, più in là ancora, intravedeva la grossa sagoma di suo padre e quella immobile di suo fratello.
Quando il bambino si girò, il suo volto era impassibile, nessuna emozione trapelava dai suoi occhi, freddi come pezzi di marmo. Lirin provò ad urlare, lo ricordava bene, ma una luce accecante la trascinò via, bruciandole gli occhi e la voce.
Da quel punto in poi, c’era un vuoto durato mezzo millennio.

“È colpa sua” pensa Lirin, spaventata, arretrando poi di qualche passo. Il sigillo, il buio, l’ossessione di sua madre, la tristezza di suo fratello… era tutta colpa sua, di quel bambino dagli occhi grandi e vuoti.
- Sei tu! Me lo ricordo… sei proprio tu! - singhiozza, tra lacrime di rabbia.
Ma le sue parole non provocano alcuna reazione, come c’era da aspettarsi. Vorrebbe prenderlo a pugni, costringerlo a reagire. Muove anche un passo in avanti, pronta a realizzare i suoi propositi, ma una voce imperiosa la ferma.
- Ma guarda… gli strani scherzi della mente… - mormora una donna dai lunghi capelli scuri ed un abito bianco quasi trasparente. È ad appena pochi passi da lei, eppure Lirin non si è accorta di nulla. La ragazza fa per rispondere qualcosa, non sa nemmeno lei cosa, ma la mano della donna si muove in fretta e la spinge. Un tocco che è delicato come una carezza, eppure Lirin cade all’indietro e precipita nel vuoto.

Improvvisamente c’è luce e tanto freddo. Ci sono anche due braccia forti che la stringono ed una voce di donna, dolce e preoccupata al tempo stesso, ripete con insistenza il suo nome.
Dokugaiji, Yaone e Kogaiji sono lì, al suo fianco, e nei loro occhi Lirin vede riflessa sé stessa.
È un sollievo così grande che fa quasi male, eppure non riesce a scacciare completamente l’incubo di poco prima. O forse sì.
Lirin aggrotta le sopracciglia, tentando di riafferrare i filamenti di quel sogno perduto e, per un solo attimo, ci riesce: il volto di Nataku le appare chiaramente davanti agli occhi.
“Fratellino, io so chi è il responsabile di tutto questo” vorrebbe urlare, ma la voce non collabora. Tutto ciò che riesce a pronunciare, con un terribile bruciore alla gola, è solo la prima parola, ed è più che abbastanza perché gli occhi di Kogaiji si addolciscano, così come quelli di Yaone e Dokugaiji.
Davanti a quel mezzo sorriso, Lirin non resiste. Ha tutto il suo mondo a portata di mano e questo è quello che davvero conta. Il sogno sfuma via del tutto.
Lirin appoggia la testa al petto di Doku e chiude gli occhi, sorridendo. Ora che ci sono loro andrà tutto bene: non può succederle nulla.

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To
sailor_jup88

Fandom: Saiyuki
Prompt: L'unica cosa
Rating: G
Genere: Gen


The most important thing

Un tempo tutto ciò che facevano era sopravvivere. Continuare ad esistere, giorno dopo giorno, era l’unica cosa davvero importante. L’unica. Ed era un po’ una sfida al mondo, e forse addirittura al destino, poter dire “Ehi, io sono qui. Ci sono ancora”.
La sopravvivenza era la vita di Sanzo, vuoto ed impassibile come un oggetto inanimato.
Era l’obiettivo di Gojyo, sempre ubriaco e in lotta contro sé stesso.
Anche Hakkai sopravviveva, grazie ad un’illusione che già puzzava di tragedia.
Goku, semplicemente, aspettava.
Poi, un giorno di tanto tempo fa, si erano incontrati, studiati, capiti. Fino a quando alla fine, o forse è meglio dire all’inizio, cominciò il viaggio.
Ed allora impararono a vivere.

(Kyaaaaaaaa giuro che le tue stanno arrivando *O*)

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