Jan 24, 2012 16:31
A volte mi viene in mente di mollare tutto e andarmene senza dir niente a nessuno.
È un pensiero che ho in testa da quando avevo sedici anni, più o meno. Da quando cioé ho cominciato ad ascoltare Bruce ed ho letto On The Road per la prima volta. Per la serie "Le Cose Che Ti Segnano", già.
Ma è da un anno a questa parte che ci sto pensando sempre di più, e gettando un'occhiata al periodo immediatamente precedente, credo sia in parte dovuto al fatto che stare a Roma costituiva comunque una via di fuga, seppur condizionata a seguire ancora certe regole (assurde). Però insomma, potevo andare al cinema quante volte volevo, e dormire fino a tardi senza avere mia mamma che ogni volta non ha null'altro da rimproverare a chicchessia si mette su a farmi la predica sull'università (e probabilmente ha anche ragione, vedendola da un punto di vista più imparziale, comunque).
Comunque rompercisi la testa su ora non serve a niente, quel periodo è andato e non credo che tornerà mai indietro.
Quindi magari a questo punto tanto vale guardare in avanti.
E il futuro in questo momento ha il nome di Londra.
Se non quest'anno (ché il tour di Bruce mi porterà troppo in giro tra una cosa e l'altra) sicuramente l'anno prossimo.
I miei compiti per casa fino a quel giorno lì sono semplici: continuare così.
Sì, perché nonostante mia madre pensi che stia soltanto ammontando scuse su scuse per rimandare la resa dei conti con l'università, è vero che, dopo all'incirca un anno di depressione, ne sto pian piano uscendo.
Certo, è difficile per gli altri accorgersene.(e quindi crederti - siamo nella società di San Tommaso, in fondo), perché è un qualcosa che senti dentro, e basicalmente parte da te.
Però sta avvenendo. Non ho più quella paura inconscia che mi spingeva all'ansia ogni volta che dovevo rimanere anche per un solo giorno da sola a casa. Non me la prendo quasi più se qualcuno mi dà contro, perché sono consapevole che non lo fa perché ce l'ha con me, ma soltanto perché è in disaccordo. Non mi prende più l'ansia d'abbandono per le minime cose, se non ho una risposta a qualcosa non significa che non conto niente, ma che semplicemente una persona ha altro da fare.
E sono contenta di tutto questo, perché per me sono passi da gigante. Soprattutto, sono passi che mi fanno di nuovo ben sperare per il futuro. Significa che posso di nuovo contare solo su me stessa, ed è una sensazione che non provavo più da almeno tre anni a questa parte. E fa stare bene, oh sì.
Mia madre il più delle volte ha ragione. Se comincio da me stessa, il resto lo troverò lungo la via.
personal: so proud,
personal: it's my life,
personal: leap of faith,
personal: going away