Nella prima parte l’atmosfera è azotata, rarefatta, l’assenza di ossigeno ci porta in cieli alti e nella quarte parte, “Manikarnika”, si concede il lusso di spargere note profonde di saxofono (all’ottone Sergei Letov), protagonista della prima parte della seconda traccia dell’album, “Ravens Of Nevermore”.
Il sax esce timido e greve tra nebbie leggendarie creando un’atmosfera di incomparabile bellezza, note intense tra brume compatte e tutto in quelle nebbie si dissolve, smarrendo l’orientamento, abbandonandoci succubi di un’altra dimensione espansa nel nulla, nella musica che diventa paesaggio.
“Alchemicals” CISFINITUM & FIRST HUMAN FERRO