“Dove sono andati tutti gli altri?”

Dec 10, 2009 18:30

11 Dicembre 1979, per non dimenticare.

Trent'anni fa avevano sequestrato dieci tra ragazzi e professori e li avevano gambizzati. Trent'anni fa uomini e donne, studenti e professori, persone che nel 1979 avevano la mia età sono state ammassate nell'aula magna dove studiai e seguii le lezioni al mio primo anno.
Trent'anni fa un corridoio della mia facoltà è stato coperto di sangue.
Trent'anni fa le BR hanno sequestrato, sparato, seminato terrore.
Oggi, 10 dicembre 2009, nella stessa aula magna, con gli stessi testimoni e i protagonisti dell'episodio, c'erano il rettore e i membri del personale della facoltà, qualche giornalista, due telecamere, e uno sparuto gruppetto di miei coetanei.
Una quindicina del primo anno. Una decina del secondo. Nessuno del terzo.
Abbiamo ascoltato commossi quelle testimonianze e poi una ex alunna si è alzata, ha ringraziato i presenti e ha chiesto: “Perchè così pochi giovani?”.
Perchè? È una domanda che mi sto ponendo io, con indignazione e vergogna. Io ero lì, presente, e non sapevo nulla di questo episodio. Certo, sono una studentessa fuori sede, ma a maggior ragione ansiosa di sapere qualcosa, di conoscere e capire.
Invece oggi, dopo lezione, tutti si sono accalcati all'uscita e di presenti alla testimonianza ci siamo stati solo noi, i pochi, gli attenti, i curiosi, gli interessati.
La stessa ex alunna ha alzato poi la voce, guardando noi giovani: “Perchè nessuno ricorda? Perchè si deve dimenticare? Perchè si parla di chi ha compiuto questo atto di terrorismo e non si parla di chi lo ha subito? Di chi era accalcato dietro una cattedra, pressato contro amici e professori, a guardare montare un kalashnikov davanti ai proprio occhi? Di chi era steso a terra in un lago di sangue? Dove sono andati tutti?”.
Me lo domando anche io e ne sono veramente furibonda. Non capisco come possano essere così apatici i miei coetanei.
L'avvertimento di quest'occasione è arrivato solamente ieri, è stato organizzato tutto in fretta, posso capire ma perchè, perchè di duecento studenti italiani frequentanti se ne sono presentati solamente una ventina? Perchè?
Non comprendo, non capisco, non giustifico.
Trent'anni fa la nostra scuola è stata presa di mira perchè formava manager e imprenditori. Anche oggi li forma e questo mi riempie di profonda vergogna, perchè miei compagni e coetanei diventeranno manager e imprenditori, vengono da famiglie importanti e saranno loro stessi importanti. Perchè persone che dovranno dirigere non hanno avuto il tempo o la voglia di essere presenti, oggi, a rivivere quei momenti.
Perchè è impossibile che di duecento persone e più nessun'altro oltre a noi si è sforzato di venire, tanto più che sapevano che dalle 16 alle 18 ci sarebbe stata un'altra lezione, poi cancellata per permettere a tutti gli interessanti di essere presenti all'evento.
Sono veramente furiosa e sbigottita.
Perchè trent'anni fa uomini, donne, studenti, professori sono stati lì, sotto sequestro, gli era stato sparato nelle gambe ed erano stretti in una morsa di terrore eppure, il giorno dopo, con coraggio, si sono tutti presentati alle lezioni.
Perchè oggi, trent'anni dopo, gli studenti non hanno avuto nemmeno il coraggio e la voglia di ascoltare che cosa successe negli stessi corridoi, nelle stesse aule dove ora studiamo, ridiamo e scherziamo.
Loro, i testimoni, non dimenticano. Noi, i successori, non vogliamo sapere.

Dovevo scriverlo, dovevo lasciarne traccia, dovevo esternarlo.
Perchè io non voglio dimenticare.

indignazione, why?odioferoce, memorandum, beware!i bite!

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