Titolo:L'Ombra basta a se stessa
Fandom: Rat-Man
Personaggi: Ianus Valker, il super cattivo e Jorgesson, l’assistente
Rating:G
Conteggio parole:369
Disclaimer: ovviamente i personaggi appartengono a Leo Ortolani, l’uomo che ha realizzato il sogno di tutte le ragazze come me(diventare geologo)
Note: 1-scritto per Lo stile della spalla challenge!
2- ambientato durante la pentalogia in sei numeri dell’Ombra (albi 64-69)
Ianus Valker attende.
Le sue ombre compiono il loro dovere, incalzando Rat-Man senza fretta, sfiorandolo appena con le loro dita sottili, infettandogli il cuore, annebbiando la sua mente.
Presto Rat-Man sarà solo. E da solo non è nulla.
Valker ride con disprezzo. L’Ombra basta a se stessa. Lui non ha bisogno di amicizia, affetto, del calore di un altro corpo vicino al suo.
Valker è solo. A parte…
“Vuole del formaggio, signore?” chiede Jorgesson.
Sospiro stizzito “…No, Jorgesson. Non mi piace il formaggio.”
“Ma il formaggio fa bene! Mia nonna lo mangiava sempre!” risponde il suo assistente, sorridendo convinto.
Glaciale “Tua nonna è morta d’infarto, a 56 anni, per il colesterolo alto.”
Occhi sgranati “Incredibile, signore! Come fa a saperlo?”
“Io sono l’Ombra, Jorgesson. So tutto.” Sibila con furia trattenuta.
“Anche come è morto lo zio George?” insiste Jorgesson, stringendo al petto con la sua cartellina con trepidazione, come un bambino che aspetta di assistere al trucco di un illusionista.
“…Centrano un dobermann e una carota.” Risponde piatto Valker, la sua ira sgonfiata dalla totale assenza di paura del suo assistente. Oh, potrebbe fargli provare abissi di abietto terrore (la sconfinata malvagità del cuore umano, la solitudine infinità che spinge alla follia più sfrenata, la quadratura del cerchio) che gli toglierebbero la voce per sempre; o strappargli la lingua con delle tenaglie arrugginite, ma in fin dei conti è un buon assistente.
Felice “Giusto, signore!”- poi torna serio- “A dire la verità, signore, vi ho visto qui da solo e ho pensato che vi annoiaste”.
“Contemplo la mia imminente vittoria, Jorgesson. Non mi annoio affatto.” Ribatte piccato Ianus Valker “Torna pure al tuo lavoro”
“Oh, certo, signore.” Esitante, Jorgesson muove qualche passo per poi fermarsi di nuovo.
Sospiro esasperato “O, se preferisci, puoi rimanere lì e fissarmi, mentre mi godo ogni goccia del dolore di Rat-Man trasformarsi nello strumento che mi permetterà di trovare colui che cerco.”
“Davvero posso, signore? Grazie!” risponde felice Jorgesson.
Valker ritorna ai suoi pensieri, conscio della presenza del suo assistente che fissa la sua schiena, appagato da quella piccola concessione. Si concentra sul minuzioso e paziente lavorio che da due anni a quella parte…
“Facciamo una partita a carte, signore?”
Occhi sgranati, tic nervoso.