TITOLO: Silenzio (boh ò-ò)
AUTORE:
seleraf FANDOM: Arashi
PERSONAGGIO/COPPIA: Sho Sakurai/Masaki Aiba.
RATING: NC-17
GENERE: Erotico. Romantico.
AVVERTIMENTI: Slash. Flashfic. PWP.
DEDICATO A:
sylviakun che voleva tanto leggerne una di questo genere. Spero davvero che ti piaccia~
DISCLAIMER: Non sono miei: ovviamente appartengono soltanto a loro stessi. I fatti descritti in questo mio scritto non sono altro che pura finzione.
Strinse con forza le braccia del rapper, mentre gocce di sudore gli scendevano lungo il collo, perdendosi lungo lo sterno; osservò estasiato il corpo ben delineato dell’altro: quei muscoli non esagerati che da sempre aveva osservato, le labbra che molte volte aveva baciato, quello sguardo che aveva la capacità di farlo sciogliere in un nanosecondo - il suo da cucciolo non era nulla al confronto. Era così assurdamente stimolante studiare ogni caratteristica di Sho Sakurai, semplicemente eccitante.
Masaki rallentò appena il movimento, facendolo diventare uno strascicante avanti e indietro sull’altro, mentre ad occhi socchiusi si leccava le labbra godendosi la sensazione delle proprie budella scosse, lo stomaco ormai sotto sopra e del corpo che fremeva di piacere ogni volta che sentiva sfiorare quel suo groviglio di nervi con tanta insistenza.
Gemette quasi miagolando, mordendosi con insistenza un labbro: per tutte le divinità esistenti, non credeva di poter provare un piacere simile.
Si mosse su di lui lasciandosi alle spalle il ritmo strascicante dell’inizio e sostituendolo con uno più frenetico, tentando di ricavare sempre di più quella sensazione che, sapeva, lo avrebbe appagato; sussultò sentendo una mano dell’altro afferrargli delicatamente l’erezione, tastandola, accarezzandola, sfregando appena un pollice contro la punta. Ingoiò un gemito più sonoro degli altri, spingendosi sempre di più; la rete cominciò a cigolare e la testiera del letto sbatté contro la parete.
In quel momento sentì un’imprecazione venire da Sho, che con la mano libera gli stava stringendo forte un fianco assecondando con il bacino le spinte del mood-maker, quasi scavando dentro di lui più del dovuto.
Il tono che usò per pronunciare il suo nome mentre lo faceva, quella voce bassa e roca, gli fece per un attimo girare la testa e si sentì sempre più bollente, piacevolmente più caldo; la mano di Sho percorse per intero il suo fianco fino ad arrivare al collo e lo spinse in giù verso di lui per baciarlo appassionato, mordendo, succhiando e leccando le labbra di Masaki.
Quest’ultimo ansimò nel bacio quando il ritmo delle carezze della mano dell’amante divenne più frenetico, quasi quanto quello dei propri fianchi.
Sussurrò più volte il nome di Sho inarcando la schiena, sentendosi così vicino al dire addio per dei secondi a tutti i pensieri che si rincorrevano in testa. Con un forte ansito accolse quel momento, sporcando la mano dell’altro ed i loro stomaci.
Si ritrovò sotto l’altro, senza sapere come; Sho riprese a spingersi con veemenza in lui, fermandosi soltanto quando ogni suo muscolo si tese ed il nome dell’altro uscì dalle sue labbra come un rantolio soffocato, liberandosi di quel peso che gli opprimeva lo stomaco.
Depositò un bacio sul collo di Masaki e, come sempre, si sfilò da lui, pulì entrambi e gli si stese accanto senza dir nulla.
Ad Aiba non piaceva quel momento di silenzio, ma capiva che non ci sarebbe stato nulla da dire in quei momenti anche perché delle volte temeva che quello che l’altro avrebbe potuto dire sarebbe stato qualcosa come “è un errore” o “finiamola qui”; per evitarlo si abbandonava contro il corpo di Sho, appoggiando il capo sul petto dell’altro e sorrideva quando si sentiva accarezzare il capo.
Sho sospirava appena e poi si lasciava lentamente trascinare in quei momenti di tenerezza.
Il modo in cui poi baciava l’altro, faceva intendere a Masaki che quel terrore era infondato: quei baci significavano “continuiamo” e “è quello che voglio”.
Quando poi si addormentavano, capiva che quella quotidianità sarebbe durata per molto.