Kateikyoushi Hitman Reborn. Squalo/Dino. 097. Scelta libera

Sep 07, 2010 16:30

Titolo: Doll: il sadismo dei bambini non ha limiti.
Fandom: Kateikyoushi Hitman Reborn
Personaggio/Coppia: Squalo x Dino
Prompt: 097. Scelta libera
Rating: giallo, perché Squalo ha la finezza di un camionista
Conteggio Parole: 986 parole
Note: Squalo e Dino sono nella versione mocciosi quattordicenni. Margherita e Irene sono mie, appaiono in altre shot e sono le sadiche cuginette di Dino. Marco è anche mio, è il cugino ventenne di Dino e pure lui appare già in altre shot. Il resto è © della amano. Io non ricavo nulla da ciò che scrivo. La fic non è betata, spero non ci sia nulla fuori posto o OOC.
Tabella: http://seleniasan.livejournal.com/46595.html

Doll: il sadismo dei bambini non ha limiti.

- Vuoi altro tea, Dorian?
Squalo borbottò a mezza voce un “no”, che in realtà doveva leggersi come un “bambinette sadiche e bastarde, giuro che vi squarterò alla prima occasione”. Eh, già, Squalo era caduto nella trappola tesagli da Margherita e Irene per convincerlo a giocare alle bambole con loro. Peccato che quelle creature demoniache per “bambole” intendessero persone in carne e ossa. Di conseguenza, con l’aiuto di Marco, erano riuscite a far indossare al povero Squalo un improbabile vestito da gentleman ottocentesco, tirato fuori da non si sapeva bene quale punto esatto della casa. Sentendo rumori di oggetti in frantumi e rovinose cadute, sospirò pensando che MOLTO in fondo lui era stato fortunato. Il vestito ottocentesco era orribile, ma almeno era da UOMO. Dino sembrava erre più sfortunato di lui, a giudicare dal tono lamentevole con cui si rivolgeva al “caro” cugino Marco, che al contrario sembrava la serenità fatta persona. Infine giunse la voce del ventenne, rivolta alle bambine.
- Ok, a posto!
Le due sadiche cugine, allora, si rivolsero a Squalo.
- Bene. A questo punto noi due, Miss Lorette e Miss Beth, abbiamo invitato a prendere il tea anche una persona che a te, Dorian, sta molto a cuore.
- VOOI! Tagliate corto, maledette!
Il ragazzo dai capelli bianchi represse un forte intento omicida. Senza fare una piega, le bambine continuarono.
- Accompagnata dal maggiordomo Archibald arriva Lady Lilian, la fidanzata di Dorian.
Squalo si infuriò di più. Si girò, per vedere ciò che era stato fatto a Dino. E si passò una mano sulla faccia. Il ragazzo biondo era stato costretto in un - improbabilmente ottocentesco - vestito lilla a balze e fiocchi. In testa gli era stato messo un cappello bianco con fiori finti grandi come angurie. Mosso da un qualche istinto di compassione, Squalo tolse a Dino almeno il cappello, notando che quest’ultimo era pure stato truccato. A quel punto, Squalo rovesciò a terra le tazzine in pura plastica lavorata, afferrò Dino per un braccio, che si stava vergognando a morte, e fece per uscire, per venire ostacolato da Marco.
- Vooi! Levati dalle palle, idiota!
- Vorrei… Ma fuori c’è Cavallone senior, il boss, cosa dovrebbe pensare se vi vedesse uscire in questo stato?
Chiese sorridente il ragazzo ventenne. Squalo si pietrificò. Dino gemette e disse, massaggiandosi una tempia:
- Temo che non abbiamo scelta…
Squalo osservò a lungo Dino. Marco si dileguò, chiamato all’ordine dallo zio Tancredi; a quel punto la voce di Margherita giunse alle orecchie dei due ragazzi.
- Adesso Dorian bacia Lilian perché è felice di vedere la fidanzata!
Fu Dino a intervenire.
- Ehi, starete mica scherzando?! Siamo due maschi, vorrei ricordarvi!
Tra sé e sé pensò che erano due maschi che si erano già baciati in diverse occasioni e lontano da occhi indiscreti, ma erano dettagli. Irene sbottò:
- Sì, ma adesso siete un maschio e una femmina, quindi dovete baciarvi!
Di per sé non aveva torto, Squalo pensò. Truccato e con un vestito Dino non si distingueva da una femmina. Dino sospirò.
- Non ci pensate neanche.
- Potremmo torturarvi per questo, bamboline di pezza.
L’ultimo commento delle bambine denotava il grado di considerazione che avevano del cugino e di Squalo, che decise di intervenire.
- VOOOI NO! Siete discrete come le trombe del Giudizio Universale!
- Allora lo diciamo a zio Cosimo
Se il boss, Cosimo Cavallone, padre di Dino, avesse avuto notizia di un bacio tra Squalo e suo figlio, anche se era per gioco, sarebbe successo il finimondo.
- NO!
Squalo e Dino risposero in coro.
- Allora non avete scelta.
I due si sentirono in trappola. Il ragazzo dai capelli bianchi minacciò subito le bambine.
- Vooi! Quello che accade qui RESTA QUI. Altrimenti potete scordarvi Dorian e Lilian per un BEL PO’.
Le due annuirono, dicendo che non avrebbero detto una parola. Dover rinunciare ai loro trastulli, anche solo per breve tempo, sarebbe stata una cosa atroce per loro.
- Allora. Dorian bacia Lilian. Dicevamo.
Squalo osservò Dino, indeciso sul da farsi. Quest’ultimo era rassegnato, aveva ceduto alla violenza e si stava lamentando. Imbarazzato all’ennesima potenza, il ragazzo dai capelli bianchi posò un bacio sulle labbra del ragazzo biondo. “Più tardi”, pensò, “più tardi mi sarò liberato di queste pesti. Più tardi potrò squartarle”. Dopodiché, infuriato, si girò verso le bambine, mentre Dino cercava il rifugio del cappello per coprire l’imbarazzo.
- VOOI! Siete contente?!
Le bambine sorrisero.
- Sì.
- Ma ci aspettavamo di meglio.
A Squalo sorse il dubbio che le bambine sapessero cose che non avrebbero dovuto sapere, ma osservando quegli occhi non notò tracce di malizia. Come se quelle due creature demoniache non sapessero fingere più che bene. Si passò ancora una mano sulla faccia. Dino disse:
- Ora siamo liberi?
- Se la prossima volta vi baciate meglio allora sì.
- Vooi, no!
- Invece sì, se non volete che spifferiamo del bacio allo zione!
I due ragazzi si sentirono di nuovo MOLTO presi in trappola. Cedettero infatti alla violenza e promisero. Dopodiché furono liberi e finalmente le cuginette lasciarono la camera di Dino per andare a mietere altre vittime. Il ragazzo biondo sospirò.
- Vooi, finalmente posso togliermi quest’affare di dosso.
- Non pensavo che un vestito fosse così scomodo…
Ci fu un attimo di pausa. Squalo disse:
- Ma le tue cugine hanno deciso di entrare a far parte dei Varia?
Dino, passandosi un fazzoletto di carta in faccia per struccarsi, rispose:
- Probabile. Credo, anzi, che la loro crudeltà superi quella dei Varia. Piuttosto, voglio levarmi questo obbrobrio e tornare nei miei vestiti normali.
- Meglio. Con quel vestito non ti si distingue da una femmina, cazzo.
- … Grazie.
Incespicando il ragazzo biondo si alzò, sparendo in direzione del bagno con una maglietta e dei pantaloni. Squalo, da parte sua, rimase lì a cambiarsi, giurando che Margherita e Irene gliel’avrebbero pagata. Per il momento poteva sperare che nulla trapelasse.

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