Titolo: La Morte che corteggia la Vita
Fandom: Kateikyoushi Hitman Reborn
Personaggio/Coppia: Squalo x Dino
Prompt: 023. Amanti
Rating: rosso
Conteggio Parole: 646 parole
Note: tentativo di NC17 = fallimento, credo. Poco betata, ma suppongo di essere in miglioramento rispetto ai tentativi precedenti. Forse.
Tabella:
http://seleniasan.livejournal.com/46595.html La Morte che corteggia la Vita
Squalo non si ricorda come è iniziato. Non è neanche propriamente nel suo carattere mettersi a rimuginare su queste cose, ma d’altronde sono passati un po’ di anni - quasi una decina dalla prima volta che l’ha incontrato, quindi gli sembra giusto iniziare a pensare un po’. Dino sta dormendo, stanco, spossato, ma sostanzialmente pacifico. Perché fino a quel momento ha urlato con quanto fiato aveva in gola - non che Squalo sia stato da meno, sia chiaro.
[Come sempre si erano trovati di sera al ponte. Dopo le frasi di rito del “come va” e “come stai”, si erano diretti verso casa di Dino, in quel momento praticamente vuota. Non ci avevano messo molto, tuttavia la strada era stata percorsa in silenzio, come a voler creare un’atmosfera, anche se non ce n’era bisogno. C’era infine stata l’ultima schermaglia: Dino che apriva la porta, faceva passare Squalo e poi la richiudeva. A quel punto, senza troppi complimenti il Varia aveva afferrato il biondo Cavallone e piegandogli la testa all’indietro l’aveva baciato con forza. Con un po’ di fatica Dino l’aveva allontanato, poi con un sorriso aveva detto:
- Almeno aspetta che mi sia tolto la giacca…
Squalo aveva sbuffato impaziente, segno per Dino che doveva sbrigarsi. Velocemente quest’ultimo aveva condotto l’uomo dai capelli bianchi in camera.]
Squalo sbuffa, osservando quella testa bionda. Allunga una mano, come a voler afferrare quei fili dorati, ma il gesto si ferma a mezz’aria. Forse ha paura di svegliare Dino? Lo vuole lasciare riposare.
[Senza troppi complimenti Squalo aveva spinto Dino sul letto. Quest’ultimo, ormai abituato, non aveva opposto molta resistenza - ce n’era veramente bisogno, in fondo? - ma tuttavia aveva fatto capire chiaramente che era teso. Il Varia non era gentile, non nel senso preciso del termine, tuttavia era conscio del limite da non superare. Quando si trattava di Dino i cosiddetti preliminari erano d’obbligo. Ogni volta, perché il biondo non poteva fare a meno di essere nervoso. Quindi iniziava a giocare, cercando di evitare di fargli male - Dino si faceva male a sufficienza da solo, non era il caso di infierire. Faceva scorrere la lingua lentamente lungo la mandibola e il collo, stringendolo in modo possessivo. Perché sì, Squalo era possessivo, sembrava che ci tenesse a dimostrarlo, come se non fosse già abbastanza evidente da ogni gesto, dal semplice cingergli le spalle alle non proprio innocenti e ruvide carezze che in quella danza armonica gli dava per il semplice piacere di vedere Dino sospirare, gemere, inarcare la schiena per avere di più.]
Squalo non sa cosa gli sta accadendo.
[Percepiva, quella volta come ogni volta, che il suo cuore batteva. Squalo sentiva che era vivo. Perché Dino era la vitalità fatta persona, lui un morto che cammina perché così doveva essere un assassino. Ma quando baciava a lungo la bocca del biondo, come a non lasciare uscire nemmeno un sospiro, quando sentiva le dita di Dino afferrargli le spalle e spalancare gli occhi, gridare in una mescolanza sensuale di piacere e dolore, amore e odio, gentilezza e rabbia, la morte che si impossessa della vita, la morte che forse invidiosa della vita cerca di carpire l’essenza di quest’ultima, allora percepiva quel battito, prima flebile, poi sempre più forte. Quando infine sentiva che il biondo si accasciava, e crollava addormentato sul suo petto percepiva quella sgradevole sensazione, come se d’un tratto gli si rovesciasse addosso una secchiata di acqua gelida, la vita che, terminato il suo dolceamaro amplesso insieme alla morte, scivola via. Allora Squalo stringeva a sé Dino, per sentire ancora quel soffio leggero e benefico che lo faceva sentire vivo, benché si considerasse morto.]
A quel punto, ora che sono quasi dieci anni che si scambiano le ossa, l’anima, la pelle, a quel punto non sono più semplicemente amici, il Varia e il Boss Cavallone, ma qualcosa di molto vicini ad amanti, pensa Squalo, anche se probabilmente non lo ammetterà mai.