Ritorno

May 14, 2011 03:35

Era da tanto tempo che sentivo nostalgia dell'anno 2003. E del 2004. E di me in loro.
A quell'epoca ero qui.
Erano anni parecchio incasinati, sport preferito spaccarsi la salute, sinceramente non capivo che ragione mai potesse esserci nel sentirne mancanza. Lavoro del cazzo, compagna pessima. (Lavoro e amore, metriche sbrigative ma solide x misurare una vita, devo averle mutuate da un corso di organizzazione e risorse umane dei maledetti gestionali).
Non so, meglio un 2010, lavoro migliore, compagna buona. Tutto sommato una vita piu tranquilla, mai troppo che non ci sarebbe piaciuta, ma sicuramente più tranquilla. Così tranquilla che era pure inutile rimanere qui: scrivere sembrava solo una perdita di tempo.
Però in quel biennio 03/04 c'era quell'insoddisfazione che fermentando è servita a spingermi prima verso altri anni di università per diventare l'ingegnere che dentro di me sento, trasferirmi a Milano (che tanto odio ma forse ingiustamente, città buona per gli aperitivi e i concerti metal, o per incontrarci David Lynch e un sacco di voi Livejournalisti) e dopo la rapida traversata del deserto della consulenza arrivare a realizzare il mio sogno di bambino, cioè diventare un corporativo.
Avete presente Cyberpunk 2020? Ecco il concetto è quello.
Da bambino sognavo di finire più in una industry tipo difesa o oil&gas (avevo la fissa per le piattaforme offshore o per andare a farmi rapire in Nigeria). Le corporation sono fondamentalmente il male, allora a quel punto "Why a lesser evil?"
Invece sono finito a lavorare nel settore della moda e del lusso. Che visto così sembra un settore abbastanza inoffensivo/ignavo, magari ecco un po' stronzo. Invece devo dire che si sta proprio bene. Profumi e cosmetici DEL marchio più importante al mondo. E ogni tanto guadagno una manciata dei suddetti oggetti, sempre utili da barattare in cambio della benevolenza femminile.
E quindi questo 2011 è iniziato con la metrica del lavoro che schizza verso l'alto. Ma contestualmente quella dell'amore si sgretola fra le mie mani, vengo abbandonato.
Ed è sempre un trauma, qualcosa che oscura tutte le altre soddisfazioni che stai costruendo nella tua vita.
Chiudere una convivenza, la prima, dopo neanche 3 anni è inequivocabilmente un fallimento. Destabilizza e a tratti mi da la sensazione di essere tornato a quella estate del 2003. L'ultimo periodo in cui me ne son stato, per breve tempo, da solo.
Da solo.
Fino a pochi mesi fa la prospettiva mi avrebbe terrorizzato. Invece ora è diverso. Sembra il 2003, sì, ma questi anni non sono passati invano, ed accorgersene è una autentica gioia.
Sembra il 2003 perchè ho abbattuto le taglie in eccesso e mi posso rimettere gli stessi vestiti di allora, e se mi guardo allo specchio non sono diverso da quello che ero.
Sembra un nuovo inizio, un ciclo e una ricorsione.
Ora che sono da solo, e che volente o no ho più tempo per me stesso e ho scambiato la serenità con la necessità di conquistarmi quotidianamente ogni giornata, penso che scrivere non sia più una perdita di tempo.
Ed è per questo che torno qui con un nuovo lj.

E poi una persona mi ha detto che ora l'lj è tornato ad essere il posto intimo che era tanti anni fa, quindi non ho proprio più scuse :)

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