[Harry Potter] Arancione come...
Titolo: Arancione come...
Fandom: Originale
Rating: per tutti
Genere: fluff
Avvertimenti: one-shot
Disclaimer: i personaggi appartengono a J.K.Rowling, non di certo a me!.
Note: scritta per il "Clash of Writing Titans", quarta missione, prompt "tramonto"
Words: 653
Descrizione: Dean e Seamus prendono in giro Ron sostenendo che i suoi capelli sono "peldicarota", lui invece sostiene che la prima parola che associ all'arancione sono i Cannoni di Chuldey. Che smacco quando Hermione dice che per l'arancione equivale al succo di zucca... Saprà farsi perdonare?
ARANCIONE COME...
Quando questa mattina Ron mi ha chiesto qual'è la prima parola che associo al colore "arancione" forse non avrei dovuto rispondere "succo di zucca", considerando che era circa mezz'ora che continuava a discutere con Seamus e Dean dei suoi capelli. Loro sostenevano che la definizione "pel di carota" calza alla perfezione perchè le carote sono la prima cosa che ti viene quando pensi all'arancione, mentre per lui equivale ai Cannoni di Chuldey.
Quando ho risposto "succo di zucca" ci è rimasto un po' male, povero caro. Ha fatto un'aria mogia e ha ripreso a mangiare mestamente il suo porridge con le orecchie che gli andavano a fuoco, mentre Seamus e Dean ridevano a crepapelle. Mi sento così in colpa adesso ad aver dato una risposta così sciocca! Il punto è che ieri sera avevo l'ultimo turno della ronda serale e poi non sono andata subito a dormire perchè oggi avevamo un test di Aritmanzia, se poi a questo aggiungiamo lo stress pre esame potete immaginare perchè quando mi hanno chiesto a cosa associ solitamente l'arancione ho risposto "succo di zucca", avendone una brocca piena davanti ed un bicchiere mezzo vuoto in mano.
In verità, la parola a cui penso guardando la sfumatura speciale ai capelli di Ron è un'altra, e penso che farò bene ad andare a confessarglielo se voglio avere qualche speranza che mi parli di nuovo senza accuse nascoste nello sguardo. È deciso!
Mi butto giù dal letto e mi fiondo nella Camerata dei Ragazzi del Sesto Anno senza nemmeno bussare. Harry mi saluta con aria perplessa sollevando lo sguardo da un libro di pozioni, dal quale non sembra capire un granché. In un altro momento gli darei una mano, ma adesso proprio non posso.
- Ciao, Mione! Che ci fai qui? -
- Cercavo Ron! Sapresti dirmi dove posso trovarlo? -
- L'ho visto andare alla Torre di Astronomia, ma aveva l'aria di aver voglia di azzannare qualcuno, non se quanto ti convenga raggiungerlo! -
Correndo fuori dalla stanza lo ringrazio del consiglio, ma temo proprio che sarò costretta a non prenderlo in considerazione. Le scale della Torre non mi sono mai sembrate così corte e poco faticose, per quanto arrivi su col fiatone. Ron è lì, accucciato vicino ad un'apertura della balaustra, che guarda fuori. Il mio cuore sussulta nel vederlo: è a dir poco stupendo e poi... il sole crea delle sfumature meravigliose giocando con i suoi capelli.
- Ron... - sussurro sedendomi accanto a lui. Non dev'essere tanto arrabbiato se mi passa un braccio sulla schiena per tirarmi più vicino a se. Appoggio la testa sulla spalla, carezzandogli un ginocchio.
- Ciao Mione... Scusami se sono tanto permaloso, lo so che non dovrei, però io ci provo a smussare gli spigoli del mio carattere, eh, credici! Sul serio! -
- Non ne dubito, amore. Però è stata colpa mia questa mattina a colazione, non tua! Ma capiscimi, ero davvero stanchissima! Sono venuta qui per farti vedere a che cosa penso che assomiglino i tuoi capelli... Guarda! -
Gli prendo una mano e la guido con la mia ad indicare il cielo. Siamo in estate ed il sole tramonta piuttosto tardi, per fortuna, giusto a quest'ora. Nell'aria c'è un tripudio di differenti sfumature d'arancione, da quelle talmente scure da sembrare rosse a quelle dorate, proprio come i riflessi dei capelli di Ron.
- È a questo spettacolo che associo i tuoi capelli, al Tramonto - dico sussurrando. Ron sorride continuando a guardare il cielo, intreccia le sue dita con le mie. Stiamo immobili per attimi che sembrano infiniti, ad osservare una delle meraviglie del mondo. Quando il sole finalmente è tramontato e ci alziamo in piedi Ron mi attira a se per baciarmi con passione.
- Grazie - sussurra, per poi continuare con tono di voce decisamente più alto e stizzoso trascinandomi via. - Vorrei restare qua con te, ma dobbiamo proprio andare a raccontare a qualcun altro a che cosa associ l'arancione! Avevo ragione io come sempre, eh! ->/div>
Fandom: Originale
Rating: per tutti
Genere: fluff
Avvertimenti: one-shot
Disclaimer: i personaggi appartengono a J.K.Rowling, non di certo a me!.
Note: scritta per il "Clash of Writing Titans", quarta missione, prompt "tramonto"
Words: 653
Descrizione: Dean e Seamus prendono in giro Ron sostenendo che i suoi capelli sono "peldicarota", lui invece sostiene che la prima parola che associ all'arancione sono i Cannoni di Chuldey. Che smacco quando Hermione dice che per l'arancione equivale al succo di zucca... Saprà farsi perdonare?
ARANCIONE COME...
Quando questa mattina Ron mi ha chiesto qual'è la prima parola che associo al colore "arancione" forse non avrei dovuto rispondere "succo di zucca", considerando che era circa mezz'ora che continuava a discutere con Seamus e Dean dei suoi capelli. Loro sostenevano che la definizione "pel di carota" calza alla perfezione perchè le carote sono la prima cosa che ti viene quando pensi all'arancione, mentre per lui equivale ai Cannoni di Chuldey.
Quando ho risposto "succo di zucca" ci è rimasto un po' male, povero caro. Ha fatto un'aria mogia e ha ripreso a mangiare mestamente il suo porridge con le orecchie che gli andavano a fuoco, mentre Seamus e Dean ridevano a crepapelle. Mi sento così in colpa adesso ad aver dato una risposta così sciocca! Il punto è che ieri sera avevo l'ultimo turno della ronda serale e poi non sono andata subito a dormire perchè oggi avevamo un test di Aritmanzia, se poi a questo aggiungiamo lo stress pre esame potete immaginare perchè quando mi hanno chiesto a cosa associ solitamente l'arancione ho risposto "succo di zucca", avendone una brocca piena davanti ed un bicchiere mezzo vuoto in mano.
In verità, la parola a cui penso guardando la sfumatura speciale ai capelli di Ron è un'altra, e penso che farò bene ad andare a confessarglielo se voglio avere qualche speranza che mi parli di nuovo senza accuse nascoste nello sguardo. È deciso!
Mi butto giù dal letto e mi fiondo nella Camerata dei Ragazzi del Sesto Anno senza nemmeno bussare. Harry mi saluta con aria perplessa sollevando lo sguardo da un libro di pozioni, dal quale non sembra capire un granché. In un altro momento gli darei una mano, ma adesso proprio non posso.
- Ciao, Mione! Che ci fai qui? -
- Cercavo Ron! Sapresti dirmi dove posso trovarlo? -
- L'ho visto andare alla Torre di Astronomia, ma aveva l'aria di aver voglia di azzannare qualcuno, non se quanto ti convenga raggiungerlo! -
Correndo fuori dalla stanza lo ringrazio del consiglio, ma temo proprio che sarò costretta a non prenderlo in considerazione. Le scale della Torre non mi sono mai sembrate così corte e poco faticose, per quanto arrivi su col fiatone. Ron è lì, accucciato vicino ad un'apertura della balaustra, che guarda fuori. Il mio cuore sussulta nel vederlo: è a dir poco stupendo e poi... il sole crea delle sfumature meravigliose giocando con i suoi capelli.
- Ron... - sussurro sedendomi accanto a lui. Non dev'essere tanto arrabbiato se mi passa un braccio sulla schiena per tirarmi più vicino a se. Appoggio la testa sulla spalla, carezzandogli un ginocchio.
- Ciao Mione... Scusami se sono tanto permaloso, lo so che non dovrei, però io ci provo a smussare gli spigoli del mio carattere, eh, credici! Sul serio! -
- Non ne dubito, amore. Però è stata colpa mia questa mattina a colazione, non tua! Ma capiscimi, ero davvero stanchissima! Sono venuta qui per farti vedere a che cosa penso che assomiglino i tuoi capelli... Guarda! -
Gli prendo una mano e la guido con la mia ad indicare il cielo. Siamo in estate ed il sole tramonta piuttosto tardi, per fortuna, giusto a quest'ora. Nell'aria c'è un tripudio di differenti sfumature d'arancione, da quelle talmente scure da sembrare rosse a quelle dorate, proprio come i riflessi dei capelli di Ron.
- È a questo spettacolo che associo i tuoi capelli, al Tramonto - dico sussurrando. Ron sorride continuando a guardare il cielo, intreccia le sue dita con le mie. Stiamo immobili per attimi che sembrano infiniti, ad osservare una delle meraviglie del mondo. Quando il sole finalmente è tramontato e ci alziamo in piedi Ron mi attira a se per baciarmi con passione.
- Grazie - sussurra, per poi continuare con tono di voce decisamente più alto e stizzoso trascinandomi via. - Vorrei restare qua con te, ma dobbiamo proprio andare a raccontare a qualcun altro a che cosa associ l'arancione! Avevo ragione io come sempre, eh! ->/div>