Original - Jam Session

Feb 09, 2011 22:30

Titolo: Jam Session
Rating: rosso 
Genere: non saprei bene... romantico ed introspettivo?
Disclaimer: Davide e Martina sono stati creati da me medesima e dunque miei. ^^
Note: scritta per il 4° p0rn fest di fanfic_italia
Prompt: Original Rock/Blues/Jazz, Jam Session
Words: 3309 (fdp)


JAM SESSION

Rock scorre l'elenco dei nomi scritti sul citofono, battendo nel frattempo col piede il ritmo della canzone che sta ascoltando. Avrebbe preferito mille volte trovarsi in quel locale vicino alla stazione dove - evento! - per una volta si esibiva un gruppo che non era niente male, piuttosto che trovarsi invischiato in una serata con Jazz e Blues. Ma quando Jazz quella mattina gli si era presentata davanti con una scollatura strepitosa, lui si era ritrovato ad assentire distrattamente senza nemmeno provare a guardarla negli occhi... ed era stato incastrato!
Suona finalmente il campanello e gli risponde la voce dell'amica, leggermente metallica ma sensuale come sempre:- Chi è? -
- Rock -
- Caro, sali pure! Terzo piano! -
Rock preferisce evitare l'ascensore in favore delle scale, che sale ascoltando l'ultima canzone decente della serata, dei buon vecchi Rolling Stones. È più che sicuro che loro tre finiranno a beccarsi come al solito sui rispettivi gusti musicali, senza peraltro arrivare mai ad alcuna conclusione: ricorda ancora le botte che si sono scambiati lui e Blues l'ultima volta che si sono incrociati in un pub. Per questo preferisce evitarlo e avrebbe continuato volentieri a farlo se Jazz non fosse così maledettamente testarda! Non riesce proprio a capire la sua sviscerata mania per fare Jam Sessions con loro due!
Arrivato al terzo piano, apre la porta lasciata socchiusa per lui e biascica un saluto. Intravede Blues stravaccato sul divano, con le gambe incrociate sul tavolino e una bottiglia di birra in mano, mentre Jazz non si vede: si toglie la chitarra da tracolla e la appoggia in ingresso, per poi buttarsi su una poltrona. A debita distanza da Blues, ovviamente.
- Jazz è in bagno... a rifarsi il trucco o qualcun'altra di queste stronzate da donna-
Rock non risponde nemmeno all'affermazione dell'altro e si ritrova a sperare che Jazz se la sbrighi in fretta qualunque cosa stia facendo e sciolga la tensione che inevitabilmente si crea fra loro due. Si fruga nelle tasche e ne cava fuori un pacchetto di sigarette malconcio e un accendino. Si accende una sigaretta e aspira profondamente, sfogliando svogliatamente una rivista abbandonata su un tavolino.
Quando Jazz compare lui ha già finito la sigaretta e Blues si sta scolando una seconda birra. Se quella mattina era rimasto "così" davanti alla donna, adesso potrebbe saltarle addosso sul momento: indossa un vestito da sera blu scuro, con spacco e scollatura più che generosi. Come al solito tenta di farli sfigurare con la sua eleganza, quasi si divertisse a dargli degli zoticoni e a sottolinare la differenza che corre fra loro e gli uomini con cui usa accompagnarsi.
- Buona sera, Rock... -
La voce di Jazz è bassa e sensuale e lo ha sempre fatto impazzire: figuratevi poi ora che gli ha soffiato languida queste parole all'orecchio, chinandosi verso di lui e lasciando intravedere il morbido seno. Si siede disinvolta sulle sue gambe e Rock non riesce a non sentirsi gonfio d'orgoglio vedendo come abbia scelto lui, e non Blues, passandole possesivamente un braccio attorno alla vita e tirandola a se.
- Sai, mi dispiace che tu sia sempre così... restio a partecipare alle mie serate. Sai, sono davvero convinta che siano ottime possibilità per crescere dal punto di vista creativo ed espressivo, oltre che a farti aprire anche a nuovi generi musicali... Che ne dici di prendere la chitarra adesso, caro? Sai, sei arrivato leggermente in ritardo -
Rock prova un moto di delusione quando Jazz si alza, ma ubbidisce e va a prendere il suo strumento, mentre vede con la coda dell'occhio che anche Blues sta armeggiando con una custodia di chitarra nera che prima gli era sfuggita. Quando ritorna Jazz è impegnata nel riempire dei calici di vino rosso, sorridendo ammaliatrice come sempre.
- Ho pensato che un bel brindisi potesse aiutarci ad iniziare in armonia e sciogliere vecchi rancori -
I due ragazzi non sembrano troppo convinti, ma tuttavia prendono i calici che la ragazza gli porge e brindano "Alla Musica!". Alla fin fine, per quanti attriti possano nascere fra loro, la musica li unisce indisolubilmente nel profondo: per tutti loro è un qualcosa di vitale, senza la quale non potrebbero vivere. Rock non suona la chitarra perchè fa figo come fanno molti ragazzini, Blues non si da all'armonica fare l'alternativo, e Jazz... beh, chiunque la ode riesce a vedere quanto sia importante per lei cantare e quanto sia brava, anche se preferisce seguire un suo personale percorso canoro piuttosto che cedere alle canzonette pop che conoscono tutti.
Rock appoggia il bicchiere sul basso tavolino di legno scuro ed imbraccia la chitarra, pronto ad iniziare: a differenza degli altri due non ha quasi mai improvvisato, così si aspetta una qualche dritta, che però non arriva. Sembrano stare aspettando proprio lui, fissandolo. Sente il calore salirgli in faccia e, imbarazzato, si ritrova a chiedersi quanto rosso deve essere in questo momento.
- Allora, rockettaro, che ne dici di iniziare? -
Proprio come temeva... ma ammettere che non sa bene ad che parte iniziare sarebbe come regalare diecimila e più punti a Blues. Questi per una volta decide di non punzecchiarlo troppo e decide di dare una scossa alla situazione di stallo venutasi a formare, facendo sospirare di sollievo Rock: Blues inizia a battere un ritmo con le mani, al quale subito si unisce la bella Jazz, e ordina all'altro ragazzo "Sol maggiore".
Subito Rock ubbidisce, sentendosi ancora le guance in fiamme. Alla sua chitarra acustica dopo un poco si unisce l'armonica, piano, senza farsi notare, con una grazia ed una mancanza d'invasività che non si sarebbe mai immaginato da parte di Blues, e dopo qualche giro finalmente anche Jazz inizia a cantare con una voce densa e scura, nella quale Rock è sicuro potrebbe annegare.
È abbastanza compiaciuto del risultato che stanno ottenendo: certo, non è sicuro che il giro che sta facendo vada proprio bene, e neppure è sicuro di aver fatto bene ad inserire un assolo quando gli altri due si erano zittiti improvvisamente. Forse avrebbe dovuto smettere di suonare anche lui, ecco, forse era quello che volevano. Si aggrappa alla chitarra come se fosse la sua unica salvezza e continua a guardare alternativamente Blues e Jazz alla ricerca di aiuto. Si maledice di aver ceduto alle occhiate languide di Jazz: lui non è fatto per queste cose! A lui piace suonare su un palco con in suo gruppo, dopo aver provato ogni canzone fino allo sfinimento per essere sicura che venga perfetta!
- Non funziona così, Rock... Devi lasciarti andare -
La musica si interrompe all'improvviso e Rock si ritrova a suonare da solo, prima di posare la chitarra affianco a se, senza riuscire a nascondere un po' di sollievo. Se prima la voce di Jazz gli era sembrata sensuale, ora non saprebbe nemmeno trovare le parole per definire quella di Blues. Quella della ragazza è insinunante e sinuosa, mentre lui ha la voce arrochita dal fumo e dal canto e tremendamente bassa e vibrante. Rock lo guarda incerto, vedendolo alzarsi in piedi e venire verso di lui: a quanto pare si è accorto dei suoi mille patemi interiori.
- Che vuoi fare? -
- Farti un massaggio, caro! Così magari riesci a rilassarti un po' e a svuotare questa tua testaccia da i mille pensieri che la agitano e riuscire finalmente a suonare in maniera decente, cazzo! -
Rock non può fare a meno di ridere all'imitazione che Blues fa di Jazz, e pensa che probabilmente per l'altro questo è già un primo passo, ma si irrigidisce nuovamente quando il ragazzo tenta di sollevargli la maglietta.
- Ehi, che stai facendo? -
Si rende conto che la nota di panico che ha nella voce lo rende ridicolo, ma Blues gli è sempre sembrato ambiguo fra le varie cose. Se lui si trucca solo in scena, per esempio, l'altro lo fa invece anche per le serate normali: in questo momento, per esempio, ha uno spesso strato di matita a contornargli gli occhi.
- Un massaggio! Te l'ho detto! Pretendi forse che te lo faccia con la maglietta? Che sei, una verginella che ti vergogni così? -
Per fortuna Jazz interviene prima che Rock possa ribattere e gli poggia una mano sul braccio, sorridendogli come per scusarsi del comportamento dell'amico. Poi gli poggia le mani sui fianchi e gli sfila la maglietta lentamente, guardandolo negli occhi tutto il tempo. Rock non potrebbe giurare che l'abbia fatto apposta, ma ha sentito la pressione delle sue unghie su un capezzolo... ed ha trattenuto a stento un gemito che gli è affiorato istintivamente alla bocca.
Blues inizia a fargli il massaggio inveendogli contro su quanto sia teso e sul genere di vita che conduce, perchè ovviamente tutta la tensione dipende da quello. Rock lo ascolta distrattamente, sorseggiando il bicchiere di vino che nel frattempo Jazz gli ha porto: non è la prima volta che un uomo gli fa un massaggio, ma è la prima volta che lo fa uno tanto uomo come Blues. A dispetto del trucco, le sue mani sono forti e callose: le sue, per esempio, hanno i calli dovuti allo stesso motivo - la chitarra - però non hanno la stessa arisa selvaggia.
- Ehi, che ne dici di farmi un po' di posto su questa dannata poltrona? Per fare un cazzo di massaggio a te, mi sto distruggendo io la schiena! -
Rock non riesce a fare d'imbarazzarsi nuovamente e scatta in piedi immediatamente. Perso nel massaggio si era quasi dimenticato di chi glielo stava facendo! Vede che Blues si siede sulla poltrona fino a dove poco prima era seduto lui e lo guarda incerto su dove debba sedersi adesso... per terra, forse? Arrosisce da morire quando il ragazzo gli fa cenno di sedersi fra le sue gambe spalancate, ma ubbidisce. Jazz nel frattempo è andata a mettere su un vecchio frusciante vinile nel giradischi e lui è certo di vederla ridere leggermente, senza perdere quella sua aria di superiorità, vedendo la sua faccia imbarazzata.
- Ecco, finalmente inizi ad essere un po più rilassato. Vedi, quando suoni non puoi farti mille pare perchè queste ti chiudono in un mondo dal quale gli altri musicisti sono esclusi. Devi tentare di aprirti al mondo, accogliere dentro di te le energie altrui e fare fluire fuori da te stesso la tua. Non sono un fottuto credente, ma devi tentare di essere in comunione col mondo. Capito? -
Rock non può fare altro che annuire. Crede d'aver capito quello che l'altro gli sta cercando di comunicare, anche se si sarebbe aspettato un discorso di una profondità simile da chiunque tranne che dal rozzo Blues, come l'ha da sempre etichettato. Forse, pensa con mugugno soddisfatto quando il ragazzo di accanisce su un punto della sua schiena particolarmente teso, dovrebbe rivedere le sue posizioni. Anche se non capisce ancora pienamente il perchè di quel massaggio.
- Devi buttare nel cesso un po' di pregiudizi e stupide barriere mentali, in pratica... Ti saresti mai immaginato qua a farti fare un massaggio da "quel cazzone di Blues", vero? Eppure ci sei. Magari io non amo alla follia te e i tuoi amichetti quando urlate su un palco e vi atteggiate da fighi e preferisco suonare per strade per bambini incuriositi e vecchietti che fanno la passegiatina serale, ma non ti critico senza motivo, potrei dirti perchè non mi piace questo tuo lato, ma sono anche disposto a conoscerti meglio e ad apprezzare altri tuoi lati. Addirittura a farti un massaggio. Quindi per questa sera, prova a lasciarti andare un po' con noi... -
Blues soffia le ultime parole nell'orecchio di Rock, iniziando ad accarezzargli la pancia con lievi movimenti circolari, in modo che non il ragazzo non possa assolutamente fraintendere le sue parole: voleva dire esattamente quello che l'altro ha capito. Si scambia un'occhiata di intesa con Jazz, che si siede sul divano davanti loro con stampato in faccio sempre quel sorriso leggermente beffardo.
Rock si irrigidisce fra le sue mani e Blues è costretto ad interrompere le carezze per tornare a farlo rilassare, riprendendo il massaggio sulle sue spalle. Non avrebbe mai immaginato che fosse davvero così chiuso e scontroso, così poco restio a lasciarsi andare! Insomma, alla fin fine alla maggior parte dei concerti che fa con i suoi amichetti li si vede in atteggiamenti ambigui più o meno espliciti, ed ecco che ora bastano poche carezze per farlo irrigidire come una ragazzina alla sua prima volta!
- Cosa ti ho detto poco fa? Sconnetti quel dannato cervello ogni tanto, lasciati andare! Ti prometto che domani puoi riniziare a prendermi a cazzotti, va bene? Ma prova a darmi ascolto per un'unica, fottuta volta! -
Il ragazzo vorrebbe ribattere, ma non è ben sicuro di cosa dire: di certo però non può permettersi di tacere così di fronte alle parole di Blues. Così mentre lui tentenna Blues ne approfitta e inizia a baciargli il collo, ad accarezzarlo sul petto, poi sulle labbra frementi, che tentano invano di mettere assieme parole di senso compiuto.
Rock inarca la testa all'indietro, poggiandola contro la spalla dell'altro, che ne approfitta per poter disporre meglio del suo collo: lo lecca, bacia, morde. All'improvviso le sue resistenze sono capitolate. Non sa bene come mai, se sia semplicemente voglia di provare qualcosa di nuovo - perchè checchè ne dica Blues lui ha un uomo non ha mai dato nemmeno un bacio - oppure voglia di lasciare che il ragazzo si prenda cura di lui, come non succede da molto tempo. Di solito è lui a doversi prendere cura delle ragazze con cui esce, coccolandole e viziandole.
Un bacio... ecco cosa desidera. Girandosi verso Blues struscia inevitabilmente contro la sua nascente erezione, vista la posizione in cui sono costretti dalla poltrona, ed osserva meravigliato il suo viso contratto dal piacere, i suoi occhi azzurrissimi che si chiudono per un istante. Si avvicina lentamente alle labbra di Blues ed inizia a mordicchiarle piano, portandosi dietro gli ultimi strascichi di incertezza: l'altro però non esita e gli afferra la nuca per portarselo contro e baciarlo, finalmente. Rock si ritrova a pensare che il modo di baciare ricalca perfettamente Blues: passionale e istintuale al punto da sembrare quasi animalesco.
Blues lo fa risedere fra le sue gambe ed inizia a scivolare più in giù con le mani, fino al bordo dei suoi jeans. Gli mordicchia un orecchio. Lo accarezza fugacemente da sopra i pantaloni. Si struscia indecentemente contro di lui per quello che riesce dalla posizione in cui sono. Rock bacia il collo di Blues, si impegna nel fargli un succhiotto sul collo e vede di sfuggita Jazz seduta composta sul divano, che li guarda tranquilla come si guarderebbe un qualunque programma televisivo... Cazzo, si era dimenticato di lei!
- Che succede? Non ti avevo forse detto di bandire per un po' ogni para mentale? -
- Si, ma... -
Blues per tentare di capire cosa stia affligendo il ragazzo che stringe fra le braccia e che si è irrigidito di nuovo proprio mentre le cose stavano iniziando a farsi più interessanti segue la direzione del suo sguardo e capisce che è Jazz a lasciarlo perplesso. In effetti, pensa ridendo, se non la conoscesse così bene la ragazza inquieterebbe anche lui!
- Non ti preoccupare per lei... Anche se per il momento è esclusa dal gioco, non pensare che non ne stia traendo piacere a modo suo. Jazz, vieni qua un attimo che il ragazzino ha bisogno di essere tranquillizzato! -
La ragazza si alza quietamente, attenta a non sgualcire il vestito. Fa il giro del tavolino e da la schiena ai due, poi si piega in un muto invito di aprire la cerniera del vestito. Rock obbedisce con mano tremante facendo scivolare il vestito per terra e resta di sale quando la ragazza si gira presentandosi ai loro occhi coperta solo da un minuscolo tanga e dalla cascata di capelli neri, lucenti come i suoi occhi grigi.
- Su, Rock... procedi a controllare se la nostra amata padrona di casa sta prendendosi la sua dose di divertimento o meno questa sera. Non ti dovrò guidare per mano per farti capire se è eccitata o meno, spero! -
Rock non può fare a meno di arrossire per l'ennesima volta nello spazio della breve serata, ma porta velocemente la mano fra le cosce di Jazz per evitarsi l'ennesima presa giro. Il familiare calore femminile gli porta un guizzo di piacere nello stomaco. Scosta le mutandine bagnate sentendosi leggermente intimidito dall'altezza della ragazza e piano introduce un dito dentro di lei: indubbiamente si è eccitata guardandoli...
- Si, direi che... la cosa non dispiace neppure a Jazz... -
La ragazza ride, sedendosi sul tavolino a gambe incrociate, con il viso appoggiato su una mano, come a godersi meglio lo spettacolo. Blues sussurra un "Visto?" all'orecchio della sua preda e poi gli slaccia i jeans, facendoglieli scivolare giù assieme ai boxer neri. Inizia ad accarezzargli il sesso lentamente, fino a che il ragazzo non mugugna in segno di protesta.
- Vado avanti con troppa calma, dici? Ma io non volevo certo rischiare di spezzare il tuo cuoricino correndo troppo! -
Il tono usato da Blues è decisamente ironico, abbastanza da spingere Rock a prendere un minimo di iniziativa e a sedersi a cavalcioni su di lui, a togliergli la maglietta, a baciarlo con foga. Arriva persino ad arrischiare qualche carezza fugace verso le sue parti intime, ma Blues è conscio che difficilmente otterrà qualcosa di più quella sera. D'altra parte quello che sta cercando di ottenere è semplicemente che l'altro si sciolga per riuscire a metter su una Jam Session decente, non la soddisfazione dei suoi istinti sessuali, anche se non direbbe certo di no.
Questa volta tocca a Blues intravedere con la coda dell'occhio Jazz, che però a quanto pare ha deciso di unirsi ulteriormente a loro: ormai non indossa più il tanga e si sta masturbando guardandoli con gli occhi socchiusi. La invita ad avvicinarsi con un cenno della mano, facendo al contempo girare Rock verso di lei. Jazz lo bacia delicata sulle labbra, sedendosi su di lui. Blues geme, sentendo maggior peso ed attrito contro la sua erezione, e riprende a lavorare su quella di Rock.
Poco dopo Jazz si alza e piano accoglie Rock in se. Blues può sentire i gemiti, i tremiti dei due, schiacciato com'è sotto di loro, e si stupisce di come riesca a sentirli vicini, non solo fisicamente. Bacia il collo di Rock, accarezza il suo petto magro, si struscia contro di lui in cerca di piacere, e quando i due vengono non riesce a fare a meno di seguirli con un sospiro: a quanto pare, alla fin fine sono riusciti a trovare una loro armonia...
Contrariamente a quanto aveva immaginato Rock, Jazz non era corsa subito in bagno a pulirsi e rivestirsi: era rimasta nuda in mezzo a loro, si era versata un bicchiere di vino e, con il respiro ancora pesante, aveva iniziato a cantare. Blues le si era subito unito, senza prendere l'armonica, ma semplicemente con la voce: per Rock l'unione di queste due voci è la cosa più fenomenali che abbia mai sentito. Sono basse e vibranti, lo trapassano e lo mettono in vibrazione. Istintivamente prende la chitarra ed inizia ad improvvisare una base ritmica, ad occhi chiusi: a gambe incrociate sul divano finalmente è concentrato solamente sulla musica, dalla quale si lascia trasportare. E dalla sua immagine traspare bellezza: l'algida Jazz vedendo come finalmente si sia lasciato andare e appaia finalmente sereno, non riesce a far si che una lacrima non le scorre lunga il viso.
Blues, Jazz e Rock continuano la loro Jam Session per tutta la notte, finchè la mattina si addormentano sfiniti nel salotto. Ci sono vestiti e strumenti musicali sparsi in giro per la stanza, ma la cosa più importante è che i tre dormano sereni l'uno vicino all'altro: come scrisse Da Chen, non puoi considerare più tuo nemico una persona se ti sei fidato a tal punto di lei da dormirci assieme. Quando si sveglieranno Jazz indosserà nuovamente la sua fredda maschera e Blues e Rock si prenderanno finalmente a cazzotti, ma l'armonia che si è formata fra di loro è indissolubile.

E con questa storia mi sono anche guadagnata il primo punticino! ^^ Da sottolineare che essendo la prima lemon che scrivevo, mi ha fatta penare non poco! Inoltre la parte hot è anche abbastanza scarsa direi XD ma io perlomeno ci ho provato e d'ora in avanti potrò dire ai miei lettori "Guardate, ci ho provato, ma le lemon proprio non fanno per me!".



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