Titolo: 10. Stalingrad
Personaggi: Gilbert Beilschmidt/Prussia, Ivan Braginski/Russia
Pair: Russia/Prussia
Numero capitoli: 6/40
Generi: slice of life, angst, storico
Avvertimenti: shonen ai
Rating: giallo
Numero parole: 320
Stalingrad, 2 febbraio 1943
Questo era sempre stato uno dei suoi difetti più grandi. Aveva sempre creduto nella propria grandezza. Aveva sempre pompato il proprio ego.
Aveva sempre creduto che alla fine avrebbe vinto qualsiasi battaglia in cui si fosse gettato.
E di solito era sempre stato così. La sua forza l'aveva sempre dimostrata.
Un'amara risata era sfuggita dalle sue labbra screpolate per il troppo freddo.
Era stato uno sciocco. Doveva ricordarsi che il nemico era protetto da un generale fin troppo temibile. Ne aveva già avuto un assaggio in passato.
- Deduco che la sconfitta ti abbia fatto impazzire alla fine, Gilbert.
Il Prussiano aveva riso ancora, mentre guardava il Russo sopra di sé, che gli puntava contro un fucile.
Quella doveva essere la fine, ne era certo. Avevano giocato per troppo tempo a rincorrersi a quel modo, e lui aveva sempre avuto la peggio contro quel maledetto bastardo.
- A quanto pare sei davvero andato fuori di testa. Non è nemmeno divertente tenerti come prigioniero - aveva detto senza tuttavia spostare l'arma che puntava alla fronte dell'albino steso a terra. Aveva alzato lo sguardo per vedere i suoi soldati che facevano prigionieri i loro nemici.
- Questa è la fine, Prussia. Hai cercato di nuovo, inutilmente, di conquistare queste terre - aveva abbassato gli occhi nuovamente su di lui - La tua vendetta per il lago ghiacciato?
L'albino aveva riso di nuovo a quelle parole. Per un motivo o per l'altro si trovava sempre in svantaggio contro il Russo e iniziava a trovare tutto questo alquanto ridicolo. Per secoli aveva combattuto. Per secoli aveva mostrato la propria potenza. Ma di fronte al Russo sembrava soltanto un bambino che sbatteva i piedi per terra facendo i capricci.
Un'altra amara risata era sgorgata dalle sue labbra.
Aveva perso e continuando così avrebbe perso anche la guerra. Se anche fosse riuscito a fuggire dal fronte orientale, non sapeva più quale situazione si sarebbe trovato ad affrontare una volta tornato in patria.
Ma intanto, quella era la fine.