Warnings: H/C, lactation (solo in possibile)
Non era il cuore a comandarla, non lo era mai stato. Lei andava a simpatie, non ad innamoramenti; sceglieva persone che le somigliavano, non che l'attraevano.
Neville era quello premuroso, quello tenero. Ed era andato bene, per un po'.
Rolf era stato un compagno di strada, di ricerche, di conquiste, e anche lui in fondo era stata una scelta razionale.
Si specchiò alla finestra, poi, schiacciandovi il naso, riuscì a vedere fin dentro l'edificio di fronte, che guarda caso era il Paiolo Magico. Poteva persino essere la camera da letto di Neville e Hannah, ma non potè sincerarsene perché qualcuno tirò le tende.
Alitò sul vetro, vergognandosi di se stessa.
- Vieni?
Luna si voltò verso il letto, mentre i seni doloranti iniziavano a pulsare.
- Pensavo che avere dei figli mi avrebbe resa una donna vera. Che fosse come diceva Ginny: arriva un momento in cui ti sciogli, in cui capisci che puoi lasciarti andare, che appartieni a quella persona, che formate un mondo a parte.
Come immaginava, Susan non dormiva ancora. Si drizzò sul letto, come sempre pronta a sdrammatizzare i problemi dell'amica.
- Luna, fammi capire... tu non credi di essere donna perché finora non ti sei innamorata?
Finora.
Aveva trent'anni. Non era normale, per niente. Pensava ai gemelli, nell'altra stanza, un anno di vita e già figli di divorziati. Tutto perché lei non era stata capace di mantenere in vita quel rapporto, non aveva donato a Rolf il calore e le attenzioni che ci si aspetta da una moglie. Perché aveva sempre la testa da un'altra parte, e non poteva nemmeno più dare la colpa ai Nargilli da quando aveva finalmente deciso che non esistevano.
- Non so perché sono così egoista.
- Non sei egoista - replicò Susan. - Se lo fossi, non ti faresti nemmeno queste domande.
Come sempre, la sua presenza riusciva a calmarla, se non a darle fiducia.
Forse era la sua voce, forse il profumo un po' fuori moda, che le ricordava i fiori sulle colline.
Era bellissima. Mentre finalmente si infilava sotto le lenzuola, muovendosi per cercare una posizione comoda su quel materasso troppo morbido, le sfiorò un fianco. Susan conosceva quella sensazione. Avrebbe voluto chiudere gli occhi e sorridere. Di se stessa, di Luna,
delle strane circostanze che le avevano riavvicinate, così tanti anni dopo la scuola. Sorridere d'imbarazzo, perché non sarebbe riuscita a convincerla che non c'era niente di sbagliato in lei, senza farle capire ciò che provava standole accanto. Ed anche allora... cosa le diceva che non ne sarebbe rimasta disgustata?
Doveva frenarsi, misurare le parole, ma era così difficile.
- Hanno aperto un negozio di giocattoli, a Hogsmeade. Perché non ci andiamo domani?
Alla fine, far ricadere il discorso su Lorcan e Lysander era la cosa migliore. Oppure no? Luna non voleva essere guardata solo come una madre.
- Grazie. Preferisco... devo passare da mio padre. L'ultimo numero del Cavillo ha fatto arrabbiare il Ministro... - Sbadigliò e rimase in silenzio. Susan immaginava il suo petto che si alzava e abbassava, i seni gonfi di latte, i capezzoli grandi, duri...
Sentì le mutandine inumidirsi e arrossì tutta, ringraziando il buio. Non potè fare a meno di toccarsi un poco.
Un cane abbaiò in qualche altro appartamento.
Una porta sbattè.
- Proprio mai? - azzardò, dal nulla, la voce roca dall'eccitazione - Nessun vero batticuore? Nemmeno a Hogwarts?
- Nessun ragazzo, no - tagliò corto Luna, lasciandosi sfuggire ciò che per Susan fu un indizio importante per iniziare a tessere la sua tela di sogni.
Perché lei, al contrario, aveva sempre seguito i sentimenti.
C'era stata Vicky Frobisher, quando era al sesto anno, ma poi si era messa insieme a Jimmy Peakes facendole giurare di non dirlo mai a nessuno. E Demelza, al settimo, ma dopo la Battaglia non aveva più saputo niente di lei. Ora che ci pensava, si era sempre e solo innamorata di ragazze Grifondoro.
Fino ad ora.
Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del
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