In questi dieci giorni ho scritto parecchio, questa cosina è venuta fuori mentre ero sul molo in attesa della nave :)
Titolo: Estate norvegese
Rating: G
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Sul molo, le grida dei gabbiani erano forti come l'odore di pesce e l'acqua del fiordo brillava, rifrangendosi in tanti minuscoli specchi illuminati dal sole, era quasi abbacinante. Sotto i nostri piedi, il legno grezzo del pontile terminava con una linea netta, poi c'era solo il mare e il suo incessante movimento e il suo canto di onde rifrante.
E noi due, con le gambe a penzoloni, la brezza a spazzare via dai nostri volti il caldo di quest'estate norvegese - troppo bella e colorata per durare a lungo - sedevamo in silenzio, mano nella mano. Una cuffia a testa, Lou Reed ci cantava della dolce Jane e un nodo mi stringeva la gola, mentre osservavo il tuo profilo. Tu guardavi avanti, assorta: un gabbiano bianchissimo stendeva le ali e si lasciava trasportare dal vento.
Una ragazza, forse una turista, ci ha sorriso dietro ad enormi occhiali da sole. Un sorriso piccolo, timido, poi è passata oltre, in un fruscio di borse per lo shopping.
Poco più in là, fuori dalla nostra vista, c'era l'intera Norvegia e il mondo e tutte le altre persone, ma per noi esistevano solo Lou Reed, un gabbiano e la nostra splendida, effimera estate norvegese.