[Originale] AlyAnne (1/?)

Feb 07, 2010 18:56

Titolo: AlyAnne
Fandom: originale
Personaggi: la non meglio precisata Protagonista
Rating: G
Genere: (parte 1/?) cara, vecchia fantascienza descrittiva e vagamente fantapolitica
Avvertimenti: vaghissimi accenni f-slash, ma li coglie solo chi ha il chiodo fisso. È tutto mio, e ci gioco io, chiaro??

Quando arrivò la posta pneumatica del mattino, sulla mia scrivania di vetro acidato, già non propriamente ordinata, si riversò un'accozzaglia di cartacce non meglio identificate. Ovviamente lo smistamento toccava a me, come toccava a me girare con un carrello in sospensione fra i vari uffici e segreterie di tutto l'edificio e consegnarla ai veri destinatari.
Mentre sospiravo, notando la mole delle buste, calcolai che, senza dubbio, ci avrei messo fino all'ora di pranzo. Poi, un quadratino colorato attirò la mia attenzione: solitamente la carta utilizzata per le lettere era riciclata, ma dopo il tracollo del 2025 i governi mondiali avevano deciso di inviare telematicamente tutto il possibile. Il resto, ciò che andava conservato il più a lungo possibile, era stampato su carta rigorosamente riciclata, di un triste marroncino spento. Il quadratino, invece, era di cartoncino, rosso e giallo, e spiccava in mezzo a quel colore uniforme. Era una pubblicità olografica. Chissà come aveva fatto a finire tra la posta ordinaria e superare i filtri di sicurezza...Incuriosita lo presi in mano, e quello iniziò ad emettere un ronzio sommesso, poi arrivarono le immagini, seguite dal suono: quella tecnologia andava certamente migliorata, perché non erano in sync. Le piccole immagini danzavano davanti ai miei occhi: un circo acrobatico sarebbe giunto in città - o quel che ne restava - il giorno dopo e, per due settimane, avrebbe offerto il suo spettacolo.
Che idea curiosa, un circo acrobatico in uno degli ultimi insediamenti produttivi del pianeta...presto anche questa base sarebbe stata smantellata e il pianeta abbandonato: la fabbrica si sarebbe spostata fuori dalla Via Lattea...lo chiamavano "decentramento", si diceva che certi alieni, ben più lontani dalla Terra di noi, lavorassero per meno della metà dei Crediti per cui lavoravamo noi, facessero gli straordinari e non si lamentassero se non avevano coperture mediche! Ben presto, anche io sarei rimasta senza impiego. E avrei anche potuto definirmi fortunata: erano anni che la catastrofe economica era nell'aria, e io conservavo il mio posto di lavoro, sebbene ancora per poco tempo.
Il nome del circo non mi diceva niente, finché non mi imbattei in quello della star: AlyAnne. Quello sì che sembrava la classica madeleine...corredata di tè al tiglio!
Mentre caricavo le buste infinite sul carrello magnetico, che iniziava quasi ad abbassarsi e strisciare a terra per il peso eccessivo, riuscii anche a ricordarmi dove avessi sentito l'ultima volta quel nome, e forse, con un altro po' di pazienza, avrei anche ricordato il viso a cui era associato.
Certo, erano passati alcuni anni, direi una ventina, da quando la mia strada e quella di AlyAnne si erano incrociate per la prima e l'ultima volta. Vent'anni prima, il pianeta era florido, pieno di risorse utili, gli insediamenti, con le loro città-cupole tanto suggestive, fiorivano in continuazione, come funghi che spuntano di notte e si ergono freschi e splendidi al mattino. Io vivevo in un villaggio-cupola sorto vicino alle miniere di Carbonio, decentrato rispetto alla città principale, che ospitava i minatori, i robot ed i tecnici. Di solito, un villaggio del genere non offriva molte attrattive, ma un anno, sorprendentemente, arrivò il circo. Quell'anno io frequentavo la quinta elementare nella scuola del villaggio. Anche la scuola rifletteva il nostro modo di vivere ai bordi della grande catena produttiva: niente supporti informatici, se non uno schermo dietro la cattedra e un proiettore che faceva sistematicamente le bizze. Non conosco nessun altro che, come me, sia nato nel 2188 e che abbia usato le biro ad inchiostro invece delle tavolette grafiche per imparare a scrivere! Vivevamo con i robot, sì, ma erano sempre anneriti dalla polvere delle miniere e certamente non erano abilitati alla conversazione davanti ad una tazza di tè o all'insegnamento. Era proprio un villaggio-bolla primitivo, però ci sentivamo felici.
E lei, AlyAnne, arrivò proprio in mezzo a quel posto dimenticato dalla tecnologia, assieme al circo. I suoi genitori, la gente del circo, l'avevano iscritta per sole due settimane nella nostra classe, perché non aveva ancora l'età per smettere di studiare. Non mandare un minore a scuola era un reato per la Confederazione, un reato grave. Per la maggior parte del tempo, probabilmente, studiava coi genitori.
Creò subito scompiglio in classe: era una bambina bellissima, dal fisico tonico e compatto, gli occhi scuri e profondi e le trecce bionde. Averla vista sui manifesti che pubblicizzavano il suo spettacolo la rendeva estremamente attraente e per noi, che non eravamo abituati alle novità, era come essere diventati compagni di scuola di una vera vip. I miei compagni maschi si lanciavano in acrobazie che, ovviamente, non la impressionavano affatto, viste quelle che sapeva fare lei, oppure si azzuffavano per farsi notare. Le bambine invece erano indecise: era una rivale? una preziosa alleata? Io restavo in disparte. Le avevo lanciato il sorriso migliore che mi era riuscito, tentando invano di nascondere l'incisivo che mi mancava ed ancora non mi era ricresciuto ed ero rimasta appoggiata al muro in fondo all'aula. Avrei tanto voluto azzuffarmi con tutti gli altri bambini, ma mia madre mi aveva minacciato: un'altra rissa, un altro occhio nero e avrei visto. Non era proprio nel mio carattere, di starmene ferma ad aspettare. E non era nel carattere di AlyAnne cercare qualcuno, probabilmente...a ripensarci vent'anni dopo, la mia ingenuità mi fa sorridere: perché mai avrebbe dovuto notarmi? Era circondata da bambini che non vedevano l'ora di essere suoi amici, la ragazzina sola sullo sfondo era del tutto accessoria. Eppure ero davvero convinta che quello fosse il modo migliore perché si accorgesse di me. E invece, due settimane dopo se n'era andata a bordo della sua lussuosissima ed iper-accessoriata astronave-casa e non aveva mai nemmeno incrociato il mio sguardo, né era diventata amica di qualcuno o gli aveva lasciato il proprio indirizzo. Però, al suo spettacolo, ci andammo tutti.

original, fantascienza

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