*inserire rumore di porta che cigola sinistramente*
*visione della succitata porta cigolante che...si tinge di haiku, proprio come la famosa porta su rai2 al sabato sera si "tingeva di giallo"*
*colpire ripetutamente la sottoscritta alla testa per contrastare la sua demenzialità*
*rassegnarsi e offrirle un centinaio di sedute gratis "da uno bravo"*
E così, mentre leggevo e rileggevo le solenni minchiate che il caro Matsuo Bashou spacciava per poesia, mi sono detta: Ma anche io so essere poetessa! E, nel pieno spirito iconoclasta della scuola Danrin (o era la Tenmon? E se non ce ne fregasse un beneamato crepuscolo d'inverno??), mi sono armata di ritaglio minuscolo di carta, 17 sillabe e un po' di noia malcelata ed ho prodotto ciò.
Se amate la letteratura Giapponese (a parte avere un notevole stomaco, nonchè un pessimo, PESSIMO gusto, a mio avviso) potreste offendervi. Inutile dire che non me ne può fregare di meno.
#1
Bianche pareti
Acqua che scroscia
Solo un cesso
#2
E' innocenza
Un tremore stupito
Dita nel naso
#3
Una torta che
E' gialla e marrone
Cacca di cane
A qualcuno sono piaciuti, sinceramente li ho scritti per sdrammatizzare: studio ininterrottamente da maggio, non ho memoria, mi annoio dopo 30 secondi di lettura e sono sostanzialmente uscita di senno. Ma vi amo tutti.
Pace.