Original, La mamma è sempre la mamma
Quel giorno il Dottore era nervoso e distratto.
Anche Cerby se n’era accorta, perché invece di bagnarla col solito brodo di pollo, le aveva dato dello schifosissimo brodo vegetale! Lei s’era vendicata masticandogli un orecchio, ma il Dottore non se l’era neppure presa: c’era sicuramente qualcosa che non andava.
Si comportava in modo così bizzarro ogni giovedì del mese, almeno secondo l’attenta analisi di Cerby… e tutto perché entro breve avrebbe sentito la scampanellata speciale della Signora Berta, terrore del vicinato, nonché sua madre.
Gran fumatrice di toscani durante le bische clandestine di strip poker, patita del Four Roses a colazione e degli abbinamenti cromatici arditi, l’arzilla sessantenne era un’eterna fonte di figure meschine per il figlio, anche se non sembrava essersene mai resa conto.
L’elenco delle figuracce sarebbe molto interessante: inizia con un pannolone colmo di vi-lascio-intuire-cosa, fino ad arrivare ai commenti spinti sul cellulitico didietro della Signorina Violetta, ma avremo tempo per approfondire anche questo argomento.
Per queste e molte, moltissime altre ragioni, il Dottore tremava nell’attesa della sua genitrice.
Ed eccola lì, vestita con un mix insensato di abiti di Renato Zero, Cher e una drag queen ubriaca accostati col buongusto tipico di un cieco, col suo crudele dito cicciotto dall’unghia laccata di rosso sanguigno, premuto senza pietà sul campanello, che l’annunciava col suo suono molesto e perverso.
Non ottenendo attenzioni più che immediate, si mise anche a strillare, in quello che in origine doveva essere un dolce cinguettio, ma che arrivava alle altrui orecchie come un grido di banshee presa sotto da una trebbiatrice alta tre metri in funzione: “Tesorooo! Sono mamma: ti ho anche preparato i broccoli!”
Al Dottore si gelò il sangue nelle vene.
La mamma è sempre la mamma.
Anche Cerby se n’era accorta, perché invece di bagnarla col solito brodo di pollo, le aveva dato dello schifosissimo brodo vegetale! Lei s’era vendicata masticandogli un orecchio, ma il Dottore non se l’era neppure presa: c’era sicuramente qualcosa che non andava.
Si comportava in modo così bizzarro ogni giovedì del mese, almeno secondo l’attenta analisi di Cerby… e tutto perché entro breve avrebbe sentito la scampanellata speciale della Signora Berta, terrore del vicinato, nonché sua madre.
Gran fumatrice di toscani durante le bische clandestine di strip poker, patita del Four Roses a colazione e degli abbinamenti cromatici arditi, l’arzilla sessantenne era un’eterna fonte di figure meschine per il figlio, anche se non sembrava essersene mai resa conto.
L’elenco delle figuracce sarebbe molto interessante: inizia con un pannolone colmo di vi-lascio-intuire-cosa, fino ad arrivare ai commenti spinti sul cellulitico didietro della Signorina Violetta, ma avremo tempo per approfondire anche questo argomento.
Per queste e molte, moltissime altre ragioni, il Dottore tremava nell’attesa della sua genitrice.
Ed eccola lì, vestita con un mix insensato di abiti di Renato Zero, Cher e una drag queen ubriaca accostati col buongusto tipico di un cieco, col suo crudele dito cicciotto dall’unghia laccata di rosso sanguigno, premuto senza pietà sul campanello, che l’annunciava col suo suono molesto e perverso.
Non ottenendo attenzioni più che immediate, si mise anche a strillare, in quello che in origine doveva essere un dolce cinguettio, ma che arrivava alle altrui orecchie come un grido di banshee presa sotto da una trebbiatrice alta tre metri in funzione: “Tesorooo! Sono mamma: ti ho anche preparato i broccoli!”
Al Dottore si gelò il sangue nelle vene.
La mamma è sempre la mamma.