Michail Elizarov
CARTONI Siamo nel 1988 quando il protagonista, un ragazzino di nome German abbandona insieme ai genitori il piccolo paese per trasferirsi nella periferia di una metropoli russa. Qui stringe amicizia con una banda di teppistelli i quali lo soprannominano Rambo per la sua abilita nelle risse. I ragazzi decidono di spillare denaro a passanti solitari formando dapprima una, poi due squadre con altrettante presenze femminili: Anja e Sveta. Le ragazze aprono la pelliccia e restano nude; per questo spettacolino denominato "cartoni", i malcapitati devono pagare. Ma un bel giorno la banda viene denunciata da un giovane "secchione" maltrattato dai ragazzi: tutti riescono a darsela a gambe tranne German. Catturato dagli sbirri, tra cui il grasso Baffi a Ferro di cavallo, finisce in una misteriosa Stanza minorile della polizia. Ad accoglierlo trova l'ispettrice capo Olfga Viktorovna Danfko. German rimane molto colpito dalle foto che vede appese alle pareti dell'ufficio della donna, in particolare da quella di colui che a breve entrerà nella stanza per mostrargli una filmina: si tratta di Aleksej Arkadevi. Raziumovskij. German è costretto a visionare delle immagini commentate da Raziumovskij che narrano la storia personale di quest'uomo da bambino, del piccolo Alesa e degli efferati crimini da lui compiuti in una vetreria. Si tratta della storia della sua "rieducazione" avvenuta per merito di un pedagogo che a sua volta da piccolo aveva smarrito la retta via. La filmina termina con la storia di German in persona che, sottoposto a questo vero e proprio lavaggio del cervello, prova vergogna nel vedere sullo schermo una storia che in tanta parte gli appartiene. D'un tratto, la forte luce del proiettore costringe German ad aprire gli occhi: che sorpresa scoprire di trovarsi in una stanza d'ospedale, con a fianco la propria madre premurosa. La storia nella storia si conclude e torniamo nel presente: German viene dimesso dopo gli attacchi di epilessia, il medico Bo.ko che lo visita successivamente si serve di un taumatropio per giungere a conclusioni più precise sul suo caso. Intanto, il ragazzino torna a scuola, cerca gli amici di sempre - Anja, Sveta, il Pelato, il Culturista e gli altri della banda -, ma invano. Il racconto si dipana negli anni fino all'università e delle strane coincidenze che continuano a ripetersi nella sua vita, finché tutti i tasselli del puzzle si ricompongono in un finale ottimista che racconta dell'ennesima crisi d'epilessia al termine della quale sarebbe spuntata di nuovo la luce.
Ci sono prodotti come i profumi con feromoni che arrivano all'anima, non è chiaro perché. Questo è successo con Elizarov e il suo Cartoni. La sensazione che ho avuto, dopo averlo letto, è stata devastante, molto forte, al 100% catarsi. Fin dai primi capitoli, dove la gioia della gioventù, il fango scorrono giù per il cortile, viene fuori lo stile magistrale dell'autore, la sua capacità di trasmettere l'atmosfera. E poi l'incontro inatteso con Raziumovskij, educatore ed eroe, concentra l'attenzione sull'uomo venuto dal nulla, che riesce a redimere il protagonista. Oppure l'insegnante era solo un eroe immaginario, uno schermo dietro il quale si nascondeva lo sguardo vigile della legge? Amo gli autori che impegnano l'immaginazione del lettore. Elizarov lo fa per tutto il libro, superando tutte le aspettative! Natali P., LiveLib
Elizarov, vincitore nel 2008 del Russian Booker con Il bibliotecario e spauracchio principale della intellighenzia liberale. Ha pubblicato nel 2010 Cartoni - forse il migliore dei suoi libri. Un romanzo ultrarealistico; è una sorta di "Una discesa nel Maelstrom" dello scrittore statunitense Edgar Allan Poe: riposante ma, allo stesso tempo, terrificante. Salt.