Titolo: Not the life I meant to live
Fandom: Game of Thrones
Personaggi: Robert Baratheon
Genere: Angst, Malinconico, Introspettivo
Avvertimenti: Missing Moment
Tipologia: Oneshot
Rating: PG/Giallo
Contoparole: 571 (word)
NdA: Partecipa alla corsa per il trono di
agameoffanfic, tabella permanente Baratheon (1/4)
Non sarebbe dovuto salire al Nord.
Robert ne è sempre più consapevole, ogni minuto di più, mentre osserva la famiglia del suo migliore amico in tutte le sue sfaccettature. Finge d’inebriarsi con il profumo della donna che gli siede sulle ginocchia, concentrarsi sul suo seno solido e generoso, ma è tutta una recita. O un palliativo per non ricordare quanto non ha avuto.
Ned passa tra le tavolate della sua sala dei banchetti, attraversando la confusione della festa indetta in onore del Re - in mio onore, ricorda Robert - e in pochi attimi riesce ad assegnare una pacca orgogliosa sulla spalla del figlio maggiore, che si volta a guardarlo con un gran sorriso, consola la figlia più grande, offesa a morte perché la sorella l’ha sporcata in un’occasione così importante, e allo stesso tempo lancia uno sguardo severo e insieme divertito alla piccola Arya.
È un padre fantastico, il suo amico, e tutti e tre i suoi ragazzi presenti sembrano adorarlo. E, Robert potrebbe scommetterci, per non fare scontento nessuno Ned passerà nelle stanze dei maschietti più giovani prima di andare a letto, per una storia, una frase di consolazione per i due esclusi dal banchetto e un bacio della buonanotte affettuoso. Probabilmente riuscirà anche a parlare col suo bastardino, per assicurarsi che non abbia sofferto troppo per la scelta della Signora Lady Catelyn di tenerlo ben lontano dai festeggiamenti, per non causare imbarazzo.
Robert ridacchia al pensiero di quanto imbarazzo potrebbe causare la sua progenie illegittima, e la baldracca sulle sue gambe sembra felice, convinta di aver compiaciuto il suo Re. Non ha idea che il sovrano nasconda tutti i suoi sentimenti e li affoghi nel vino, non può immaginarlo, perché il conquistatore del Trono di Spade non può permettersi di essere infelice… Eppure nel vedere l’amico con i suoi lupacchiotti prova un’invidia feroce, e un rimpianto disperato.
Per come sarebbe stata la Fortezza Rossa se Lyanna fosse diventata regina al suo fianco. Una donna che lo amava. Una donna che avrebbe generato i suoi figli con ardore e passione, e che li avrebbe cresciuti con tanto amore. Sarebbero stati robusti, forti, nascendo da una simile unione.
Lo sguardo fugace di Robert scivola su Joffrey, per poi tornare sulle grandi tette che ondeggiano davanti alla sua faccia. Meglio non pensare a quel ragazzo, meglio tenerlo lontano, in un cantuccio della sua mente dove non può ferirlo.
Perché il suo erede non è affatto come Robert se lo immaginava. Non è un fanciullo con cui condividere la sua passione per la caccia, a cui insegnare a rincorrere le ragazze. Non sembra nemmeno suo. Non hanno niente in comune, non si assomigliano nemmeno, ricorda con amarezza. Pensa ai suoi bastardi, tutti scuri di capelli, tutti così evidentemente suoi, tutti forti, sani… Quelli sono i figli che vorrebbe a corte. Non quel ragazzino gracile e attaccato di continuo alle sottane di sua madre. Così diverso da essergli estraneo.
Robert è Re, ma è solo. E si circonda di puttane e si ubriaca di continuo per dimenticarsi questa terribile verità.
Possiede la corona, ma che altro? Un trono e ben sette regni che, in fondo, non ha mai voluto, una regina che lo disprezza, dei figli che quasi non lo conoscono e che lui non è in grado di amare. E la corte allegra, rozza ma festosa e genuina di Ned gli sbatte tutto questo in faccia, disperatamente.
No, non sarebbe dovuto salire al Nord.