Era da un po’ che progettavo di scrivere questo post, ma non ho mai trovato l’occasione.
Probabilmente è anche colpa della mia mente da gazza, in continuo movimento, e della mia memoria a groviera; tutte le volte che ci pensavo non potevo scriverlo (ero al lavoro, a letto, in bagno, in giro…) o iniziavo ma il tempo, tiranno, m’impediva di completarlo, e così rimandavo sempre “al prossimo libro”… e siamo arrivati ad oggi.
Finalmente, dopo un lungo periodo di mancanza di voglia e di energia, ho ripreso a leggere, e mi sono trovata tra le mani uno dei numerosi libri di Georgette Heyer che ho acquistato negli ultimi due anni. Mi mancavano! Avevo bisogno di qualche bella storia in costume, divertente e interessante, con personaggi ben caratterizzati e dialoghi brillanti.
I libri della Heyer sono così.
Potrei mettermi a parlare di questa autrice, tanto prolifica nel suo lavoro quanto gelosa della propria vita privata, ma preferisco mettere questo
link, dove, se v’interessa, potete trovare informazioni abbastanza dettagliate. È stato proprio grazie a questo sito, “
Romanzi Rosa homage”, che l’ho conosciuta, quattro anni fa. In tutta sincerità, non mi ero mai e poi mai aspettata di venir così fatalmente conquistata. XD
Sono un’appassionata lettrice di romanzi rosa fin da bambina e, per mia somma sfortuna, questa mia passione non è condivisa da nessuna delle mie amiche, passate e presenti (anche se come si possano ritenere migliori i libri di Nicholas Sparks o quelli della collana “Red dress ink” - tanto per citarne alcuni di quelli che leggono loro - davvero non lo so…), forse perché, a differenza di me, non sono grandi amanti di storie ambientate in epoche storiche differenti dalla nostra. Nella speranza di ottenere informazioni su autrici, titoli di libri e serie, (si parla ormai di 5 - 6 anni minimo) mi ero affidata ad internet (che non avevo in casa, per cui facevo la spola all'Informagiovani XDD), e credo sia superfluo dire quanto sono stata felice di scovare un archivio così accurato. Poco tempo dopo aver iniziato a frequentare questo sito ho notato, tra gli aggironamenti, la notizia della ristampa dei romanzi di questa autrice, le cui opere erano finite fuori catalogo da un po’, e ho deciso, più per provare che per una reale curiosità, di comprare uno o due dei suoi romanzi.
Devo ammettere di essere stata un po’ dubbiosa, all’inizio. Insomma, mi ero abituata a quelle belle storie infarcite di lemon (non a caso sulle copertine della maggior parte dei romanzi rosa compaiono l’avviso “solo per adulti” e immagini di donnine discinte aggrappate al petto nudo di maschioni muscolosi dai lunghi capelli, che spesso hanno le fattezze di Fabio, sfigatissimo modello di origini italiane che negli anni ‘80 - ‘90 aveva avuto un immenso successo in America) e il pensiero di storie caste e pure mi lasciava un po’ perplessa.
Ebbene, mi sbagliavo, e della grossa anche. Le storie della Heyer non hanno bisogno di lemon, perché sono perfetti così come sono. Sono divertenti, appassionanti, in una parola favolose. Presa dalla smania, ho comprato quasi tutti ri romanzi pubblicati (tranne quelli che non sono riuscita a notare poichè, maledetti bastardi, hanno anche pubblicato gli STESSI romanzi con titoli diversi, e avevo il timore di incappare accidentalmente nei doppioni... case editrici di merda!)
Com’è ovvio, non sono riuscita a leggermeli tutti in una volta, un po’ perché non sono pochi (anche se non sono stati stampati tutti, ne ho acquisti parecchi…), un po’ perché mi piace variare nelle letture, e un po’ perché ci si sono messe di mezzo le fanfiction.
Di recente, quindi, ho ripreso in mano uno di questi romanzi. L’ho divorato. E poi un altro. E un altro ancora. In questo ultimo mese e poco più.
Il primo di quest’anno è stato “La cugina Kate” (Cousin Kate), romanzo a tinte gotiche sapientemente mescolate con la solita cura nella descrizione dei personaggi e degli ambienti e la graffiante ironia che caratterizza la Heyer. L’eroina, assolutamente deliziosa, è una giovane donna di natura prosaica sulla via della zitellaggine - ha ventiquattro anni - senza nessuna prospettiva di matrimonio. Orfana di entrambi i genitori, senza alcun parente che s’interessi al suo destino, è alla ricerca di un lavoro quando, dal nulla, compare una zia insolitamente generosa. Dopo aver accettato l’ospitalità della zia ed essersi recata alla imponente e solitaria dimora di campagna, una serie di eventi insoliti finiscono per suscitare in Kate una sorta di inquietudine che lei, creatura con i piedi per terra e di forte buon senso, si rifiuta di accettare. Ovviamente non può mancare l'eroe, anche se per un pò, forse, sarà difficile per il lettore decidere chi sia...
E non dirò altro perché, nel caso vogliate leggere la storia, non sarebbe affatto carino spoilerare il resto!
Dopo di questo mi sono letta “Il cugino misterioso” (The Unknown Ajax) che, a differenza del romanzo precedente, si limita ad essere una storia d’amore. Una storia d’amore coi fiocchi, comunque. Il protagonista della storia è Hugo Derracott, gigantesco (e già qui la storia mi avrebbe affascinata *__*) e all’apparenza di animo rozzo, che viene inaspettatamente nominato erede dei beni e del titolo di famiglia. Di una famiglia che non ha mai conosciuto e che, forse, non aveva alcun desiderio di conoscere. È, questa, una commedia degli equivoci caustica e brillante fatta si situazioni comiche e paradossali, di emozioni alluse e rivelate e di personaggi perfettamente caratterizzati.
E infine, ma solo per ora, ho letto “Il mistero di Kellands Manor" (The Toll - Gate). Questa volta la Heyer, fedele alla sua passione per il giallo, ha scritto una storia che sarebbe stata facilmente scambiata per un libro del genere. lo definirei un giallo - rosa. Anche questa volta il protagonista principale è un uomo (e che uomo!). John Staples, capitano dei Dragoni in pensione (a soli 29 anni!!!) non riesce ad adattarsi alla vita civile, prediligendo di gran lunga l'avventura alla realtà tranquilla e sonnacchiosa di una famiglia benestante. Nel bel mezzo di un viaggio per far visita a un amico e per sfuggire alla monotonia di una riunione di famiglia s'imbatte, del tutto casualmente, in un mistero e, allo stesso tempo, nella donna "del destino"...
Sono davvero grata al sito "Romanzi rosa" per avermi fatto conscere quest'autrice perchè, mi dispiace dirlo ma è la triste realtà, si fa un gran parlare di scrittori che non valgono un soldo bucato (vedi Moccia e dintorni) ma su quelli davvero valevoli non si spende nemmeno una mezza parola e, con questo post infinito, volevo fare anch'io la mia parte. Chissà che, tra le persone che capiteranno per caso sul mio LJ, non ci sia una futura appassionata... il tam - tam della giungla alle volte funziona!