Hitachi series [raccolta]

Dec 28, 2011 09:33

Titolo: Hitachi series
Rating: vario (per lo più alto)
Pairing: vari
Genere: raccolta
Disclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone nè di offenderle in alcun modo.
Nota: Come dice il titolo, questa sarà una raccolta di one-shot basate sulle pubblicità degli elettrodomestici Hitachi. Al momento ne ho scritte... due XD Ho le idee piuttosto chiare per almeno altre due, ma poi hanno iniziato a mettere pairing su cui trovo parecchio difficile inventarmi qualcosa.
Diciamo che dovrebbero essere un mucchio di storielle senza nessun valore, che non pretendono essere niente di profondo o di aulico. Davvero davvero.
Però mi sono davvero divertita a scrivere le prime due!

03 - Il matrimonio
Pairing: Ohmiya
Rating: R
Note: Questa è ovviamente ispirata alla pubblicità della lavatrice fatta da Ohno. In realtà, è uscita fuori molto diversa da come ce l’avevo in mente all’inizio, quindi non sono molto sicura. So solo che ho trovato difficile far muovere Ohno, questa volta O_O
Anche il finale, mi lascia un po’ così. Mah.
Spero vi piaccia comunque!

Dopo essere rimasto a fissare l’elettrodomestico per una decina di minuti, Ohno prende una decisione: preme un paio di pulsanti, infila la camicia nell’apposito vano e fa partire la lavatrice.
Scegliere il tipo di lavaggio non è stato facile: non è una cosa che può prendere sottogamba, quella, specie perché è l’unica camicia adatta a una cerimonia che possiede; non si è mai preso la briga di comprarne altre, visto che, per le grandi occasioni, tutti gli abiti gli vengono forniti da vari stilisti. Non ha mai pensato che ne avrebbe avuto bisogno anche nella vita privata.
Errore.
Perché, con una sola camicia, è inevitabile che si verifichino eventi simili, prima o poi: dover andare ad un matrimonio di lì a un’ora e scoprire che l’unica camicia ‘buona’ che si possiede ha delle macchie sospette sul davanti.
Si ricorda perfettamente come si è procurato quelle macchie, soprattutto sa di chi è la colpa, eppure è davvero convinto di averla messa a lavare. Invece l’ha trovata appallottolata nel fondo del cesto della roba sporca.
Gli svantaggi dell’andare a vivere da soli.
Se fosse stato ancora dai suoi, sua madre l’avrebbe lavata e sistemata già da un pezzo... anche se, vista la natura delle macchie, probabilmente lui non gliel’avrebbe mai lasciata vedere. O forse no.
D’altronde sua madre non ha mai fatto troppe domande.
Controlla l’orologio: dal momento che ha già indossato i pantaloni e messo le scarpe all’ingresso, quando la camicia sarà pronta dovrà solo indossarla e uscire. Magari non arriverà in anticipo, ma nemmeno in un ritardo eccessivo.
Si siede per terra a gambe incrociate, accanto alla lavatrice, e, per ingannare il tempo, afferra una rivista di pesca da sopra il cesto dei panni sporchi - il perché sia lì è un mistero su cui non ha granché interesse a far luce.
È completamente immerso su un articolo riguardante gli stivali da pesca, quando il suo cellulare inizia a vibrare. Osserva lo schermo e un sorriso gli compare sulle labbra.
“Oi”
“Vieni subito qui!”
La vocetta penetrante di Nino, come al solito, gli perfora il timpano dell’orecchio destro; se diventerà sordo prima dei 40 anni sarà di certo colpa sua.
“Sì... ma ‘qui’ dove?”
Lo sente sbuffare.
“Pronto? Sei sveglio o sei ancora nel mondo dei sogni? Non che per te faccia molta differenza... Che domanda è ‘qui dove’? A casa mia, è ovvio! Ho imparato dei nuovi trucchi di magia, e ho bisogno di pubblico. Muoviti!”
Sfoglia la rivista, vagamente divertito; ormai è abituato alle richieste egoistiche e spesso prive di senso di Nino. E ovviamente non può esaudire il suo desiderio, questa volta. Anche se...
“Ora non posso venire, ma se stasera non devi lavorare posso...”
“Sami. L’invito era forse per stasera? Ho voglia di fare magie adesso”
Ecco, appunto “Mh. Io però devo uscire tra poco, e starò fuori fino a tardi, quindi...”
“E dove devi andare?”
La voce di Nino ha improvvisamente cambiato tono: non più petulante e lamentoso, ma secco e scocciato. Per la prima volta da quando ha aperto la chiamata, Ohno lascia perdere il giornale, concentrandosi esclusivamente su Nino: quando il ragazzo inizia a parlare con quel tono, non è mai un buon segno.
“... ad un matrimonio” risponde evasivo.
“Matrimonio? Di chi?”
“Ko... Koda Kumi-san. Si sposa oggi”
Segue un lungo silenzio. Sta per romperlo, quando Nino parla, la voce bassa, quasi un sussurro “Koda. Kumi?”
Ohno rabbrividisce. È un tono di voce che, per fortuna, ha sentito pochissime volte. Il tono che Nino usa quando è incazzato nero.
È comprensibile che se la sia presa, pensa. Perché non è stato carino invitare un solo membro degli Arashi al proprio matrimonio, dal momento che si parla di un personaggio pubblico: o tutti e cinque o nessuno; sarebbe molto più logico. Tuttavia, Nino non è certo il tipo da arrabbiarsi per un’idiozia simile: se fosse stato invitato, se ne sarebbe lamentato per settimane, cercando ogni scusa per non presentarsi.
La successiva domanda, tuttavia, lo spiazza completamente.
“La sorella di Misono?”
Eh?
“Visto il diverso grado di popolarità, forse è più corretto dire che è Misono-chan ad essere la sorella di Koda-san, però...”
“Me ne sbatto di queste cagate! Rispondi!”
“Sì, la sorella di Misono” lo asseconda. Non ha idea del perché Nino stia facendo quelle domande senza senso, ma lo conosce da abbastanza tempo da sapere che è meglio non contraddirlo troppo, quando gli prende così.
“La stessa Misono che dicevano tu avessi messo incinta?”
E ora cosa c’entra????
“Sì. Ma non era mica ve-”
“Non m’interessa!”
Rimangono di nuovo in silenzio, il quale viene rotto, di nuovo, da un’assurda domanda di Nino.
“Del gruppo ha invitato solo te?”
“Sì”
“Perché?”
Bella domanda, Kazu.
“Non ne ho idea...”
Questa volta il silenzio dura molto di più delle volte precedenti, tanto che Ohno pensa che l’altro si sia addormentato, o si sia dimenticato di essere al telefono e abbia ripreso a fare magie.
Fino a quando non lo sente urlare “Quella puttana!!”, poco prima che la chiamata venga interrotta.
Rimane per un po’ a fissare lo schermo del cellulare, inebetito.
Ma dopo un po’ decide di non farci troppo caso: se perdesse il sonno dietro a ogni follia di Nino, non ne uscirebbe vivo. Quindi riprende il giornale in mano e appoggia la schiena alla lavatrice, lasciandosi cullare dal suo lento vibrare.
La sezione in cui i lettori mandano i loro racconti di pesca più memorabili, è la sua preferita e, allo stesso tempo, la parte delle riviste di pesca che meno gli piace leggere. Perché, se da un lato può fantasticare e imparare trucchi da persone più esperte di lui, dall’altro si rende conto che, da quando ha iniziato a pescare, non gli mai successo nulla di particolarmente emozionante. Nulla che verrebbe pubblicato su una rivista, comunque.
La storia che c’è su quel numero, però, non gli dà minimamente fastidio; anzi, la legge con un sorriso stampato sul volto. Parla di un uomo che è riuscito a pescare una certa Carpa Gigante. E lui sorride perché si ricorda come se fosse ieri il giorno in cui era andato con Nino a cercare di pescare quel maledetto pesce per D no Arashi... ovviamente senza riuscirci.
Però era stato incredibilmente divertente.
Sarebbe bello tornare a fare location di quel genere con i ragazzi...
Perso nei ricordi, si spaventa a morte quando nota una sagoma all’interno della sua ‘mini-lavanderia’. Alza lo sguardo per vedere il volto dell’intruso, e...
“Nino?!”
Ed è proprio Nino, un po’ sudato, col fiatone e... arrabbiato.
“Che ci fai qui? E... come hai fatto ad entrare?!”
Il ragazzo si infila una mano in tasca, per poi far dondolare una chiave davanti al volto “Mi hai dato una copia della chiave non appena ti sei trasferito...
Ah, già.
Pensa osservando il piccolo portachiavi giallo a forma di pesce, che poi Nino si rimette in tasca; in realtà non ricorsa di avergli dato la chiave, ma si ricorda di quanto ha dovuto penare prima di trovare quel portachiavi.
“Comunque, come mai sei qui?”
“Quella Misono... sarà al matrimonio?”
“Suppongo di sì” dice, tralasciando il fatto che Nino non ha risposto alla sua domanda “Dato che è la sorella della sposa”
Nino annuisce, per poi fare un passo in avanti e piazzarsi di fronte a lui, le braccia incrociate sul petto.
“Sami, tu non andrai a quel matrimonio”
“... come scusa?”
“Mi hai sentito: non ci andrai”
Ed è così sicuro,m nel dirlo, che Ohno capisce che fa sul serio: Nino non vuole che lui ci vada. Afferrando la gravità della situazione, posa la rivista e si mette in piedi, fronteggiando il compagno.
“Non dire assurdità, Nino: mi hanno invitato, non posso non andare”
Nino sogghigna, come se la sapesse più lunga di lui “Vuoi sapere perché, del nostro gruppo, solo tu sei stato invitato?”
Deve essere una domanda retorica, perché non gli dà nemmeno il tempo di pensare a una risposta “Te lo dico io: quella sciocchina dalla faccia rotonda ti ha messo gli occhi addosso. E dato che ti vuole tutto per sé, non mi vuole intorno... ma invitare gli Arashi al completo tranne me sarebbe stato troppo sospetto, quindi ha chiesto alla sorella di invitare solo te. Così potrà attuare il suo piano diabolico... quella stronza!”
E improvvisamente tutto è così chiaro, ed è anche così semplice, che quasi gli viene da ridere. Perché Nino non è solo un pazzo paranoico, oh no.
“Tu sei geloso”
Non è una persona sadica, ma non può fare a meno di godere le rare volte in cui Nino assume quell’espressione, da animaletto spaventato.
“Sei geloso” ripete “Prima che uscisse quello stupido pettegolezzo non l’avevi mai calcolata, mentre ora pare che Misono-chan sia il tuo peggior nemico!”
Capisce di aver oltrepassato il limite, però, quando Nino assottiglia gli occhi e lo spintona fino a farlo sbattere contro la lavatrice.
“Sappi che questo continuo ‘Misono-chan’ mi sta facendo innervosire parecchio” e potrebbe anche avere un’aria minacciosa, se non fosse che si è incollato a lui e ha la bocca a un centimetro dalla sua. E poi...
“Nino, sei eccitato?”
L’espressione pericolosa viene subito sostituita da una sorpresa e, Ohno è pronto a giurarlo, le guance di Nino si colorano, per un brevissimo istante, di rosa pallido.
“Idiota” borbotta quello, distogliendo lo sguardo e allentando un po’ la presa dalle sue spalle “Perché credevi che ti avessi chiesto di venire da me, prima?”
“Per provare dei nuovi trucchi di magia...?”
Nino sogghigna “Chiamali come ti pare” e si incolla nuovamente a lui, la lingua e i denti che gli lambiscono il lato sinistro del collo, le minuscole mani già sotto la sua maglia. E Ohno capisce che, se Nino era così impaziente, non era certo per le magie. Fa appena in tempo a pensare questo, che si ritrova seduto sopra la lavatrice ancora in funzione, i piedi poggiati sul bordo in modo da avere le gambe divaricate.
Quando è quasi del tutto privo di vestiti, le dita di Nino che lo preparano abilmente, sospira, poggiando il capo al muro dietro di lui. Chiude gli occhi quando le dita di Nino spariscono e il ragazzo lo attira più vicino a sé. Quando percepisce il suo respiro contro il volto, socchiude gli occhi, per ritrovarsi il volto di Nino a pochi centimetri di distanza, le labbra già dischiuse.
Con la poca lucidità che ancora gli resta -ed è molto poca, quando Nino lo tocca in quel modo e ha quella luce negli occhi- sussurra:
“A volte non ti capisco... con tutti i gossip usciti su di te, sono io quello che dovrebbe ingelosirsi e comportarsi da folle”
Nino interrompe la sua avanzata verso la sua bocca, e spalanca gli occhi, in sorpresa; ma dura un istante, perché subito dopo il ragazzo gli ha già azzannato il collo, facendolo gemere “Ma tu non lo faresti mai” gli dice, spostando la bocca dal collo all’orecchio.
“E perché?”
“Perché” Nino si sposta di nuovo, tornando a fissarlo negli occhi “Tu sei una persona mille volte migliore di me”
Vorrebbe rispondere, quanto meno per dirgli che non è assolutamente come dice lui, ma la sua bocca viene tappata da quella famelica del suo compagno; e anche dopo, quando la bocca si sposta altrove, non è in grado di dire nulla che abbia un senso. Si dimentica del matrimonio, di Misono-chan, della lavatrice -che ad un certo punto ha smesso di muoversi e si è spenta, ma nessuno ci ha davvero fatto caso- e di qualsiasi cosa che non sia quel pazzo, psicopatico e paranoico di Nino.
Quando tutto è finito, si riappoggia al muro con un sospiro spossato, riprendendo fiato, Nino, che non si è tolto molti indumenti e quindi si è risistemato relativamente in fretta, inizia ad aiutarlo a rivestirsi con un sorriso soddisfatto.
“Cos’è quella faccia?”
“Che faccia?” domanda, mentre gli infila la maglietta e gliela liscia sul petto e sulle spalle.
“Sembra che tu abbia appena vinto alla lotteria”
Il sorriso si fa più ampio e, se possibile, è anche più sinistro del solito “Ho ottenuto quello che volevo. Sono molto soddisfatto”
“Quanto sei perverso...” borbotta scendendo dalla lavatrice, le ginocchia ancora un po’ traballanti.
Ma quando i suoi occhi si posano sull’orologio appeso alla parete, capisce che non è per il sesso che Nino è così soddisfatto; non solo per quello, almeno.
“E’ tardissimo! La cerimonia è già iniziata da almeno mezz’ora!!” esclama. Nino, in tutta risposta, se la ridacchia deliziato, passandogli un braccio intorno alle spalle e avvicinandolo di più a sé.
E Ohno, sentendo quella risatina malefica, vorrebbe prendersi a schiaffi: s’è fatto intortare di nuovo. C’è cascato come un pollo.
“Sei pessimo, Nino!” sbotta allontanandosi, ma il sorriso sul volto dell’altro non svanisce.
“No, sono fantastico. E poi te l’avevo detto: ‘tu non andrai a quel matrimonio’. E infatti...”
E con un’ultima risata lo precede fuori dalla stanza, lasciandolo lì, indeciso de arrabbiarsi o meno.
Ma in effetti, ragiona, non è che avesse questa gran voglia di andare a quel matrimonio. Da solo, per giunta. E Koda Kumi non gli sta nemmeno particolarmente simpatica. Nino gli ha solo evitato il dover scegliere tra il passare una serata noiosa e il dover inventare una scusa per non andare.
Non solo, gli ha anche fatto trascorrere una mezz’oretta di alta qualità.
Abbandonato ogni proposito bellicoso, sta per raggiungere il compagno quando sente la sua vocetta provenire dalle parti della cucina.
“Oh-chan, in questo buco non ci sono hamburger! Vai a comprarne!”
Il sorriso che qualche istante prima gli era spuntato sul volto vacilla. Ma Nino non ha tutti i torti, è da molto che non fa la spesa.
E poi, non vuole arrabbiarsi con lui.
“E... PERCHE’ c’è una canna da pesca in cucina?!”
Lui non vuole ar... “Nino, te ne vuoi tornare a casa?!”

NOTE
-Tempo fa era uscito un articolo in uno dei soliti giornali scandalistici (mi sembra fosse uscito proprio poco prima che iniziasse il drama di Kaibutsu-kun...?) in cui diceva che Ohno e Misono avevano una relazione, e che lei era incinta. Ovviamente non era vero XD
-Nemmeno a farlo apposta, Koda Kumi si sposa davvero XD Questo è stato scritto prima della notizia, però
-La puntata in cui Nino e Ohno vanno non so dove alla ricerca della Carpa Gigante è la 52 di D no Arashi. Una splendida puntata Ohmiyosa, consiglio di guardarla!

r: r, people: ohno satoshi, music: arashi, people: ninomiya kazunari, ff: italian, pair: ohmiya

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