- Questo esame mi sta uccidendo. Ma è giusto che così sia, meglio morire per mano del Sommo Codice che per altro. Che non si muore per amore è una grande verità. Dunque forse sopravvivrò alla Legge e poi andremo d’amore e d’accordo se Alfano permetterà che la mia consorte sopravviva ai “loro” attentati.
- Ho ritrovato sul fondo del pc un audio della lezione di Resta su tempo e ambivalenza. E mi sono dovuta sorbire fino ad ora i lamenti di Alessandro per il libro di filosofia del diritto che il suo professore - che evidentemente a me sarebbe piaciuto XD - ha osato appioppargli come ulteriore testo d’esame. E a me? Lungo elenco di articoli sul diritto di famiglia. A me, poi! Che la famiglia la evito come la peste e che alla sola idea di maternità mi ritiro nel guscio. Pf. Mi manca la filosofia, questa è la dura verità ._.
- Tanto per offrirmi una occasione di ripasso su “abuso del diritto” e “divieto di immissioni”, mastro Antonio mi ha telefonato per dirmi che “la psicotica del piano di sotto” gli ha fatto un pezzo nell’atrio del palazzo perché sostiene che nevichino calcinacci nella sua canna fumaria. C’era bisogno di farlo sapere anche in quartiere Prati? Che poi, si è scoperto essere polvere. Santa pazienza che non ho.
- Mentre ero persa in chiacchiere con mastro Fabrizio - fratello di mastro Antonio - al campanello si è presentata l’altra psicotica del piano di sopra, che ha chiesto con quella sua aria da ex vergine del chiostro se potessimo non usare il c.d. “trapanone”. La faccia di Fabrizio è stata qualcosa di impagabile. Rivivrei il momento all’infinito solo per quella faccia che ha fatto. Ahaha.
- Ho scoperto che la vicina che abita qui sotto, al mare, invece, è una accanita seguace di padre Pio. Volevo solo chiederle le chiavi del terrazzo, per evitare all’antennista di dover surrogare l’uomo ragno, e mi sono sentita la storiella di come padre Pio abbia fatto capitare ai figli un lavoro per le mani, proprio nel momento in cui è capitata anche l’occasione di vendere casa e ottenere una sicurezza economica, e proprio quando… caspita. Devono aver preso il numeretto giusto, loro della famiglia E. Tutti gli altri che le metastasi non le sconfiggono, che il lavoro lo perdono o dal lavoro sono uccisi, il numeretto lo hanno preso tardi. Oppure vivono “nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi.” Ma poi, in fondo, ognuno si prende e crede in quello di cui ha bisogno. Ho preso le chiavi del terrazzo, ho ringraziato e me ne sono tornata a casa. Mi è parso giusto così.
- Il Presidente del Consiglio parla di “giacobinismo”. Ridere, piangere, procurarsi uno stato di trance, farsi un acido, emigrare… lunedì prossimo le estrazioni del rimedio. Stupida io, che alla fine penso sempre stay and fight.
- Mi sono azzardata a scendere in spiaggia la mattina prestissimo l’altro giorno. Ma alle otto la pace era già finita, dopo solo un’ora di tregua ^^ E’ comparsa la tipica fauna italiana. Il primo ad apparire sulla scena è stato un padre corredato di figlio, chiaramente cacciato fuori di casa dalla moglie esasperata. Ha cosparso per venti minuti il figlio di crema solare, facendolo diventare bianco latte, e quando il frutto dei suoi lombi ha pigolato implorante “papà basta!” lui ha risposto che così dovesse essere. “ma sono tutto bianco…” “così deve essere infatti” “no, mamma dice di no”. Tiè. Separazione con addebito appena il pargolo aprirà bocca tornato a casa. Dopodiché il padre ha posizionato suo figlio sul lettino, passando il resto della mattinata a porre una lunga serie di divieti e a costruire la sua noia. “Papà, mi faccio il bagno?” “No, l’acqua è fredda.” “Papà andiamo sugli scogli?” “No, ti fai male ai piedi” “Papà giochiamo con questi?” “No, prendi il sole, dai”. E certo. Con tutta la crema che gli ha iniettato nelle vene è uno spreco non farlo. Poi d’un tratto sono apparse delle ombre in lontananza, e il povero figliolo è risorto gridando in preda all’emozione: “Papà! Ci sono dei bambini!” strani incontri del terzo tipo. Ebbene, sono partiti ben due euro, ho fatto io la somma, con cui il pargolo ha potuto giocare a biliardino con i suoi simili. Il genitore è rimasto seduto tutto il tempo, nella stessa posizione, con aria ben poco leopardiana o anche solo meditativa, a scrutare l’orizzonte. Fino a quando non sono comparse tre comari. “Abbiamo battuto la fiacca oggi eh!” (alla comare che aveva osato scendere in spiaggia alle otto e dieci anziché alle otto e zero zero). Passati i convenevoli, inizia la saga del bagno sì bagno no, ci bagniamo fino “ai ginocchi”, vieni Anita, Tiziana, su Lorenza, dai! La spiaggia è stata resa partecipe della loro querelle. Infine, soavi sulle punte dei piedi, hanno accompagnato la discesa agli Inferi (tale sembrava) con cori danteschi: “Mortacci!” “Ammappete com’è fredda!” “Li’mortanguerieri!”
Ah, che bello. Che bello!