Il giardino delle Esperidi, Dianora Tinti

Aug 31, 2010 12:55



Egle Armerina, bella giornalista dalle nobili origini, è alle prese con il restauro della Villa siciliana che appartenne a suo nonno: da anni non rivede le terre delle sue origini, ma è ora decisa a riportare il palazzo alla sua antica bellezza trasformandolo in un lussuoso Bed & Breakfast.
Il fortuito ritrovamento, nella biblioteca del nonno, di una lettera e di una ciocca di capelli, porta Egle a scoprire particolari ignoti della storia della sua famiglia: storie che la porteranno a fare un viaggio nella memoria e parallelamente all’interno di se stessa. Scoprirà, insieme a un nuovo amore, un modo di vivere più autentico che rivoluzionerà la sua routine.

Il giardino delle Esperidi è il secondo romanzo di Dianora Tinti, scrittrice nata a Grosseto che ho scoperto tramite le catene di lettura di Anobii.
Ciò che c’è di buono in questo romanzo è lo stile curato ed elegante che si esprime nelle descrizioni degli splendidi paesaggi siculi, dei colori, le leggende ed i sapori: l’autrice riesce quindi bene ad esprimere l’amore per questa bellissima terra.
Peccato che il tutto sia al servizio di una trama da fiction televisiva che si basa su espedienti narrativi scontati o poco credibili, personaggi poco caratterizzati o così buoni da sembrare finti.
Semplicistica poi la contrapposizione marito/amante: l’uno distaccato e poco premuroso, l’altro il solito biondone figo e passionale da letteratura d’appendice. Fastidioso pure lo sguardo troppo parziale nei confronti del tradimento: pura rivendicazione di virilità dell’uno, folgorante storia d’amore per l’altra.
In conclusione un libro che purtroppo non mi ha propriamente convinto e che oltretutto si prende troppo sul serio: non sarebbe guastato un briciolo di ironia e di originalità in più.

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