Quella che segue è una raccolta di drabble ispirata alla
Four Elements Challenge, tabella Aria.
Air; à la française
Dodici drabble ispirate ad un prompt, e quindi una frase. Ogni drabble è dedicata ad un protagonista più o meno diretto della Rivoluzione Francese. Sono una sorta di ritratti, o stralci della loro vita. Divise secondo "tematiche"
1. Soffio _Souffle: Greuze "soffia piano, sospira per attirare la sua attenzione"
2. Ossigeno _Oxygène: Lavoisier "non riesci a respirare, ti manca ossigeno, inutile come te"
3. Vento _Vent: Saint-Just "stringi forte i fogli perchè il vento non te li strappi via"
4. Respiro _Répit: Fouché "il resipiro tisico di tua figlia annunciava già la fine"
5. Cielo _Ciel: Louis XVI "il cielo cui ti rivolgi sempre nelle tue preghiere"
6. Brezza _Brise: Élisabeth Vigée-Le Brun "la brezza che scompiglia i capelli liberi"
7. Nuvole _Nuages: Madame Royale "offuschi la tua vita con una coltre di nuvole, rifiutandoti di capire"
8. Tempesta _Tempête: Charlotte Corday "la tua calma nasconde una tempesta d'emozioni"
9. Atmosfera _Atmosphère: Marie Antoinette "l'atmosfera per te pesante sotto il palco è gioiosa"
10. Condensa _Condensation: Lucile Desmoulins "la condensa sul vetro non ti fa scorgere fuori"
11. A scelta: Turbine _Tourbillon: Robespierre "in un turbine di petali sorridi, ma lui non è con te"
12. Aria _Air: Rousseau "capriccioso come l'aria"
La Famiglia Reale _ La Famille RoyaleCiel
Alzi lo sguardo al cielo al quale ti rivolgi sempre nelle tue preghiere. Credere nella bontà degli uomini non ti ha salvato, ma anche ora che sei in piedi sul palco, esposto ai motteggi del popolo, non molli.
Non sentono le tue ultime parole, per loro non sei altro che Louis Auguste Capet, il tiranno.
E anche se rifiuti di farti legare, alla fine cedi, dando un ultimo sguardo al cielo che non piange per il suo re.
Hai fatto tutto: rassicurato tua moglie, baciato i tuoi figli.
Non ti resta nulla, se non la rassegnazione che la lama cali.
Atmosphère
Anche in quel momento per la folla sottostante sei una regina, fiera, altera, dignitosa anche mentre sciolgono i tuoi lunghi capelli divenuti bianchi per lo spavento e li recidono di netto, un taglio sgraziato che nulla toglie al tuo viso.
Sei stata l'Austriaca e Madame Deficit, eppure non cessi di essere regale.
Quando sali sul palco l'atmosfera dovrebbe essere grave, ed invece sotto vi sono balli e canti, grida oscene ed ingiurie.
Non uccidono Maria Antonia, bensì Marie Antoinette, la loro tiranna.
Preghi mentre ti legano, ripensi ai tuoi sventurati bambini, a tuo marito: non è troppo tardi per pentirsi.
Nuages
L'ultima sopravvissuta, Madame Royale, l'unica sopravvissuta.
Il tuo ruolo è importante, lo sai, eppure ti ostini a fare la vittima. Offuschi la tua vita con una coltre di nuvole, rifiutandoti di capire, rifiutandoti di rischiararla.
Ottusa ti chiamano, e non neghi. Quello è il personaggio che hai deciso d'interpretare.
Arida ti dicono, e ti va bene così. Loro non hanno vissuto quello che hai passato tu, sono sempre rimasti protetti nei loro palazzi.
-Vi piace il paesaggio, Madame?-
-Certo. Forse un po' troppo nuvoloso.-
Perchè ti piace vedere il cielo terso, così differente dalla maschera che ti sei cucita addosso.
L'Arte _ L'ArtSouffle
Mentre con pennellate calme e misurate dipingi il bel giovane in posa davanti a te, analizzi l'inconsapevolesituazione in cui tuo malgrado ti sei cacciato.
-Davvero un bel lavoro, cittadino Greuze.-, ti ha detto Robespierre, eppure è seduto poco lontano e occhieggia di continuo il dipinto e l'originale, che sembra piuttosto impaziente.
Quando lui soffia, sospira attirando la sua attenzione, sai già che espressione avrà il viso, che stai ultimando ora.
Guarderà verso l'alto, il giovane e sornione Saint-Just, con un sorriso pronto a diventare un sospiro.
Dopotutto, descrivere i moti dell'anima non è forse il mestiere di un artista?
Air
Sei capriccioso come l'aria, Jean, e ora attiri a te quella donna con il doppio dei tuoi anni -sei un sedicenne ormai, non più un bambino- ora le sfuggi ridendo, senza pensare al futuro, controllando solo che gli occhi adoranti di lei siano sul sorriso di cui si è innamorata.
-Cosa sogni, mon petit?-, ti chiede, e ha tutte le ragioni di farlo.
Rotolati pure al suo fianco, liberandola dalle coperte e lasciandola all'aria fresca.
-Sogno di diventare qualcuno.-, e non è forse l'io che ti distingue dagli altri?
E' lontana la tua società perfetta, la tua utopia: sei ancora solo un ragazzo che sbaglia e continuerà a farlo.
Brise
Una pittrice deve saper cogliere i lati migliori di tutto. Deve saper apprezzare la dolce brezza marzolina che scompiglia i capelli liberi e solletica i visi, mentre la regina si lamenta della sua povera acconciatura rovinata.
Deve assecondare i capricci dei modelli, che ora si muovono, ora commentano, ora propongono ardite modifiche.
E anche Marie Antoinette si lamenta di quel venticello, e la sua amica le sistema con cura i capelli; il riccioletto ribelle che dipingi non è altro che un vezzo, un piccolo ricordo dei capelli di tua figlia, scompigliati allo stesso modo. Pensieri da pittrice.
Le Vittime _ Les VictimesRépit
Ormai sei diventato il cittadino Fouché, l'infido opportunista che sa troppo di troppe persone ed ha la sua importanza.
Solo per qualcuno resterai sempre papà. Tua figlia, la tua splendida bambina, è l'unica ragione per cui continui a fare il tuo lavoro.
Con lei dimentichi tutte le esecuzioni della ghigliottina, eppure... il suo respiro tisico annuncia già la fine.
Anche se il tempo che passi con la tua famiglia è sempre meno, t'imbratti sempre più di sangue, per cosa?
Ormai non la si può più curare. Forse, se fossi riuscito prima a consultare il medico, non saresti così crudele, rassegnato.
Tempête
Non sei che una ragazza da poco donna, con Plutarco sotto braccio ed un pugnale nella veste.
Appari calma e gentile, nessuno dei tuoi conoscenti indovinerebbe ciò che stai per fare.
I tuoi modi dolci conquistano presto la padrona di casa, e vieni ammessa con fin troppa facilità nel bagno dell'Amico del Popolo.
Marat alza lo sguardo, sorride, t'invita a parlare, ma non sei scossa dalle sue piaghe e dal suo terribile aspetto.
Quella che ti agita è una tempesta, un violento temporale che almeno esternamente riesci a sedare.
Ti avvicini pronta a colpire, pronta a morire, Charlotte.
Oxygène
Non hanno bisogno di chimici e scienziati? Loro forse no, ma tu pensi al futuro.
Eppure sai di non avere futuro: sul palco stanno già legando il cittadino Lavoisier, reo di aver offeso Marat, l'Amico del Popolo.
L'hai davvero offeso o gli hai fatto vedere che la scienza non è solo passione? Steso sull'asse, il collo pronto, non puoi più nemmeno lottare.
Ti manca ossigeno, sì, proprio l'elemento da te scoperto.
La folla sotto ride, la tua esecuzione darà un po' di sollievo alle loro pance vuote. Che magra consolazione!
La tensione è ormai insopportabile, ma l'ossigeno non ti serve più.
Un Po' d'Amore _ Un Peu d'AmourTourbillon
La Festa dell'Esse Supremo è finalmente arrivata, e ignori gli altri deputati che si chiedono un po' intimoriti perchè mai il cittadino David si sia piegato a questa farsa.
E' il tuo momento, Maxime, la tua festa: precedi gli altri, vestito di blu cielo, trionfante, fai il tuo discorso, riaffermi ancora una volta la forza della Repubblica della Virtù.
Inebriato, guardi benevolo il buon popolo francese che ami tanto, e avvolto in un turbine di petali sorridi. Solo una cosa ti distrae, solo un pensiero smorza il tuo entusiasmo, pausa tra un malessere e l'altro: lui non è con te.
Condensation
Le fredde giornate invernali -o di Nevoso, come bisogna dire- non ti sono mai piaciute, soprattutto perchè quando Camille esce presto per andare al giornale ti lascia in camera, a togliere la condensa sui vetri con la mano, per guardarlo mentre percorre la via con il cappello sbieco e troppi fogli sottobraccio.
E' agitato Camille, e quando prendi in braccio il piccolo Horace e lo culli vicino alla finestra, la pulisci per vederlo rientrare.
-Lucile!-, ti corre incontro sollevato, quasi come se temesse per te. Ma non c'è nulla da temere, vero?
Siete insieme, voi tre, ora e sempre immortalati nella storia.
Vent
Stringi forte i fogli sui quali hai scritto il tuo discorso, perchè il vento non te li porti via.
Hai visto troppi cittadini morire tra le sue spire, con il viso sferzato dall'aria gelida della battaglia.
-Antoine.-, senti che ti chiama, ti fermi e camminate assieme verso il Comitato, discutendo di politica.
Parlate di poc'altro in effetti, ma questo non ti dà fastidio.
Non t'infastidisce nemmeno il freddo di Ventoso, hai troppi progetti in mente, troppo ancora da vivere.
Termidoro non è che un futuro incerto, chissà cos'accadrà, chissà dove arriverà la Repubblica, accompagnata dal dolce venticello di Pratile.
* * *Note autore: allora, dettate essenzialmente dalla mia passione per la Rivoluzione Francese. Ho fatto della documentazione per non sparare cavolate, ça va sans dire :) se avrò altre note in mente le scriverò qui.