Feuerbach

Jan 24, 2012 00:09

Titolo: Feuerbach
Autore: 
reine_duvet
Fandom: Originali > Oggetti
Personaggi: burro Granarolo Alta Qualità, dito
Diclaimer: non è vero, non è successo, non rappresento la marca, la suddetta non è di mia proprietà, la storia non è a fini di lucro
Genere: generale, pseudo-p0rn
Rating: rosho
Avvertimenti: lime, non so se slash ma non direi
Conteggio parole: 345 secondo il contatore di Word.
Note: ispirata al prompt "dito/vaschetta di burro; sciogliere" per il P0rnfest #5. Non mi piace molto com'è venuta, ma non ho voluto personificare ed il burro ha le sue limitazioni. E' brutto scrivere p0rn senza mani, occhi, bocche e corpi in generale.
Mi sento un po' male a titolarlo come il grande filosofo, ma...

Fu uno spiraglio di luce dorata a svegliarlo.
Filtrava dalla pellicola metallica che lo proteggeva dall’aria -quindi il coperchio della confezione era stato aperto.
«Ha hai preso l’Alta Qualità? Ma lo sai quanto costa?»
Quella voce stridula apparteneva ad una donna, ma non riusciva a vederla.
«Ehi, mi piacciono le robe buone.»
Curioso essere definito “roba”.
Dalla pellicola scostata intravedeva un soffitto bianco ed una lampada ovale. Le quattro pareti di plastica che lo contenevano erano così buie in confronto alla luce fuori!
Dov’era? Chi erano quei due? Lo stavano per… mangiare?
Gli si avvicinò un dito umano.
Ne aveva già visti, quando era nato; aveva sentito le loro grida e capito di essere solo un pannetto di burro nell’infinità dei suoi fratelli.
Il dito dell’umano era affusolato, di una bella tinta rosea che non aveva mai visto. Cosa voleva fare?
Non era mai stato a contatto diretto con un umano, solo con il metallo delle macchine -era curioso di provare la differenza.
Quando la pelle lo sfiorò, si sentì sciogliere.
Sciogliere.
L’aria era fresca, eppure dove il dito lo toccava faceva così caldo, così caldo… questo iniziò piccoli movimenti circolari, come una carezza.
“Oh…”
Si stava sciogliendo. Quella pelle era così morbida, cos’erano in confronto le pareti di plastica in cui era rinchiuso, cos’era l’aria?
Il suo tocco era delicato, quasi timido mentre lo sconvolgeva tutto -l’aria era di ghiaccio, in confronto.
Come fuoco, quella carezza riusciva a raggiungere ogni centimetro della sua superficie, ogni angolo, ogni bolla d’aria.
Il dito si spinse in profondità dentro di lui, facendolo arricciare e -si stava liquefando.
Mai, mai aveva provato una cosa simile.
Il dito iniziò a scendere, sempre più giù -lo percorse tutto, avanti ed indietro, indietro ed avanti.
“Basta” non riusciva più a capire nulla, solo a sentire “Basta…”
Si prese un pezzo di lui, quel dito.
Lo strappò, con gentilezza, con tutta la dolcezza del primo tocco, lasciandolo umido e solo, rinchiuso tra quelle quattro pareti.
«Mmh, proprio buono!» la voce maschile sembrava echeggiare, amplificata da quello stordimento liquido.
Ne voleva ancora.
Ancora.

!challenge, pairing: lemon, !p0rnfest, pairing: non definito, pg: oc

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