Löytö Jukka

Jul 07, 2011 17:55

Titolo: Löytö Jukka
Autore:  reine_duvet
Fandom: the Dudesons -il reality finlandese tipo Jackass
Personaggi: Jukka Hilden e Jarno Laasala
Citati Outi Haapasalmi, Jarno “Jarppi” Leppälä, Hannu-Pekka “HP” Parviainen, il maiale Britney e Brent Everett -che centra sempre!
Genere: commedia un po' sul demenziale -adottando il PoV di Jukka si riesce a fare ironia su tutto x°
Rating: NC-17/Rosso/18+ per contenuti espliciti. Niente azioni, solo menzioni, ma meglio andare sul sicuro, no? :)
Avvertimenti: what if?, slash
Conteggio parole: 1263 secondo il contatore di fiumidiparole
Note: prima di una serie di one-shot sui Dudesons legate ma indipendenti tra loro.
Ambientata dopo la 3x02 andata in onda nel 2009 -prima quindi che Jukka si sposasse con Outi- e durante il montaggio della terza stagione. Ho preso largamente ispirazione dalla Gay Parade dell’episodio citato. Guardatela su YouTube, è uno spettacolo. Per il titolo ho usato Google translator, vuol dire “la scoperta di Jukka” ed è in finlandese. Hullu vuol dire pazzo, Hullu Jukka è un soprannome di quel gran figo, anche Jarno1 è un soprannome.
I personaggi non mi appartengono -magari- non ci guadagno nulla -purtroppo- non conosco il loro vero orientamento sessuale -per questo ho tweettato una proposta di matrimonio a Jukka, ignorandone anche lo stato civile- e blablabla.

Jukka si considerava un figo -era il bellone del gruppo come diceva sempre Jarppi.
Le ragazze andavano pazze per i suoi capelli, la sua risata e il suo culo -ok, andavano semplicemente pazze di lui.
E anche le costole rotte avevano il loro fascino dopotutto, ogni volta che andava all’ospedale c’era sempre Outi con lui.
Ecco, lui aveva qualcuno a differenza di Jarppi, capelli di fata e abbastanza ciccia da compensare il pollice mancante. Anche lui aveva iniziato ad uscire con una tipa, doveva essere una di quelle perverse a cui piace il prince albert. Ebbe un flash orribile, una ragazza sopra l’amico che lo tirava per i nipples -disgustoso quasi quanto la sua approfondita conoscenza del culo dello stesso.
Era sdraiato sul suo letto nel ranch, durante uno dei pochi giorni liberi tra una ripresa e l’altra, il ginocchio lussato era coperto dalle lenzuola leggere e lui stava facendo mente locale con i Mojo Swing a tutto volume nella stanza. Non si era fatto niente in confronto a HP, all’ospedale già da un paio di giorni. Era ridicolo come il cervellone del gruppo -l’unico laureato- fosse anche quello che rischiava la vita più spesso, dimostrazione dell'inutilità dell'istruzione.
Seriamente, quale scuola elementare l’avrebbe mai preso, contando la sua impossibilità ad assicurarsi la vita?
Jukka ridacchiò tra sé e stirò le braccia con uno sbadiglio.
Che palle non fare niente, però.
Si alzò a sedere e tastò piano il ginocchio, scostando le coperte e rimanendo in boxer. Non gli faceva troppo male, dai, era solo ancora un po’ viola.

Perso nelle sue elucubrazioni aveva evitato accuratamente l’elemento Jarno1 per dei motivi ben precisi.
Primo, loro due erano soli in casa -Jarppi era andato a trovare HP e comprare da mangiare a Britney; secondo, non era più tanto certo di essere il figo del gruppo -il fatto che Jarno fosse più dietro alla telecamera che davanti aveva semplicemente compromesso un sano duello tra fighi; terzo, aveva iniziato a fare delle fantasie molto appaganti dopo la Gay Parade, filmini mentali bagnati che lo stavano parecchio confondendo.
Insomma, aveva già visto Jarno nudo in tutte le salse -non con un cappello da poliziotto e un tanga per feticisti però.
E nel tentativo di sporgersi e guardare meglio quel culo tondo -dannato HP sempre in mezzo- aveva accidentalmente artigliato le chiappe di quest’ultimo -con gran divertimento dei cameramen.
Tutta colpa di Jarno, sissì, non poteva sculettare come nulla fosse -con gusto, diamine, con gusto!- e farsi trascinare da Jarppi con quel dannato collare di pelle.
Il collare di pelle, diavolo, inutile che faceva finta di resistere, si era calato nella parte troppo bene.
Come non poteva mettersi a fare le flessioni come nulla fosse -e Jukka lì ad invidiare HP e cercare di vedere come il peggior voyeur, anche se era dentro fino al collo in quella buffonata.
Era normalissimo quindi distrarsi, inciampare e denudare HP, tutto per farsi un po’ di male e distrarre il fratellino laggiù fasciato da pelle e borchie.
Stava impazzendo e ripensare a tutto quello non lo stava aiutando affatto.
Serviva una doccia fredda e una canzone più rock.

L’aveva fatta la doccia. Aveva finito per fare anche altro, ma se era sotto l’acqua non contava, no?
Quindi era pronto ad andare da Jarno a rompergli un po’ le palle nel suo antro buio.
Si guardò allo specchio e lo trovò appannato, così passò una mano per rimuovere la condensa e specchiarsi.
Che sorriso mozzafiato. Che gran figo.
Si passò un asciugamano trai capelli e lo buttò a terra, pronto a raggiungere l’amico.
Niente riprese voleva dire niente cameramen in giro e quindi libertà di girare nudo per casa. Non che non lo facesse già, ma non era il top essere spiato di continuo.
La camera privata di Jarno non veniva mai filmata durante lo show e quindi era tenuta nascosta con una pila di scatole o altro materiale della regia. Si avvicinò alla porta bianca canticchiando e superando con un balzo il macello a terra per aprirla piano, ritrovandosi al buio.
Ecco, Jarno era ridicolo: aveva paura del buio ma ci si rintanava come un pipistrello quando doveva stare al computer e montare i video.
-Hey.-, lo salutò facendolo sobbalzare.
-Jukka, che vuoi? Mi hai fatto prendere un infarto!-, esalò questo guardandolo con gli occhi -che tornarono subito a concentrarsi sullo schermo del portatile.
-Ma tu guarda.-, sbuffò Jukka avvicinandosi, -Vengo qua con un ginocchio a pezzi e tu non mi dici nemmeno “come va, caro Jukka?” o “ti fa male, caro Jukka?”.-
-Perché quel caro?-, notò distrattamente Jarno armeggiando con una chiavetta USB.
Perché nei suoi sogni lui lo chiamava così e rimaneva in ginocchio a pregarlo come uno schiavetto, ma questo non poteva dirglielo, o forse sì?
-Cosa stai facendo?-, si chinò sullo schermo appoggiando le mani sui braccioli della sedia di Jarno ed intrappolandolo tra le sue braccia.
Gli piaceva l’idea di non farlo muovere, così gli appoggiò il mento sui capelli, resi bianchi dalla flebile luce del laptop.
-Monto gli stunt, sono arrivato al punto di non poterne più.-, Jarno non sembrava a disagio, si conoscevano dalle elementari dopotutto.
-Stavo cercando una musichetta da mettere sotto alla Gay Parade.-
Ecco che tornava quella stupida parata simil-sadomaso. Diavolo.
-Ahn sì?-, il tono di Jukka era completamente disinteressato, completamente, davvero!
-Vado a pensarci in bagno. Prova a dare un’occhiata alla lista che ho messo lì.-, Jarno scostò piano la sedia ed indicò il post-it vicino al mouse, sgusciando via da Jukka che lo lasciò fare, -E scarta pure quelle che ti fanno schifo.-
Chissà, magari aveva bisogno di andare in bagno per il suo stesso motivo? Ridacchiò sedendosi ed accedendo ad internet.
-Ora vediamo quali sono i siti preferiti di Jarno…-, cantilenò iniziando a cercarela cronologia, per poi ricordarsi che non c’erano telecamere a filmarlo. Fare l’idiota ormai era diventata una sua abitudine.
Il suo sorriso si trasformò presto in una bocca aperta, occhi spalancati, narici dilatate dalla sorpresa.
GayPorn. HotSex. BrentEverett.com
Cristo santissimo. Un conto erano fantasie ed un po’ di sana idiozia, un altro i siti porno. Scrollò la minuscola barra fino in fondo, controllando la data del primo accesso.
Quasi un anno prima, da quando Jarno aveva il portatile.
E lui che girava sempre nudo per casa… ora aveva un motivo in più per farlo.
-Jaa~rno!-, urlò alzandosi in piedi e lo trovò alla porta, sorridente.
Si ricordò di essere in una posa un po’ imbarazzante, con il culo che sporgeva e le braccia sul tavolo ma non ci fece caso, dato che l’espressione di Jarno si fece terrorizzata quando i suoi occhi scivolarono sullo schermo.
Rimasero in silenzio per un po’, Jukka divertito e l’altro probabilmente senza la forza di parlare, finché finalmente lui non chiuse la schermata e tossicchiò.
-Non devi dirmi niente, Jarno?-
Vide chiaramente l’altro deglutire.
-Non direi…-, tipica vaga risposta da Jarno.
-Guarda che non c’è niente di male se sei gay, sai? Sono così figo che ti capisco, anch’io a volte faccio filmini mentali su me stesso.-, in effetti era vero, -Tutto normale.-, aggiunse annuendo.
-Hullu Jukka, non ho idea di cosa tu stia dicendo.-, Jarno era ancora impalato davanti alla porta, il suo viso a malapena visibile con tutta quell’oscurità. Geniale da parte sua richiudere la porta, eh.
 Ma quel soprannome non andava bene, era fatto apposta per fargli fare idiozie.
Si alzò di scatto con il petto in fuori e la sua espressione più seria in viso, fece due passi per avvicinarsi a Jarno e lo prese per il colletto della maglia, attirandolo a sé prima di schioccargli un bacio a stampo e ridacchiare.
-Visto? Tutto normale.-, con Jarppi lo facevano di continuo per scherzare -e facevano anche peggio- ma Jarno era lo stesso sconvolto. Per un bacetto innocente!
Lo scostò per aprire la porta e tornare in camera. Avrebbe trovato il modo di divertirsi lo stesso anche senza HP e Jarppi, oh sì.

!fanfiction, pg: brent everett, pairing: slash, fandom: rpf, pg: jukka hilden, pg: jarno laasala, fandom: the dudesons

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