Titolo: Jack and the Ponds
Autore:
reilinWordcount: 1914
Rating: PG15
Avvertimenti: //
Note dell'autore/Introduzione/Sommario: * Jack Harkness incontra l'Undicesimo Dottore...
* Scritta per la seconda sfida della Staffetta in Piscina della community
piscinadiprompt per la squadra delle calzelunghe con il prompt: Doctor Who, Eleven/ Jack Harkness, " Quel farfallino é ridicolo!"/ "Vogliamo parlare del tuo cappotto?"
I tamburi e gli archi dell’Ouverture de “Il Ratto del Serraglio” di Mozart risuonano alti all’interno della bibilioteca del Tardis, mentre River Song é beatamente distesa su una poltroncina gonfiabile nella famosa piscina del Dottore. Deve ammetterlo, quel vecchio pazzo di suo marito ha ragione stavolta: leggere un buon libro mentre si è comodamente immersi nella rinfrescante acqua di una piscina olimpionica è davvero un’esperienza piacevole, si dice mentre sfoglia un’altra pagina della sua copia de “Le Rouge et le Noir” che Stendhal le ha autografato giusto una settimana fa.
Un fastidioso rumore come di una scarica elettrica la distrae dalla sua lettura: rivolge lo sguardo nella direzione dalla quale proviene il suono molesto e rimane stupita nel realizzare di non essere più sola in quella piscina. A poca distanza da lei, infatti, è comparso come per magia un uomo sulla quarantina, capelli neri, occhi color ghiaccio ed un sorriso simile a quello del Ken col quale giocava da piccola insieme ad Amy. Il ragazzo misterioso indossa un cappotto di foggia militare - se non ricorda male, deve essere la divisa della RAV durante la Seconda Guerra Mondiale -, ma la cosa che maggiormente attira la sua attenzione è il manipolatore del vortice temporale - identico al suo- che lui porta al polso.
«E tu da dove sei piovuto?», esordisce River senza troppi preamboli e cerimonie.
L’uomo dal lungo cappotto blu si guarda attorno in preda alla più totale confusione poi, riguadagnando il controllo di se stesso, si avvicina nuotando alla donna e sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi si presenta a lei: «Sono il Capitano Jack Harkness, Madam, piacere di conoscervi», le dice con voce melliflua prima di prodigarsi in un elegante baciamano. River sorride compiaciuta, poi lanciandogli un’occhiata languida, riformula con maggiore cortesia la sua prima domanda: «Ebbene, Capitano Harkness, come siete arrivato qui?».
Con poche fluide mosse Jack esce dalla piscina e prontamente porge la mano alla donna per aiutarla a raggiungerlo sulla “terra ferma”. I suoi occhi non riescono ad evitare di indugiare lungamente sulla figura di lei: i suoi capelli sono ricci ribelli e dorati, i suoi occhi sono di un verde ipnotico e le sue generose curve sono avvolte e valorizzate da un succinto bikini nero. “Devo assolutamente approfondire la conoscenza con questo schianto, prima o poi…”, si dice Jack rivolgendole uno sguardo compiaciuto.
«C’è qualcosa che non va, dolcezza?», gli chiede River poggiando le mani sui fianchi e sorridendo dell’improvvisa “distrazione” di Jack, lusingata delle occhiate di apprezzamento che l’uomo non riesce a fare a meno di indirizzarle.
Il Capitano Harkness si passa una mano fra i capelli: «Ehm… credo di aver sbagliato ad impostare le coordinate del manipolatore del vortice temporale: mi sarei dovuto trovare sul TARDIS ora… ma probabilmente la tua testolina piena di boccoli non ha la più pallida idea di cosa siano un manipolatore del vortice ed il TARDIS, zuccherino!», le risponde.
La donna gli rivolge uno sguardo indispettito prima di comunicargli in tono alquanto seccato: «Per tua informazione, zuccherino, sei sul TARDIS, ora… ma forse la tua testolina piena di gel non riesce a rendersene conto…».
Il capitano ride nervosamente: «Davvero? Non ricordavo ci fosse una piscina sul TARDIS!», poi, all’improvviso, una intuizione balena nella sua testa: «Se siamo davvero sul TARDIS, allora tu non puoi che essere il Dottore: avevo sentito dire che ti eri rigenerato, ma non avrei mai immaginato che saresti diventato un simile schianto di donna! Tutte le tue rigenerazioni che ho incontrato mi hanno sempre attratto, ma ora sei davvero… wow… eccitante! Lascia che ti abbracci…», le dice entusiasta mentre si avvicina a lei a grandi passi e con le braccia spalancate.
In una frazione di secondo River si ritrova stretta in un caloroso abbraccio: ben presto le mani di Jack scivolano con nonchalance dalle spalle fino al suo fondoschiena, mentre con un sorriso molto eloquente si avvicina al suo viso col chiaro intento di baciarla. Lei riesce a bloccarlo in extremis, poggiando l’indice sulla bocca dell’uomo e divincolandosi dalla sua stretta: «Jack, frena il tuo entusiasmo: non sono il Dottore, io!».
Questa rivelazione non sembra scalfire Jack e le sue intenzioni: si avvicina nuovamente a lei e spostando una ciocca dei suoi capelli dietro il suo orecchio, le rivolge uno sguardo dall’intento inequivocabilmente seduttivo prima di sussurrarle con voce bassa: «Allora devi essere la nuova companion del Dottore. Te l’ha mai detto che ho sempre avuto un debole per le sue compagne di viaggio?».
River comincia a sentirsi a disagio, e questa è davvero una cosa nuova per lei: le capita così raramente di rimanere spiazzata di fronte alle avances di un uomo: «Jack, smettila…», lo rimprovera.
«Ho capito: anche tu, come le altre, ti sei innamorata di quel volpone del Dottore! A proposito: dov’è finita quella vecchia canaglia?», le chiede il capitano, apparentemente rassegnato al rifiuto della donna.
Lei non replica alla prima affermazione di Jack, limitandosi ad informarlo sul Dottore: «Beh, lui è in giro, da qualche parte nel TARDIS… probabilmente sarà impegnato ad istallare qualche nuovo dispositivo di sua invenzione!».
«Non cambierà mai, eh? Ti sentirai sola: che ne dici se ti intrattengo - la sua voce assume un tono seducente nel sottolineare questa parola - mentre lui non ricompare?», le propone lui, stringendola nuovamente fra le braccia.
La musica di Mozart si interrompe all’improvviso: «Jack, vecchio mascalzone, cosa ci fai qui?», la voce del Dottore risuona nella stanza. Il capitano rivolge il suo sguardo alla figura che si erge accanto alla porta: è la prima volta che incontra questa rigenerazione del suo amico.
«Dottore, sei davvero tu?», gli chiede, tenendo ancora fra le braccia River.
«E chi altri dovrei essere? A proposito, lascia che ti presenti la Dottoressa River Song, mia moglie», gli risponde, sforzandosi invano di nascondere una certa gelosia nella sua voce.
Jack si allontana di scatto dalla donna, come se il contatto con lei l’avesse ustionato: i suoi occhi vagano da lei a lui, e da lui a lei per svariate volte fino a quando non riesce ad aver ragione dello stupore che prova e a chiedere balbettando: «Tua moglie? QUELLA River Song? Ma non è la donna che ti ha ucciso?».
Il Signore del Tempo ride della confusione che legge negli occhi del suo vecchio amico, poi si avvicina a sua moglie, si toglie la giacca e gliela fa indossare per proteggere il suo corpo dagli occhi indiscreti dell’uomo. Dopo aver abbracciato da dietro River, le stampa un bacio sul collo, facendola sorridere deliziosamente: «Sì, Jack, è proprio quella River Song lì: la donna che ha sposato ed ucciso il Dottore, e sei pregato di trattenerti dal farle altre avances… è una donna sposata, non vorrai metterla nei guai con suo marito… è un tipo molto geloso, sai?».
River sorride compiaciuta e lusingata dalla gelosia del Dottore: «Sei davvero eccitante quando reciti la parte del marito possessivo, dolcezza!», gli dice prima di girare la testa verso di lui e stampargli un bacio sulle labbra.
«Hey, hey, non vorrete iniziare a fare sesso qui davanti a me: a meno che non mi facciate partecipare, la cosa mi darebbe la nausea…», protesta Jack di fronte alle effusioni dei due.
Il capitano osserva con attenzione il Dottore: questa sua nuova rigenerazione lo fa apparire ancora più giovane di tutte le precedenti… sembra poco più di un ragazzino, con quelle braccia e quelle gambe così lunghe e quell’aria così goffa. E quel taglio di capelli così fuori moda e quell’assurdo completo di tweed? È così diverso dalla sua decima incarnazione: solo i suoi occhi sono in qualche modo uguali a quelli degli altri Dottori che ha conosciuto… così vivaci e curiosi eppure tanto antichi e saggi allo stesso tempo.
«Insomma, Dottore: è possibile che tutte le più belle rappresentanti del genere umano finiscono sempre per innamorarsi di te? Non è giusto! Lascia qualcosa anche a noialtri!», si lamenta scherzosamente l’uomo.
«Ad essere sinceri, Jack, la mia adorata consorte è solo per metà umana: per la restante parte ha il DNA dei Signori del Tempo… senza trascurare il fatto che lei è la figlia dei miei migliori amici!», precisa il Dottore cinguettando allegramente.
«Insomma, siete davvero fatti uno per l’altra eh?», esclama sarcasticamente, poi, rivolgendosi alla donna, le chiede: «Dimmi, River, ma come fa a piacerti un tipo che si veste in modo così assurdo? Insomma, la giacca di tweed ed il farfallino sono antiquati anche per un individuo che ha più di novecento anni, non trovi?».
Prima che la donna possa rispondere, il Dottore replica animatamente: «Perché? Cosa c’è di male nell’indossare un farfallino? I farfallini sono fighi!».
Jack non riesce a trattenersi dal ridere: «Insomma, Dottore, non dirai sul serio? Quel farfallino è ridicolo!».
«Vogliamo parlare del tuo cappotto?», replica il Signore del Tempo, piccato.
«Su, ragazzi, smettetela ora!», li esorta River, «… e poi, a essere sincera, a me il suo farfallino piace: lo trovo così sexy che non glielo faccio togliere neanche quando facciamo l’amore…», conclude la donna con un sorriso languido che le incurva deliziosamente le labbra.
«River!», esclamano all’unisono sia il Dottore che Jack, entrambi imbarazzati e rossi in viso.
«Si può sapere chi sta facendo tutta questa confusione in piena notte? Noi vorremmo dormire!», la voce autoritaria di Amy risuona nella biblioteca.
La donna dai capelli rossi si avvicina ai tre con passo veloce, seguita come un’ombra da Rory: entrambi indossano una mise da letto, Amelia è vestita con un’ampia camicia da notte bianca, mentre suo marito ha un pigiama a righe celesti.
«Insomma, Dottore, River, dovete proprio fare tutto questo rumore? Perché non andate nella vostra stanza a fare i piccioncini come farebbe qualsiasi coppia di neo sposini?», protesta la donna, strofinandosi con il dorso della mano gli occhi assonnati.
«Amy, ma cosa dici? Ti ricordo che stai parlando di nostra figlia! Non voglio neanche pensare a lei e al Dottore che fanno… certe cose… Oh mio Dio!», la riprende Rory, alquanto alterato.
«Dottore, non ti sembra il caso di fare le presentazioni?», lo esorta Jack, letteralmente divorando con gli occhi sia Amy che Rory.
Il Signore del Tempo, decisamente irritato - conosce bene Jack e può benissimo immaginare cosa gli sta passando per la testa - sospira, prima di iniziare a dire: «Amy, Rory: questo è il mio vecchio amico, il Capitano Jack Harkness; Jack, questi sono Amelia e Rory Pond, i miei compagni di viaggio e migliori amici, nonché genitori di River».
«Quindi questi sono i tuoi suoceri, Dottore? Ora capisco da chi ha preso tanto fascino e bellezza River! Amelia, sei davvero incantevole!», esclama il Capitano Harkness, prima di baciare la mano della rossa, flirtando spudoratamente con lei, «Oh, e anche tu Rory, sei proprio un tipo interessante!», conclude rivolgendo all’infermiere un’occhiata ancora più ardita di quella che ha indirizzato a sua moglie.
«Anche io e mia moglie siamo felici di conoscerti, Jack», replica Rory, stingendo le spalle di Amy in un abbraccio, quasi a rivendicare i suoi diritti su di lei di fronte a quell’uomo.
«Bene!», esclama il Dottore, «si è fatto davvero tardi: che ne dite di andare a letto? Domani ci aspetta una giornata impegnativa… mondi da salvare, personaggi storici da incontrare, mostri da combattere…».
River appoggia subito il marito, seguita a ruota dai suoi genitori: «Mi sembra un’ottima idea, tesoro!», dice, ed Amy e Rory annuiscono, sbadigliando.
«Sono d’accordo!», risponde Jack, «chi di voi mi ospita nel suo letto?», chiede con un sorriso ambiguo sul viso.
Il Dottore sospira sconsolato: «Jack, non cambierai davvero mai!».