Autore:
reilinTitolo: Le Bien qui fait Mal
Capitolo: Le désir devient ma prison à en perdre la raison
Fandom: Huntik Secrets & Seekers
Personaggi: Dante Vale; Zhalia Moon;
Pairing: Dante x Zhalia
Word Count: 1846 (W)
Rating: Rosso
Genere: Song- fic, Sentimentale, Erotico
Avvertimenti: Missing Moments, Lemon, Het
Note: Eccoci giunti al secondo capitolo! Come preannunciato, il rating della fanfiction si è innalzato a rosso: il contenuto di questo capitolo, infatti, è abbastanza piccante. Spero davvero che ciò non urterà la sensibilità di nessuno! Beh, fatemi sapere cosa ne pensate, per favore!
Disclaimer: 1. I personaggi di Huntik appartengono ad Iginio Straffi e alla Rainbow SpA;
2. Fanfiction scritta per la community
huntik_ita e per la community
piscinadiprompt.
3. Songfiction ispirata a "Le bien qui fait mal" cantata da Florent Mothe © Warner Music, Mozart L'Opéra Rock,
video Ha fatto solo pochi passi all’interno dell’appartamento, quando si sente afferrare per un braccio: si volta indietro e si trova di fronte alla presenza imponente di Dante: nei suoi occhi scorge uno sguardo indecifrabile. Senza dire una parola, le toglie le bottiglie di mano e le poggia su un mobile. Zhalia è interdetta, non sa cosa pensare, cosa aspettarsi:«Dan…te», riesce solamente a sussurrare.
L’uomo l’ha stretta contro il suo corpo, talmente forte che ora può sentire il suo cuore battere all’impazzata. Lascia un braccio ben saldo attorno alla vita della ragazza, mentre l’altra mano si poggia delicatamente a delineare il profilo del suo viso: la fronte, il naso, la guancia, le labbra… quelle labbra rosse ed invitanti. Prende il suo viso fra le mani e si china verso di esso, fino a sfiorare con la sua bocca quella della donna: le sue labbra assaggiano con lenta delicatezza e desiderio quelle di Zhalia, che, interdetta, non riesce neanche a rispondere ai suoi baci.
«Ho perso la testa per te, Zhalia Moon», le sussurra Dante in un orecchio, ed un brivido le corre lungo tutta la schiena, poi le labbra dell’uomo lambiscono con desiderio il suo lobo dell’orecchio, fino a scivolare lungo tutto il profilo della mandibola, il mento ed infine tornare sulle sue labbra: la lingua del cercatore accarezza con ardore le labbra della ragazza, domandando un accesso che lei è ben felice di concedergli. Il bacio diventa più profondo, intenso: Zhalia riesce finalmente a rispondere con trasporto a Dante; le loro lingue si intrecciano, assaggiando per la prima volta il sapore dell’altro, le loro mani, frementi di desiderio e curiosità, percorrono il corpo dell’altro, stringendosi in un abbraccio appassionato.
Je m'enivre de ce poison
À en perdre la raison
[Mi intossico di questo veleno
Fino a perderne la ragione]
«Dante, io volevo dirti che….», inizia a parlare la cercatrice, ma l’uomo la zittisce con un altro profondo bacio: è così piacevole baciare le sue labbra, hanno un sapore così buono… si chiede come abbia fatto finora a viverne senza. Zhalia ha il cuore che le batte all’impazzata e la testa che le gira: le sembra di sognare, se non fosse che il suo unico contatto con la realtà sono i baci pieni di desiderio e l’odore della pelle di Dante che la circonda ed inebria. La bocca dell’uomo scende a baciarle ancora una volta la mascella, per poi scendere a percorrere con la lingua il collo ed arrivare al suo décolléte: la ragazza sospira di piacere, china la testa fino a mormorargli in un orecchio: «Io ti amo, Dante Vale». Ecco, l’ha detto, pensa, è bastato qualche bacio e qualche carezza e lei è capitolata di fronte a lui e gli ha confessato il suo amore, tuttavia la resa non è mai stata dolce e piacevole come in questo momento. Lui smette di baciarla e, con uno sguardo luminoso la guarda negli occhi, le accarezza una guancia con infinita dolcezza, per poi sussurrarle a fior di labbra: «Ti amo anche io, Zhalia, al punto da sentir male». La donna dai capelli blu notte attrae il viso dell’uomo verso il suo e lo bacia con passione, si stinge maliziosamente a lui, e sorride nel sentire il corpo del giovane cercatore reagire alle sue provocazioni. I sensi e la mente di Dante sono inebriati dal desiderio e dall’eccitazione: percorre il corpo della ragazza, fino ad arrivare alla cintura dell’accappatoio e a scioglierla, infilando poi le mani sotto l’indumento per accarezzare per la prima volta la pelle nuda della sua donna: la schiena lunga e flessuosa, il seno tondo e sodo, i fianchi morbidi ed invitanti, le gambe lunghe e toniche.
Le désir devient ma prison
À en perdre la raison
[Il desiderio diventa la mia prigione
Fino a perderne la ragione]
Ormai il desiderio di averla è una necessità impellente: nella sua gola c’è un arsore che solo lei può placare, il suo corpo è pervaso da una brama che solo quello di lei potrà mitigare. Zhalia freme sotto il tocco delicato ed irresistibilmente sensuale dell’uomo: in ogni sua carezza, ogni suo bacio, la ragazza sente bruciare il suo corpo di desiderio: ma il suo è un incendio causato dalla persona stessa che è l’unica a poterlo spegnere. Con un gesto rapido ed elegante, Dante fa cadere dalle spalle della giovane donna l’accappatoio e lei si ritrova completamente nuda di fronte a lui, che percorre con lo sguardo quel corpo meraviglioso, che tanto aveva desiderato e sognato nei giorni scorsi: un sorriso languido inarca le sue labbra al pensiero che lei è addirittura più bella ed attraente di quanto lui avesse immaginato. «Sei bellissima, Zhalia», le sussurra stringendola a sé ed accarezzandole le spalle, «soprattutto quando ti vergogni ed arrossisci come adesso», conclude, prendendola in giro. Stuzzicata dalle parole di Dante, la cercatrice decide di fargli vedere quanto sa essere disinibita: percorre con le labbra il collo dell’uomo, fino a morderglielo delicatamente e maliziosamente, poi gli rivolge uno sguardo divertito e con studiata lentezza gli toglie la T-shirt bianca ed inizia ad accarezzare il petto e le braccia muscolose dell’uomo. La sua bocca e la sua lingua iniziano allora a lambire ciò che le sue mani hanno già percorso: i suoi pettorali e gli addominali tonici; Dante deglutisce rumorosamente quando le labbra della donna scendono lungo il suo addome, provocandogli numerosi brividi di piacere. Zhalia alza lo sguardo verso quello del suo amante e vede i suoi occhi lucidi, il viso arrossato dal piacere; gli lancia un sorriso di sfida e gli dice: «Allora, cosa ne pensi? Niente male, vero?». Il cercatore sorride divertito alla provocazione della giovane donna e le risponde: «Niente male davvero, ma il meglio deve ancora venire!», poi la prende in braccio e dopo averle dato un altro bacio appassionato, la poggia delicatamente sul letto e si allunga accanto a lei. Zhalia lo trae verso di sé e lo bacia ancora intensamente, attirandolo fra le sue braccia al punto che ora lui è su di lei e la sovrasta con il suo corpo, facendogli sentire tutto il bisogno che ha di lei. Le sue mani e la sua bocca esplorano con avidità le forme accoglienti della ragazza, che geme sotto il tocco ardente di Dante, abbandonandosi senza condizioni alla passione che quel piacevole contatto le provoca. Ad un tratto, però, la giovane cercatrice decide che è arrivato il suo momento di giocare: con un colpo di reni ribalta la situazione ed ora è lei a sovrastare il suo compagno, rivolgendogli uno sguardo malizioso che non fa che aumentare l’eccitazione dell’uomo. La ragazza, con una calma esasperante riprende da dove Dante l’aveva interrotta prima di portarla sul letto: con piacere assaggia nuovamente il sapore della pelle del cercatore, beandosi dei muscoli scattanti sotto il suo tocco e reattivi ai suoi baci. Giunta all’addome dell’uomo, la ragazza gioca con le dita con l’elastico del pantalone dell’uomo, sempre mantenendo il contatto visivo con lui: Dante sente di stare per arrivare al punto di non ritorno: il suo istinto e tutto il suo corpo gli urlano di prenderla subito, ma una parte di lui è curioso ed ancora più eccitato dal lasciare fare a Zhalia quel che vuole. Con un gesto rapido ed elegante, la giovane cercatrice sfila il pantalone all’uomo, che non fa a tempo ad emettere un grosso sospiro, che ecco che lei parte di nuovo all’attacco, giocherellando anche con l’elastico dei suoi boxer e, all’improvviso, sfilarle con uno sguardo di sfida anche quest’ultimo indumento, lasciando libera la sua erezione. Sentire le mani della ragazza percorrere l’intera lunghezza della sua zona così sensibile, pelle contro pelle, gli fa quasi perdere la ragione ed annebbiare la mente: no, non riesce più a trattenersi.
Je ressens
De violentes pulsions
J'ai l'impression
De glisser vers le fond
Si j'ignore
D'où vient ce fléau
J'adore
L'avoir dans la peau
[Io sento
Delle pulsioni violente
Ho l'impressione
Di scivolare verso il fondo
Se ignoro
Da dove viene questo fuoco
Adoro
Averlo sulla pelle]
Nel giro di un istante, trasportato da una bramosia irrefrenabile, Dante è di nuovo su di lei e la sovrasta, il respiro pesante e gli occhi lucidi di desiderio. Zhalia sorride compiaciuta sentendo contro di lei il pulsante desiderio del ragazzo, che si china su di lei a baciarle ancora una volta le labbra, mentre le sue mani arrivano curiose a sfiorarla nel suo intimo, causandole un’inattesa ondata di piacere che arriva ad imporporarle le guance, mentre mormora sommessamente il suo nome. Dante prende posto fra le sue gambe e con una spinta scivola in lei: Zhalia trattiene il fiato alla sensazione del corpo dell’uomo che avanza dentro di lei, caldo e pulsante. Il giovane rimane per alcuni istanti fermo dentro di lei, godendo a pieno della sensazione di benessere provocata dall’essere accolto in quel corpo piccolo e vibrante: si sporge verso il suo viso e le soffia sulle labbra: «Ti amo, Zhalia», poi la bacia con intensità mentre inizia a muoversi dentro di lei. L’afferra per i fianchi, e le sue spinte diventano sempre più intense e ravvicinate, mentre le loro bocche rimangono allacciate in baci appassionati ed il contatto fra le loro carni diventa sempre più piacevole. Da amante premuroso, il giovane dai capelli rossi, cerca di far raggiungere a Zhalia il piacere, e solo quando il corpo della ragazza è completamente percorso da scosse di piacere, anche lui si lascia andare e raggiunge il culmine, svuotandosi in lei. Accaldato, ansante, Dante si abbandona contro il corpo della sua amante, anche lei ancora segnata dalla passione che li ha consumati. Zhalia accarezza con tenerezza la schiena sudata del cercatore, poi con le mani segue il profilo del volto dell’uomo: alcune ciocche di capelli scomposti sul viso, la fronte spaziosa, il naso, la barba che le fa solletico quando la bacia, quelle labbra capaci di rivolgerle parole tanto dolci quanto i baci che le riserva. Ancora non riesce a credere di essere riuscita a confessargli i suoi sentimenti, ancora non riesce a non chiedersi se quello che sta vivendo non sia altro che un sogno. «Ti amo con tutta me stessa, Dante. Ti amo come non avrei mai creduto fosse possibile», le dice guardandolo dritto negli occhi con infinita dolcezza, e la sua è a tutti gli effetti una resa senza condizioni: si è arresa all’amore che ha fatto di lei una donna vera, quell’amore che ha le sembianze di un giovane cercatore dagli occhi d’ambra e dai capelli color fuoco. Dante sorride alla ragazza: nelle sue parole può leggere una richiesta di essere amata e protetta. Lui sa perfettamente quanto la vita sia stata dura con lei, e per questo ha intenzione di donarle tutta la felicità e tutto l’amore di cui sarà capace, ora che è diventata la sua donna. Il cercatore scivola accanto a Zhalia e con un braccio le cinge le spalle fino a farle posare la testa sul suo petto. La ragazza resta in ascolto del battito del cuore dell’uomo che gradualmente decelera per tornare al suo ritmo normale: questo suono la rilassa al punto da farla sprofondare in un sonno tranquillo, fra le braccia del suo compagno. Dante resta ad ammirare il volto beatamente addormentato della cercatrice, le sposta una ciocca di capelli dal viso e la stringe ancora più forte a sé, e, immerso in un dolce languore, anche lui finisce per addormentarsi serenamente.
» reilin's corner: «
Eccoci giunti alla fine di questo capitolo decisamente hot! È la prima volta che mi cimento con una narrazione del genere e spero di non aver disturbato nessuno... >.