TITOLO: Now I'm running on my path and spreading the wings to my dream.
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: FlashFic. Romantica. Mpreg.
RATINGS: Pg.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Kim Jonghyun, Kim Kibum { JongKey } .
RIASSUNTO: Kibum è incinto. SI' E' INCINTO.
NOTE: Scritta per
yuya_lovah. Lei la voleva, io l'ho scritta.
THANKS: A
yuya_lovah che l'ha letta in anteprima, come sempre.
A
mauve_amethyst, perchè l'ha betata.
PAROLE: 606, con il conteggio di word.
Now I'm running on my path and spreading the wings to my dream
Quando Kibum era rimasto incinto, tutto nella loro vita era cambiato.
Certo, erano sempre gli SHINee, il fenomeno del momento, uno dei gruppi coreani più amati, ma c'era anche qualcos'altro.
C'era, finalmente, la consapevolezza che Kim Kibum e Kim Jonghyun erano una coppia a tutti gli effetti: la loro relazione non era più celata dietro alle telecamere, ma poteva essere osservata alla luce del sole.
Certamente, non era stato facile contattare i giornalisti e rivelare questa scomoda verità, ma l'avevano dovuto fare per ovvi motivi.
La pancia di Kibum era ben visibile e non si poteva di certo attribuire al troppo alcool bevuto, o ad una dieta non equilibrata: insomma, tutti sapevano quanto la diva del gruppo ci tenesse alla forma fisica ed al mangiar sano.
E poi, c'era l'iper attività dell'altro membro, Kim Jonghyun, che da quando aveva saputo la lieta novella non riusciva a starsene fermo: doveva zompettare di qua e di là, un sorriso ebete stampato sul volto.
"Ma ci pensi? Avremo una bambina tutta nostra"
"O un bambino, Kim Jonghyun, o un bambino!"
Jonghyun aveva guardato il suo ragazzo, un broncio infantile contornava i lineamenti delle sue labbra.
"Ma io voglio una bambina"
Kibum aveva sospirato, una mano sul ventre e poi aveva scosso la testa, aveva capito da tempo che quando l'altro si metteva in testa una cosa era difficile fargli cambiare idea.
"Come la chiamerete?"
Minho guardava i due con curiosità: il fatto che Kibum fosse incinto lo metteva in uno stato di febbrile eccitazione.
Minho adorava i bambini ed era sicuro che sarebbe stato uno zio perfetto, il migliore.
Dopotutto, lui voleva sempre essere il migliore.
"Non lo sappiamo ancora"
Kibum aveva uno sguardo dolce, da quando era rimasto incinto spesso si poteva vedere quello stesso sguardo fare capolino sul suo viso dai lineamenti distesi e rilassati.
"Useremo un nome straniero, un nome come Elysabeth"
Minho aveva guardato Jonghyun incuriosito, i nomi stranieri erano sempre complicati da pronunciare, soprattutto per i bambini più piccoli: l'altro non aveva pensato che, forse, a scuola l'avrebbero presa in giro per quel motivo?
"No, Kim Jonghyun, ne abbiamo già parlato. Non mi interessa quanti film tu abbia visto, ma noi non useremo nomi stranieri. Useremo nomi tradizionalmente coreani. PUNTO"
Jonghyun aveva abbassato la testa, colpito nell'orgoglio e tutti avevano riso a quella scena, così consueta.
"Allora, siete sicuri di non voler sapere il sesso del vostro bambino, vero?"
Jonghyun aveva guardato Kibum, gli occhi grandi, aperti e la bocca corrucciata: era incredibilmente tenero in quel momento e Kibum lo aveva odiato, letteralmente.
Quando gli faceva quello sguardo non poteva fare altro che capitombolare, non potendo resistergli.
"E va bene. E va bene Kim Jonghyun. Vorremmo saperlo"
Quando l'ostetrica aveva detto le due paroline magiche, Jonghyun era scattato in piedi, un pugno alzato ed il volto contratto in una smorfia che sembrava tanto il raggiungimento di un orgasmo multiplo.
"E' una bambina"
Kibum aveva stretto la mano di Jonghyun per tutto il tempo del parto, gliel'aveva stretta così forte che tutt'intorno ad essa si erano formati dei segni rossi e violacei.
Quando finalmente il dolore era terminato, Kibum si era rilassato, la bambina stretta tra le sue braccia.
"E' bellissima"
"Svegliati! Kim Jonghyun, è ora di alzarsi!"
Quando si svegliò quella mattina, la prima cosa che fece fu guardarsi intorno, alla ricerca della loro bambina di cui, però, non c'era nessuna traccia.
"Dove è la nostra Ely?"
Kibum lo aveva guardato preoccupato, posandogli una mano sulla fronte.
"No, non hai la febbre. Chi diamine è Ely?"
Jonghyun aveva corrucciato la fronte, le immagini che roteavano nella sua mente.
Era stato tutto un dannatissimo sogno.