Please, smile

Jun 19, 2010 09:20

TITOLO: Please, smile.
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: TripleDrabble. Romantica. Malinconica.
RATINGS: Pg 13.
DISCLAIMERS: Nessun Johnny mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Tomohisa Yamashita, Jin Akanishi { Pin } .
PROMPT: Scritta per l’anomeme sulle drabble: Jin parte di nuovo per Los Angeles. Questa volta è tutto diverso, ma YamaP non può fare a meno di provare una strana sensazione di dejà vu. (ma si scrive così? o_o) Da drabble a tripla drabble va bene tuuutto!
RIASSUNTO: Perché Jin deve partire di nuovo, ancora ed ancora. Yamapi non vuole.
NOTE: Basato sulla notitizia, reale, che Jin è partito nuovamente per l'America.
Avrei voluto scrivere un'angst, ma... non ce l'ho fatta. Li ho già fatti soffrire troppo in altre mie ficcy e fu doppiamente scoperta.
Per cui è una FLUFF all'ennesima potenza, con un pò di malinconia andante.
THANKS:  A mauve_amethyst, perchè l'ha betata.
A okuribi_dreams che l'ha promptata.
PAROLE: 300, con il conteggio di word.

Please, smile

"Settimana prossima parto per l'America"
Non avrebbe mai creduto possibile che le parole che aveva odiato di più al mondo sarebbero ritornate, nuovamente, sulle sue labbra gonfie dei suoi baci.
Si sentì male, anche se lo sapeva -e lo sapeva benissimo- che quella volta era tutto diverso.

"Non ti preoccupare"
Ma lui si preoccupava lo stesso, perché l'America era grande e piena di persone -piena di ragazzi, troppi ragazzi-.
E Jin era bello, esageratamente bello, per poter passare inosservato.
E lì… lì nessuno sapeva che Jin era suo, perché lui non c’era per poterlo dimostrare.

"Fammi un sorriso. Lo sai che tornerò"
E lui lo sapeva, lo sapeva bene, ma non riusciva comunque a sorridere: perché i finti sorrisi albergavano sulle labbra degli stupidi, e lui non era uno stupido.
Jin lo era, per questo lo chiamavano Bakanishi.
Perché lui scappava, sempre, e quando tornava faceva finta che nulla fosse successo.

"Se non mi sorridi, come faccio a partire? Come posso andare in America se so che ce l'hai con me?"
Lo sapeva bene questo e forse, ma solo forse, era proprio per non farlo partire che non gli parlava, non gli sorrideva, faceva finta di ignorarlo -come se fosse possibile, poi-.

"Jin, non scappare ancora da me. Avevi detto che avresti mantenuto la tua promessa. Che saremmo stati sempre insieme"
E Jin aveva sorriso -il suo maledetto sorriso capace di farlo sciogliere- e gli aveva detto che no, lui non stava scappando.
Ma a lui sembrava proprio il contrario.

"Grazie a questo io sarò tuo e tu sarai mio anche a chilometri di distanza. Aishiteru. Non dimenticarlo"
E lui no, non l'avrebbe dimenticato, perché con quell'anello al dito tutti avrebbero saputo che Jin era suo.
E forse, a volte, mettere il broncio andava bene.
Non era così infantile dopotutto.

x: romance, x: fluff, #drabble, x: angst, p: akanishi jin/yamashita tomohisa, l: italian, #anomeme, g: news, x: slash, g: kat-tun, rp: jin akanishi, r: pg13, fanwork: fanfiction, x: crossover, rp: yamashita tomohisa

Previous post Next post
Up