Strawberry on the shortcake : Chapter #04 - La verità è scritta sul nostro volto

Jul 24, 2011 11:22




TITOLO: Strawberry on the shortcake.
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: LongFiction. Au. Au. Angst. Romantica. Introspettiva. Amore morboso (Limerence).
RATINGS: NC17.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Choi Minho, Kim Jonghyun { JongHo } ; Choi Minho, Lee Jinki { MinEw } ; Kim Kibum, Kim Jonghyun { JjongKey } ; Lee Jinki, Lee Sungmin {KiMin} ; Kim Kibum, Kim Youngwoon {KanBum} ; Choi Siwon, Kim Heechul { SiChul } .
RIASSUNTO: Jonghyun si ritrova irremediabilmente innamorato di Minho. Il problema è che per Minho il sentimento implica unicamente possessività. Servirà l'intervento di Jinki e Kibum per mettere fino a quest'Odissea e riportare la pace tra loro.
NOTE: Questa fanfiction, di nuovo, tratta di un tema delicato. C'è un po' di violenza. Non leggetela se non siete preparati.
THANKS: A yuya_lovah che mi ha incoraggiata durante la scrittura.
A mauve_amethyst, perchè l'ha betata.
PAROLE: Per questo capitolo: 2003, con il conteggio di word.
CAPITOLI PRECEDENTI: Chapter #01 - Gesti immediati, che non ti aspetti, senza i quali nulla inizierebbe ; Chapter #02 - Non vi è che un modo per essere felici: vivere per gli altri ; Chapter #03 - Il libro più diffuso al mondo ci ricorda che siamo tutti peccatori, ma non tutti i suoi lettori si sentono realmente in colpa per i peccati commessi

Chapter #04 - La verità è scritta sul nostro volto

"Fragolina, andiamo, mmhh?"
Jonghyun l'aveva guardato e poi aveva riportato nuovamente lo sguardo su Kibum che mangiava distrattamente una delle sue fragole.
Notò il succo cadergli nuovamente sul collo e sorrise, divertito.
"Kibum! Ti scende ancora il succo!"
Si era ripulito alla bell'e meglio mentre Jonghyun gli chiedeva di impacchettare il cibo che non aveva mangiato, odiando gli sprechi.
Kibum lo fece, guardandoli andare via con rammarico.
Minho, prima di uscire, portò un braccio intorno alle sue spalle voltandosi, con un ghigno, verso Kibum sillabando alcune parole.
Non sarà mai tuo.

Gli stava baciando il collo mentre andavano verso casa sua, ma alla vista di un vicolo cieco, chiuso, angusto ed al riparo da sguardi indiscreti, Minho sbatté contro il muro Jonghyun baciandolo voracemente sulle labbra, come se volesse portargli via l'anima.
Lo bloccò con le braccia alzate mentre spostava il suo attacco verso il collo dell'altro che, nel frattempo, aveva iniziato a mugolare per la libidine che sentiva crescere nel suo corpo: sempre di più, sempre più a lungo.
Bastarono pochi attimi: Minho gli morse l'orecchio, gli chiese di farlo in quel lurido posto e Jonghyun accettò.
Gli alzò le gambe facendosele allacciare alla vita mentre scostava i pantaloni ed i boxer suoi, e dell'amico, quanto bastava per poterlo penetrare senza problemi.
Jonghyun si fece penetrare a secco, senza preparazione, sapendo quanto piacesse a Minho prenderlo in quel modo.
Vennero con lunghi ansimi mentre la schiena di Jonghyun e la sua testa venivano martoriate per la posizione oltremodo scomoda.
"Minho... domani ti ricordi vero di venire all'Università? C'è quell'esame di cui ti ho parlato tanto"
Jonghyun si era preparato a fondo, studiando in ogni momento libero, solo per sentirsi dire da Minho Sei stato veramente bravo.
Minho aveva annuito mentre lo risistemava dopo l'orgasmo.
"Certo che me lo ricordo. MMhh. A te non piace Kibum, vero? Non faresti sesso con lui, giusto?"
Jonghyun aveva scosso la testa.
"Bravo fragolina, quello non è alla tua altezza"

Quando era entrato nel locale quella mattina aveva il morale a pezzi: Minho non si trovava da nessuna parte, e non rispondeva al cellulare.
Si sedette su una delle sedie al bancone mentre Kibum andava a servirlo.
"Ehi..."
Jonghyun alzò gli occhi, liquidi per il pianto trattenuto, verso di lui ed iniziò ad ordinare la sua colazione.
Aveva bisogno di fragole, fragole per poter tornare a sorridere.
"Voglio la torta alle fragole, il frullato alle fragole, il succo alla fragola, il the alla fragola, tutto ciò che puoi darmi con le fragole"
Aveva tirato su con il naso mentre Kibum lo guardava tristemente: era sicuro che c'entrasse Minho per averlo reso così triste.
Solo quel ragazzo sembrava avere il potere di far crollare Jonghyun in quel modo.
"Credo che ti farò una cioccolata calda alla fragola, va bene? Quando si è tristi il cioccolato aiuta, davvero"
Jonghyun aveva annuito stropicciandosi gli occhi con la manica della maglia.
Kibum si prese tutto il tempo del mondo per preparare il dolce e guardare Jonghyun: non solo aveva un corpo strepitoso, ma aveva anche quello sguardo che sapeva metterlo definitivamente K.O.
Era il suo tipo ideale. Dannatamente ideale. Quello che appare sempre e solo nei sogni e che sei sicuro di non poter mai incontrare.
Eppure era lì, davanti ai suoi occhi.
Era così vicino eppure allo stesso tempo troppo lontano: Jonghyun non l'avrebbe mai guardato come guardava Minho.
Faceva male, ma non sapeva cosa farci.
"Ecco la tua cioccolata. Ora mi vuoi dire cosa ti succede?"
Jonghyun aveva alzato lo sguardo su di lui e poi aveva mugugnato.
"Jinki-hyung è con Minho, vero?"
Kibum aveva alzato un sopracciglio e poi aveva scosso la testa.
"No, stamattina è la sua mattina libera. E non credo sia con Minho, è con Sungmin, il ragazzo biondo di ieri. Anche lui si è preso la mattina libera e certamente ora è con Jinki"
Jonghyun aveva sorriso impercettibilmente: almeno aveva la certezza che non fosse con quel cantante che desiderava tanto.
"Oggi c'era un esame che mi serviva molto. Minho avrebbe dovuto festeggiare con me, ma non c'era... e non mi risponde al cellulare"
Kibum aveva digrignato i denti provando il malsano desiderio di scrollare Jonghyun urlandogli contro che Minho non l'avrebbe mai ricambiato, ma che poteva trovare qualcuno da amare in lui.
Ma non lo fece, ovviamente: sarà anche stato un ragazzo isterico e psicopatico, ma fino ad un certo punto.
"Quanto hai preso all'esame?"
Jonghyun aveva sorriso mostrando entrambi i palmi delle mani aperti.
"Cento! Ho preso cento! Mi sono impegnato tantissimo, sai? Ho studiato in tutti i momenti liberi per poterlo passare al meglio"
Lo aveva guardato ammirato: lui non era stato a scuola per molto tempo, l'aveva lasciata presto perché si era dovuto arrangiare da solo.
E non poteva permettersi di studiare quando aveva bisogno di lavorare per poter sopravvivere.
In ogni caso, non avrebbe mai creduto che ci fosse qualcuno in grado di ottenere un punteggio così alto senza sembrare uno dei classici geni usciti da chissà dove.
"Wow. Ma allora dobbiamo festeggiare. E sai cosa facciamo per festeggiare? Guarda!"
Jonghyun aveva guardato il piatto di biscotti che l'altro gli stava porgendo, senza capire.
"Sono alla fragola! Te li offro io, avanti, provali. Dimmi come sono! Dimmi se ti piacciono"
Jonghyun ne aveva afferrato uno alla parola fragola ed aveva iniziato a sgranocchiarlo con un sorriso stampato sul volto: era davvero buono.
"E' buonissimo! Davvero! Posso prenderne un altro?"
Kibum aveva sorriso annuendo, passandogli tutto il piatto.
"Puoi prenderli anche tutti. A dire la verità non sono in vendita, li ho fatti io stamattina. Avevo voglia di cucinare"
Jonghyun lo aveva guardato sorpreso, ed allo stesso tempo esaltato.
"Davvero? Ma sei un cuoco eccezionale!"
Kibum era arrossito sulle gote prima di distogliere lo sguardo da Jonghyun visto che iniziava a provare il malsano desiderio di approppiarsi delle sue labbra per poter comprendere se erano morbide quanto lo sembravano da fuori.
"Grazie. Magari un giorno ti offro un pranzo, ti va? Io abito vicino a casa tua, sai?"
Jonghyun aveva annuito, sorridendogli felice, come se tutto il dolore che aveva provato prima di entrare in quel locale fosse misteriosamente scomparso nel nulla.
"Però... Minho non vuole che diventiamo davvero amici"
Kibum aveva mugugnato.
"Ma tu lo vorresti?"
Nel vedere Jonghyun annuire il suo cuore era scoppiato di gioia: Jonghyun lo voleva conoscere perciò, in un certo qual modo, aveva ancora una possibilità di fare breccia nel suo cuore e fargli capire i sentimenti che provava per lui.
"Allora sarà il nostro segreto va bene?"
Jonghyun aveva alzato il volto, sorridendogli come se fosse stato un'enorme fragola succosa.
"Il nostro piccolo, grande segreto!"
Kibum aveva annuito passandogli un foglietto dove aveva scritto il suo indirizzo ed il suo numero di telefono e Jonghyun aveva fatto lo stesso con lui, felice.

Quando Minho entrò nel locale, guardandosi attorno alla ricerca di Jinki, fu sorpreso nel vedere Jonghyun ridere insieme a Kibum.
Lo raggiunse mettendogli le braccia intorno alle spalle, baciandogli una guancia.
"Ehi, fragolina"
Voleva mettere subito in chiaro che dallo scorso giorno non era cambiato nulla e che Jonghyun era ancora suo.
Kibum aveva roteato gli occhi al soffitto prima di osservare Jonghyun mettere il broncio, gonfiando le guance rosse.
"Dove sei stato? Dovevi venire a festeggiare con me!"
Minho si era ricordato solo in quel momento dell'esame di Jonghyun: a dire la verità quella mattina si era fatto un tizio, davvero appetitoso.
In ogni caso non poteva dirglielo: l'avrebbe fatto piangere e sicuramente la loro amicizia avrebbe ricevuto un grave scossone da tutto ciò ed in quel momento non ci voleva visto che Kibum volava attorno a Jonghyun come se fosse stato un avvoltoio pronto a cibarsi di lui, in tutti i sensi.
"Ho avuto un allenamento extra di calcio. Mi dispiace non averti potuto contattare"
Aveva sentito chiaramente il corpo di Jonghyun sciogliersi dopo quelle parole ed aveva saputo, così, di avere la situazione in mano.
L'amico l'avrebbe sicuramente perdonato su due piedi, per cui lui poteva stare tranquillo.
"Va bene... sai, ho preso cento!"
Minho l'aveva stretto a sé baciandogli la testa mentre Jonghyun faceva quasi le fusa a quel gesto.
"Che bravo. Sei proprio bravo, sai fragolina? Ti va di andare a casa a festeggiare solo noi due, ora?"
Jonghyun aveva annuito chiedendo, come ogni volta, a Kibum di impacchettargli le sue cose.
"Grazie Kibum. Ci vediamo domani, eh!"
Kibum li aveva guardati andare via, di nuovo, lontano dal suo cuore.
Non aveva idea di quanto avrebbe potuto resistere in quel modo.
Da quando il suo cuore era stato spezzato aveva cambiato letto con la facilità con cui si cambia un paio di mutande.
Non aveva mai voluto stabilità nel suo cuore, non voleva innamorarsi di nuovo.
L'amore era uno schifo, lo aveva sempre detto.
E quella volta, sicuramente, non sarebbe stata migliore.

Ogni volta che finivano di fare sesso, Jonghyun si appiccicava a lui, in cerca di coccole.
Sembrava un cucciolo sperduto stretto nelle sue braccia ed ogni volta, Minho si domandava se fosse solamente una sua abitudine o se poteva significare qualcosa d'altro.
Ricordava ancora le parole che Jinki gli aveva rivolto quel giorno, quando era stato più gentile del solito.
Lui è innamorato di te. Tu, ovviamente, non lo sei. Lo stai illudendo e quando lo capirà gli spezzerai il cuore. Quando lo lascerai, perché lo farai prima o poi, si sentirà a pezzi. Sei davvero il suo migliore amico? Allora liberalo dalle tue catene, dalle tue costrizioni. Permettigli di essere felice a fianco di qualcuno che possa dargli tutto sé stesso. A fianco di qualcuno che lo ama. Per te è solo un passatempo, ma per lui è una cosa seria.
Ci aveva pensato a lungo ed era giunto alla conclusione che doveva sapere, doveva capire se l'altro provasse o meno amore nei suoi confronti.
Non voleva di certo spezzargli il cuore in modo brutale!
"Jonghyun, tu mi ami?"
Aveva sentito l'amico irrigidirsi nelle sue braccia per poi scuotere la testa, come se fosse stato terrorizzato.
"N-No, certo che no. Noi siamo amici, giusto? Migliori amici. Ora... Ora però devo andare"
Si era alzato prima che Minho potesse fermarlo, si era infilato i suoi vestiti ed era uscito dalla casa dell'amico dimentico della pioggia che stava scendendo dal cielo.
Minho nonostante avesse tirato un sospiro di sollievo nel sapere che poteva ancora scopare con lui senza nessun coinvolgimento emotivo, si sentì strano quando l'altro uscì in quel modo.
Lo rincorse ringraziando il cielo che non fosse andato troppo lontano e lo vide in lacrime, sul ciglio della strada, bagnato fradicio.
Lo riportò in casa mentre Jonghyun singhiozzava, visibilmente sconvolto.
"Vuoi che non siamo più amici, vero? Mi hai fatto quella domanda perché non vuoi più essere mio amico, eh?"
Ci era voluta tutta la forza interiore di Minho, quella sera, a consolare Jonghyun che piangeva come se tutte le lacrime del suo corpo stessero straripando dai suoi occhi.

"E' tutta colpa tua!"
Jinki aveva alzato gli occhi verso il collega chiedendosi cosa intendesse dire con quelle parole, stava per chiedergli una spiegazione quando Kibum lo precedette iniziando a parlare a ruota libera.
"Mi sono innamorato di lui ed è tutta colpa tua e della tua malsana idea di avvicinarmi di più a Jonghyun. Se non l'avessi fatto non mi sarei mai accorto che lui è il mio tipo ideale. Ergo. E' TUTTA COLPA TUA!"
Jinki aveva sogghignato, ma poi aveva ripreso la sua aria seria notando l'espressione vagamente isterica e minacciosa di Kibum.
"Mi... dispiace?"
Kibum aveva roteato gli occhi al cielo.
"YAH! Non dire che ti dispiace con quel tono. Si capisce lontano un miglio che stai fingendo! Perché hai voluto rovinare la mia serenità con questo stupido gioco?"
Jikni gli aveva sorriso, questa volta dolcemente.
"Perché sono sicuro che Jonghyun starebbe meglio con uno come te piuttosto che con uno come Minho. Perché sono sicuro che tu sapresti amarlo veramente, sapresti ricambiare i suoi sentimenti facendolo sentire al sicuro e protetto, ed è questo di cui ha bisogno quel ragazzo. E' questo quello che gli serve più di ogni altra cosa al mondo"

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