TITOLO: Strawberry on the shortcake.
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: LongFiction. Au. Au. Angst. Romantica. Introspettiva. Amore morboso (
Limerence).
RATINGS: NC17.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Choi Minho, Kim Jonghyun { JongHo } ; Choi Minho, Lee Jinki { MinEw } ; Kim Kibum, Kim Jonghyun { JjongKey } ; Lee Jinki, Lee Sungmin {KiMin} ; Kim Kibum, Kim Youngwoon {KanBum} ; Choi Siwon, Kim Heechul { SiChul } .
RIASSUNTO: Jonghyun si ritrova irremediabilmente innamorato di Minho. Il problema è che per Minho il sentimento implica unicamente possessività. Servirà l'intervento di Jinki e Kibum per mettere fino a quest'Odissea e riportare la pace tra loro.
NOTE: Questa fanfiction, di nuovo, tratta di un tema delicato. C'è un po' di violenza. Non leggetela se non siete preparati.
THANKS: A
yuya_lovah che mi ha incoraggiata durante la scrittura.
A
mauve_amethyst, perchè l'ha betata.
PAROLE: Per questo capitolo: 2401, con il conteggio di word.
Chapter #01 - Gesti immediati, che non ti aspetti, senza i quali nulla inizierebbe
C'erano una volta una bambina che indossava una mantellina rossa... no, non è questo l'inizio della nostra storia.
In questo tempo non c'erano nè Cappuccetto Rosso, nè tanto meno lupi cattivi.
Nella nostra storia vi erano due amici, ed allo stesso tempo, compagni di letto.
Choi Minho: un ragazzo atletico che passava il suo tempo a rimorchiare. Giocatore semi-professionista di calcio, non gli importava di niente e di nessuno a parte sè stesso ed il suo migliore amico.
Kim Jonghyun: il migliore amico di cui sopra, un bel ragazzo, ingenuo ed innocente come se ne vedono pochi in città, ma è normale visto che viene dalla campagna. Sogna di diventare un medico nonostante suo padre lo rivoglia nella fattoria, a mungere mucche e a sposare una ragazza di cui nemmeno conosce il nome per mettere al mondo decine di marmocchi.
Già, forse non sembra dolce come le favole di cui siete abituati a leggere, ma vi posso assicurare che troverete di tutto.
Pronti? Bene, allora partiamo.
Jonghyun si era stretto al corpo muscoloso di Minho appena finito di fare sesso: ricercava in continuazione quelle coccole.
Minho, d'altro canto, non era il classico tipo da smancerie, di solito finito di fare sesso si alzava, faceva una doccia e se ne andava, ma con Jonghyun era sempre stato diverso, per questo lo attirava contro di sè accarezzandogli lievemente la testa per circa una decina di minuti, poi considerava il fatto di non essere più scortese, per cui si alzava, si faceva una doccia e se ne andava.
Sempre la solita routine, ma ormai entrambi ne erano clienti abituali.
"Ehi, che ne dici di lavarmi i boxer? Così quando vengo da te ne potrò sempre trovare un paio pulito"
Minho non aveva mai creduto nell'amore: sentimenti da adolescenti in calore, e sapeva che con il suo migliore amico niente sarebbe cambiato.
Si scopavano, ma non per questo si amavano.
"Va bene, Minho..."
Jonghyun era parecchio sonnolento una volta finito di fare sesso: lo era sempre stato.
"Bravo. Ah, domani vieni a fare il tifo alla partita, giusto? Il tuo tifo è sempre il migliore. Poi potremmo andare a festeggiare, che ne dici?"
Jonghyun aveva annuito, non sapeva perchè, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per il migliore amico.
Ma non era innamorato, no?
"Potremmo provare ad andare in un locale di cui hanno parlato spesso in Università in questi giorni, cosa ne dici?"
Minho aveva annuito mentre usciva dalla stanza salutandolo con la mano alzata.
"Basta che si mangi bene! A domani!"
Ovviamente, Choi Minho e la sua squadra, avevano vinto.
Stava cercando di finire la doccia il più velocemente possibile: quel giorno un acquazzone sembrava aver invaso il cielo plumbeo che si stagliava nitido sopra le loro teste, e Jonghyun era fuori al freddo che lo aspettava.
Con un sorriso pensò al fatto che il migliore amico era suo, completamente e totalmente: lo era sempre stato e lo sarebbe stato per sempre.
Era uno di quei rapporti di cui, in ogni caso, non avrebbe fatto a meno.
Jonghyun stava, letteralmente, congelando quando decise di entrare negli spogliatoi sperando che i compagni di squadra dell'amico non lo buttassero fuori a calci in culo.
I suoi jeans neri si erano appiccicati al suo corpo e producevano una lieve frizione ogni volta che si muoveva: era terribile.
Quando Minho uscì gli porse un asciugamano e lui si massaggiò accuratamente i capelli di modo da asciugarli.
Ovviamente non notò gli sguardi di alcuni ragazzi al suo sedere ed il modo possessivo in cui lo guardava Minho: si appese al braccio dell'amico e si fece accompagnare fuori, diretto al famoso locale.
Una volta che l'ebbero notato, Jonghyun corse, dimentico della pioggia mentre Minho lo guardava alzando gli occhi al cielo: non capiva perchè non poteva restarsene buono buono sotto il suo ombrello, ma non obbiettò.
Entrambi entrarono e si sedettero ad un tavolo libero.
In quel locale vi lavoravano due persone (o meglio tre, ma il terzo non è importante, era un cuoco di cui nessuno sapeva il nome): Kim Kibum, il barista e cameriere, e Lee Jinki, il cantante e musicista.
Quel giorno il locale era praticamente vuoto ed entrambi si lamentavano del maltempo.
Non erano proprio amici, erano colleghi, ma con tante, tante cose in comune.
Kibum gli aveva portato una cioccolata calda, permettendogli così una pausa.
"Tanto oggi non c'è nessuno. Nessuno si lamenterà se te la prendi un pò più lunga del solito, no?"
Jinki aveva sorriso iniziando a sorseggiarla lentamente.
"Sei fortunato che mi piaccia la tua musica, se no ti avrei già ucciso, sai?"
Jinki lo aveva guardato annuendo: sapeva benissimo quanto Kibum potesse diventare isterico se preso nella giornata sbagliata.
"Se non fossi bravo non mi troverei qui, dico bene?"
Kibum aveva annuito.
"Senti, che ne dici un giorno di uscire fuori insieme? Per una bevuta tra amici..."
Kibum gli aveva sorriso accettando la sua proposta prima di alzarsi e tornare al bancone lamentandosi, di nuovo, per la palese carenza di clienti.
Quando Kibum vide entrare Jonghyun, letteralmente fradicio che non faceva che gocciolare acqua da tutte le parti, alzò gli occhi al cielo.
Invece, Minho notò all'istante il cantante, leccandosi le labbra: era davvero un bel bocconcino.
"Allora, cosa vi posso portare?"
Jonghyun aveva sollevato gli occhi su di lui e gli aveva sorriso: un sorriso dolce.
"Io vorrei un thè alla fragola, e magari un asciugamano"
Minho aveva grugnito guardando il cantante e poi aveva dedicato la sua completa attenzione al cameriere che, nel frattempo, stava dando indicazioni a Jonghyun.
"Forse è meglio se va in bagno, mmh? La seconda porta a destra, da quella parte"
Dopo che il suo amico si fosse alzato per andare ad asciugarsi in bagno, lui ghignò.
"Per me il miglior panino della casa, e poi... porta un muffin a quel tipo, eh? Come si chiama?"
Kibum aveva alzato un sopracciglio osservando chi l'altro avesse indicato.
"Si chiama Lee Jinki. Faccio subito"
Preparò le varie cose, nonostante odiasse preparare il thè, soprattutto quello ai gusti strani come la fragola e poi andò da Jinki offrendogli il muffin.
"Viene dal nuovo cliente"
Jinki aveva guardato il muffine e poi Minho che si leccava le labbra nella sua direzione ed aveva ghignato, quasi sadicamente.
"Puoi riportarglielo? Con un messaggio: sono allergico ai canditi che sono posti sopra al muffin e, comunque, non sono in vendita"
Kibum aveva ridacchiato: quella era una delle cose che avevano in comune e per cui stimava il collega.
Non si era mai fatto abbordare in nessun modo nonostante svariati clienti, sia donne che uomini, ci avessero provato incessantemente con lui.
Riportando il muffin a Minho notò Jonghyun uscire dal bagno, spettinato e con i vestiti ancora attaccati al suo corpo.
"Mi spiace, ha declinato la gentile offerta. In ogni caso... un muffin?! Seriamente? Ha respinto uomini con più classe di te. Rassegnati, non sei al suo livello"
Jonghyun ascoltando la conversazione e guardando il volto di Minho capì subito che l'amico aveva puntato quel ragazzo e ne soffrì, decisamente.
Non sapeva perchè, ma non voleva che Minho guardasse qualcun altro, che gli dedicasse persino più attenzione di quanta ne dedicasse a lui.
Non perchè ne fosse innamorato, ovviamente, ma solo per una questione di praticità.
Se Minho si fosse trovato qualcun altro, allora lui sarebbe rimasto solo e non voleva che questo potesse accadere, per niente.
"Posso portarvi qualcosa d'altro?"
I suo pensieri furono interrotti dal cameriere e lui annuì: aveva bisogno di tutta la forza possibile per riuscire a sopravvivere a quella serata che si prospettava essere una delle peggiori della sua vita.
"Qualcosa con le fragole. Una torta, ad esempio. E un frullato alle fragole. E un succo di frutta alla fragola, grazie"
Minho aveva ridacchiato mentre lo osservava.
"Fragolina! Guarda che poi ti trasformerai in una fragolina, sai?"
Jonghyun gli aveva sorriso dolcemente, piegando la testa: come faceva sempre quando pensava, o quando stava per dire qualcosa di molto, molto carino.
"Ma tu poi non saresti felice? Potresti mangiarmi tutto"
Minho aveva ridacchiato, annuendo, per poi riportare la sua attenzione al cantante. Lo voleva, e lo avrebbe avuto, sicuramente.
Quando Kibum gli portò i vari ordini chiese se volessero ancora qualcosa d'altro. Il suo capo gli aveva raccomandato di fare di tutto pur di vendere più roba possibile.
Lui eseguiva semplicemente gli ordini provenienti dall'alto.
"Volete altro?"
Minho aveva ridacchiato sollevando lo sguardo verso Jinki.
"Oltre a lui? No, grazie"
Jonghyun aveva chinato violentemente la testa a quelle parole annuendo piano.
"Delle fragole fresche, da mangiare a parte, magari con della panna posta in un'altra ciotolina, grazie"
Kibum aveva alzato un sopracciglio all'ossessione di quel ragazzo per le fragole, ma non aveva commentato sparendo dietro al bancone.
Jonghyun aveva guardato Minho sospirare dietro al cantante e si era disteso leggermente sulla sedia odiando il fatto che l'amico non gli prestasse attenzione.
Era perso nei suoi pensieri, certo, ma si accorse subito della mano che si posava sulla sua coscia iniziando a risalire velocemente verso l'alto e, trovato ciò che cercava, iniziare ad accarezzarlo lentamente.
Aveva gemuto subito portandosi una mano alle labbra per soffocare il suo piacere.
"Vorreste per favore smettere ciò che state facendo? Non siamo in un night club, questo è un posto serio. E se proprio non riuscite a tenere a freno i vostri bollenti spiriti, fatemi il favore di andarvene in bagno. Ne abbiamo uno apposta, cosa credete?"
Jonghyun aveva gemuto dolorosamente tirandosi indietro sulla sedia, chinando il capo per l'imbarazzo.
Il cameriere lasciò l'ordinazione e tornò dietro il bancone lamentandosi per il fatto che gli unici clienti rimasti erano due pervertiti.
"Minho, ha ragione lui... non si deve fare in un locale pubblico"
Minho aveva borbottato qualcosa sul fatto che a lui non importava se quello fosse, o meno, un luogo pubblico, ma aveva tolto la mano.
Sapeva quanto l'amico fosse pudico in certe cose, anche se poi si lasciava scopare in tutte le posizioni che gli venivano in mente.
Ridacchiò tra sè e sè pensando di avere l'assoluto controllo su di lui.
"MMhh, che ne dici di divertirci un pò con quei due?"
Kibum si era voltato verso Jinki sorridendogli sadicamente: lui adorava divertirsi.
"Va bene... cosa intendi fare?"
Jinki aveva sogghignando puntando Minho.
"Mi divertirò con lo spilungone, tu... intrattieni l'altro amico, va bene?"
Kibum aveva annuito mentre Jinki andava a sedersi sul tavolo dietro alla coppia a gambe aperte.
Kibum gli aveva portato una bevanda ghiacciata che lui aveva lasciato ricadere un pò sui pantaloni bianchi, rendendoli ancora più trasparenti di quanto già non fossero.
Minho si era alzato all'istante dicendo a Jonghyun che andava un attimo in bagno e si era seduto sul divanetto di fronte al tavolo del cantante, guardandolo come affamato.
"Choi Minho, piacere..."
Aveva allungato la mano guardandolo negli occhi e Jinki l'aveva afferrata al volo, certo di avere l'assoluto controllo di quell'eccitante giochetto.
"Lee Jinki, ma credo che il mio collega te lo abbia già detto. Comunque... un muffin?!"
Minho lo aveva guardato assottigliando lo sguardo mentre si leccava le labbra: quel tipo era veramente appetitoso.
"E' stato scortese da parte tua rifiutarlo"
Jinki aveva ridacchiato distendendo il collo all'indietro prima di riprendere a parlare.
"Si da il caso che sono allergico ai canditi posti sopra il muffin e sai com'è: la mia vita non vale una tua scopata"
Minho aveva riso allargando le gambe certo di mettere in mostra il suo amichetto in quel modo.
"Potresti ricrederti, sai? E comunque potevo sempre farti la respirazione bocca a bocca. Dicono che io sia il migliore a farla"
Jinki che aveva notato l'ora e si era già stancato di giocare, si era abbassato verso di lui, per poi alzarsi ritrovandosi con il bacino di fronte al suo volto.
Gli aveva soffiato alito caldo nell'orecchio prima di rispondergli.
"Sai, ho già incontrato il migliore in assoluto in questo campo e da quanto mi ricordo... no, non eri tu"
Minho l'aveva fermato per il braccio.
"Non dirmi che è quel rachitico di un tuo amico, eh?"
Jinki aveva ridacchiato nel notare il collega con Jonghyun e aveva soppesato la domanda.
"Chi lo sa... tanto, non lo scoprirai mai"
Detto questo si fece mollare e se ne andò, ancora ghignando, dietro al bancone.
"Lo fa spesso? Il tuo ragazzo, dico... di flirtare davanti a te"
Jonghyun aveva alzato gli occhi su Kibum e poi aveva scosso la testa, i pugni stretti così forte che le nocche erano ormai diventate bianche.
"Non... Non è il mio ragazzo. E' un amico, ecco"
Kibum si era avvicinato a lui pensando che quel tipo sembrava tutto fuorchè un suo amico.
Magari per Minho era così, ma si vedeva lontano chilometri che Jonghyun gli moriva, letteralmente, dietro.
Aveva allungato la mano verso una fragola per poi mettersela in bocca.
"Posso, vero? Sono Kim Kibum, piacere"
Jonghyun era rimasto a contemplare per svariati secondi il succo della fragola che colava lungo il mento e poi sul collo dell'altro, piegando appena la testa.
Si sentiva strano, aveva persino freddo.
Che si fosse beccato la febbre?
Non poteva, o tutti i suoi sforzi sarebbero stati vani: come avrebbe fatto con l'esame?
"Sei... sporco... il succo, mmhh... Comunque sono Kim Jonghyun. Puoi chiamarmi JJong, se vuoi. JJongie no, solo Minho può chiamarmi così."
Kibum si era pulito con un fazzoletto maledicendo che l'altro sembrasse così cotto di quel tipo da non rendersi nemmeno conto che ci stava provando con lui.
Buttò un'occhiata su Jinki: lui, invece, sembrava proprio a suo agio.
"Jonghyun andrà benissimo. Come mai ti piacciono così tanto le fragole?"
"Le fragole sono difficili da coltivare, non lo sai? E poi sono rosse e succose... e..."
Dannazione, lo sapeva: aveva la febbre, per questo stava parlando in quel modo.
Quando gli veniva la febbre non riusciva mai a starsene in silenzio.
"Eri un coltivatore di fragole?"
Kibum aveva aggrottato la fronte, seriamente curioso mentre mordeva un'altra fragola, il succo che gli colava sul mento.
Quando sentì un fazzoletto premersi sul suo volto, si agitò confuso.
"Pulisciti. Nemmeno sai mangiare? Jonghyun risponderà un'altra volta alla tua domanda. Andiamo, fragolina"
Jonghyun aveva annuito alzandosi.
"Però non voglio che buttino le fragole..."
Minho aveva roteato gli occhi al cielo ordinando a Kibum di impacchettargli le cose.
Quando il ragazzo lo fece se ne andarono dal locale, diretti a casa.
"Cosa ne pensi di quei due?"
Jinki si era avvicinato al collega occhieggiando l'uscita dei due ragazzi.
"Che Jonghyun è innamorato perso di quel ragazzo, ma l'altro nemmeno se ne accorge"