L'ultima notte di guerra

Feb 21, 2008 11:11



Conosco le notti di guerra.

Ne ho viste troppe susseguirsi negli anni per non aver imparato ad accoglierle.
Le notti di guerra sono notti, figlio mio, in cui l’aria diviene pesante e il mondo di fuori rumorosamente tace.
Nelle notti di guerra c’è sempre qualcuno che veglia, qualcuno che progetta, c’è qualcuno che sogna.
Quando il buio inghiotte la città e i bambini sono ormai a letto da un po’, è allora che gli adulti iniziano il loro mesto appello quotidiano.

“Fabian e Gideon Prewett. Marlene McKinnon. James e Lily.”

Si contano i caduti. Ognuno chiama i nomi dei propri, chi in silenzio, chi urlandoli, chi spegnendoli in un rauco sussurro.

“Ted. Alastor. Sirius.”

Ogni nuova guerra ottiene le sue fresche vittime, instancabilmente, non importa quante ne sia già riuscita a raccogliere quella che l’ha preceduta.
Da principio, uno conta i morti. Poi, man mano che il tempo passa - e le notti scorrono con lui: un’altra, e un’altra, e un’altra - allora si iniziano a contare i vivi; si fa prima.

“Molly. Arthur. I ragazzi.”

Perché in troppi hanno smesso di respirare, ormai.

“ ’Dromeda. Dora. Tu.”

E chi sopravvive deve concentrarsi, per ricordare di continuare a farlo lui stesso.
Almeno lui, almeno lui.

Sai, io conosco le notti di guerra.
Quando la prima si è ripresentata alla porta, una sera - a molti anni di distanza dall'ultima - ho distinto subito quello stesso, esatto odore dolciastro.
Paura, la mia.

Notti ubriache quelle di guerra, in cui si aspetta che le risate stordiscano, il liquore appanni i sensi e le mani smettano di tremare.

Si tratta di notti stanche, tormentate, eppure perfino troppo dannatamente normali…
Ti spogli, ti corichi, dormi.
Fai piano l’amore per ore, aggrappato alla donna che ami.

Oh sì, io conosco le notti di guerra.
Sono spente e luminose insieme, come spettri.
Vengono in coda ai giorni - giorni di guerra.

Ma i giorni, e le notti - le guerre, figlio mio - tutti loro lentamente si consumano.
E prima o poi si tramutano in altri giorni, altre notti, in pace.

Tu sei lì che non capisci, domandi, non credi: troppe volte hai sperato, scommesso, puntato… perso.

E invece prima o poi giunge, sai?

L’ultima notte di guerra.
È spesso feroce, violenta. Non si arrende e si trascina in avanti strappando quante più vite è in grado di afferrare.
Non ha pietà.
Ma basta superare quella, Teddy, ed è tutto finito.

Basta superarla, quell’ultima, maledetta notte di guerra.

flashfic, remus, one-shot, spoiler, teddy

Previous post Next post
Up